19 Maggio 2022

Natzionale Sarda, Pusceddu: “Un peccato non poter disputare gli Europei, ma che onore”

L'annullamento degli Europei CONIFA rimandano l'esordio ufficiale della sua Natzionale. Pusceddu dice la sua sul progetto e sul calcio sardo

Dagli allenamenti con Batistuta, Zola e Francescoli alla panchina della Natzionale Sarda. Vittorio Pusceddu, nato a Buggerru nel Sud Sardegna, è una vera e propria bandiera del calcio sardo. Tante le casacche prestigiose indossate in carriera: Torino, Napoli, Fiorentina e Genoa. Quella che sicuramente sta più a cuore all’ex terzino sinistro classe ’64, è però quella del suo Cagliari.

Pusceddu è nato nel settore giovanile del club sardo fino ad arrivare all’esordio con la prima squadra nella stagione 1984-85, quando il Cagliari militava in serie B. Da lì altre sei avventure per poi far ritorno in Sardegna nel 1992. Quattro stagioni in rossoblù, tra tutte spicca la semifinale di Coppa Uefa raggiunta nell’annata successiva al suo ritorno in terra sarda. Terzino col vizio del gol, Vittorio Pusceddu è un beniamino della tifoseria cagliaritana, tanto da essere presente nella top 11 rossoblù più forte di sempre.

La sua carriera da allenatore

Chiusa la carriera da giocatore, allena prima nel Tavolara in serie D nel 2007-2008 e poi per una parte della stagione successiva, per poi guidare nel triennio tra il 2012 e il 2015 la Primavera del Cagliari. Il 25 gennaio 2020 viene nominato commissario tecnico della Natzionale Sarda, per la quale, da capitano, scese in campo nel 1997 in un’amichevole contro la Corsica. Dopo due anni di stop forzato per via della pandemia, quest’anno la rappresentativa guidata da Pusceddu avrebbe avuto l’onore di rappresentare il popolo sardo negli Europei CONIFA. Competizione riservata alle squadre di nazioni e Stati senza riconoscimento internazionali, le minoranze etniche e le regioni non affiliate alla FIFA. Nizza era già pronta per ospitare l’Europeo tra il 3 e il 12 giugno, ma per questioni di ordine pubblico si è deciso di annullare l’evento.

La storia della Natzionale

La prima apparizione ufficiale di una rappresentativa di giocatori sardi risale al 1990. La nazionale inglese si trovava in Sardegna per disputare i gironi dell’allora Coppa del Mondo e il 5 giugno sfidò, in amichevole a Oristano, una compagine composta solamente da giocatori sardi guidati da Mariano Dessì. Troppo ampio il divario, finì 10 a 2 per gli inglesi, con una Natzionale Sarda in grado di schierare un unico professionista, Gianfranco Zola. Sette anni dopo la seconda apparizione, questa volta al Quadrivio di Nuoro. L’avversario di turno è la Corsica, con una Natzionale in grado di vantare tra le proprie fila diversi professionisti, tra cui Vittorio Pusceddu, capitano della gara e attuale commissario tecnico. A Nuoro andò in scena la prima vittoria della Natzionale, uno a zero siglato Zola, in quell’anno in forza al Chelsea.

Si riparla in maniera concreta di Natzionale solo nel 2012. In quell’anno nasce infatti la Federazione Isport Natzionale Sardu (FINS), con l’obiettivo di formare delle rappresentative sarde che non si fermino solo al calcio. I primi incontri infatti sono legati al futsal, nel 2012 e nel 2013, a Fordongianus e Nuoro, contro la rappresentativa della Catalogna.

L’affiliazione alla CONIFA

Il 13 ottobre 2018 la svolta. L’affiliazione alla CONIFA avvolge d’entusiasmo l’ambiente del calcio sardo e di lì a poco seguirà la terza uscita della storia della Natzionale. Sempre a Nuoro, allo stadio Frogheri, contro una rappresentativa dei migliori “Istrangios” militanti nel dilettantismo sardo. Finì 7 a 1 per i sardi guidati da Bernardo Mereu. Per cause logistiche e d’organizzazione la FINS ha dovuto annunciare il ritiro dalla Coppa dei Campioni di Calcio CONIFA 2019 ad Artsakh.

Nel gennaio 2020 la nomina di Vittorio Pusceddu come nuovo commissario tecnico, al quale sarebbe spettato l’onore di guidare la Natzionale nell’Europeo CONIFA di Nizza di questo giugno. Purtroppo, per via di questioni di ordine pubblico, ne è stato disposto l’annullamento, con l’esordio della Natzionale in una competizione internazionale ancora rimandato. Pusceddu, domenica 15 maggio 2022, ha guidato la Natzionale nelle sua quarta uscita ufficiale. A Torpè contro la squadra locale, la rappresentativa sarda si è imposta col risultato di 13 a 1.

Le parole di Pusceddu

L’annullamento degli Europei di giugno lascia tanto rammarico nell’ambiente della Natzionale che si apprestava a vivere la sua prima esperienza internazionale. Il commissario tecnico dice la sua sull’evento annullato: “Per questioni di ordine pubblico e sicurezza hanno deciso di annullarlo, ci dispiace perché volevamo vivere una grande esperienza onorati di poter rappresentare la nostra Terra. Non ci fermiamo abbiamo già fissato delle amichevoli contro la Sicilia per il 9 e 11 giugno. Peccato non poter disputare gli Europei ma guardiamo avanti con fiducia”.

Quella di Torpè è stata la prima uscita per Pusceddu alla guida della Natzionale: “Una bellissima giornata, c’era una bella cornice di pubblico. Ho potuto convocare solamente una parte dei giocatori nel giro della Natzionale, perché molti sono ancora impegnati con i rispettivi club, come quelli che giocano in serie D. Abbiamo fatto comunque una grande partita senza mai mancare di rispetto agli avversari e questa è la cosa che più mi è piaciuta”.

I valori della Natzionale

Quello che si evince con maggior passione dalle parole di Pusceddu è il senso di appartenenza e la voglia di rendere la Natzionale una squadra in grado di portare sul rettangolo da gioco i valori del popolo sardo. L’amichevole è stata anche la giusta occasione per rendere merito alla carriera di uno dei bomber più prolifici del panorama calcistico sardo. Parliamo di Gianluca Siazzu, attaccante classe 1975, di Torpè e in forza ancora nella squadra del suo paese con trentadue reti messe a segno quest’anno in Prima Categoria. Da questo gesto si capisce ciò che più ha a cuore Pusceddu per questa sua avventura da CT: “Non siamo solo la Natzionale che deve vincere qualcosa, ma siamo la Natzionale che deve dimostrare che l’attaccamento al calcio e alla nostra Terra sia la cosa più importante. Ci sembrava giusto riconoscergli tale premio alla carriera per quello che ha fatto e che sta facendo, mi auguro che i giovani seguano il suo esempio”.

Vittorio Pusceddu e Gianluca Siazzu. Foto di Matteo Setzu fotografia

La gestione della rosa e il futuro

Nominato commissario tecnico poco prima che scoppiasse la pandemia, Pusceddu non nasconde le difficoltà nel portare avanti, seppur con tanto entusiasmo, questo progetto: “Purtroppo non ci siamo mai potuti allenare a ranghi completi, anche per questa gara non abbiamo avuto a disposizione tanti giocatori ancora impegnati con i loro club. In questi due anni ci siamo visti qualche volta per una chiacchierata durante la pausa dei campionati”.

Irraggiungibile il sogno Barella, Pusceddu dice la sua sul livello della rosa della sua Natzionale: “Il livello è alto, per i prossimi impegni magari potremmo contare su Deiola, Aresti, Sirigu e altri, abbiamo tanti giocatori di livello, tra i professionisti ne abbiamo contato più di quaranta, magari molti non avranno la possibilità di venire ma la qualità dei convocabili è comunque alto”.

Per un giocatore nato in Sardegna, indossare la maglia della propria Terra è un onore. Per questo Pusceddu e il suo staff hanno organizzato uno stage per il 6 giugno, presso il Centro Federale di Sa Rodia di Oristano. L’idea è permettere ad altri giocatori di mettersi in mostra e magari realizzare il sogno di indossare la maglia dei Quattro Mori: “Convocheremo giocatori che non abbiamo ancora visto per dare la possibilità a tanti di mettersi in mostra, dev’essere la Natzionale di tutti”.

La Natzionale Sarda in azione contro il Torpè. Foto di Matteo Setzu fotografia

Il parere sulle squadre sarde

Esperto di calcio nazionale e regionale, Vittorio Pusceddu dice la sua sulle squadre sarde impegnate nel campionato di serie D: “La Torres sta facendo un ottimo campionato, ha allestito un’ottima squadra. Mi ha fatto una buona impressione anche l’Arzachena e spero possa dire la sua nei playoff. Peccato per il Muravera, una buona squadra che ha avuto però nel corso della stagione troppi alti e bassi. L’Atletico Uri, nonostante sia una neopromossa ha fatto un grande inizio, poi ha peccato un po’ di inesperienza e ora si trova inguaiata nella lotta salvezza. Lanusei, Carbonia e Latte Dolce hanno vissuto una stagione difficile, spero se ne salvino il più possibile”.

In Lega Pro la Sardegna può vantare la presenza dell’Olbia: “Ha fatto una grande stagione, coronata con l’accesso ai playoff, peccato sia uscita con un pareggio in una gara in cui aveva dimostrato il suo valore”.

La salvezza del suo Cagliari invece è appesa a un filo. Se la Salernitana dovesse vincere il suo incontro, alla squadra allenata da Agostini non basterebbe fare bottino pieno a Venezia nell’ultima gara stagionale per garantirsi la massima serie anche nel prossimo campionato. Queste le parole della bandiera rossoblù sull’annata del Cagliari: “Purtroppo ci ha dato più dispiaceri che gioie, è stata una stagione non gestita benissimo né dalla società né dal mister. Con il mercato di riparazione si è cercato di dare una svolta e si è visto con alcuni risultati che lasciavano ben sperare. Poi tante, troppe sconfitte. La speranza è l’ultima a morire ma è difficile, servirebbe un miracolo. A prescindere dal finale di stagione, il Cagliari e i suoi tifosi meritano la Serie A”.

A cura di Gabriele Musu