10 Febbraio 2023

Catania, Grella a SerieD24 Talk: “Ragusa mi ha emozionato più del Mondiale”

Catania, il vice presidente e amministratore delegato del club, Vincenzo Grella, ospite di SerieD24 Talk, la nuova trasmissione a cura della redazione di SerieD24

grella catania

TornaSerieD24 Talk”, la nuova trasmissione a cura della redazione di SerieD24. Ospite della decima puntata Vincenzo Grella, vice presidente e amministratore delegato del Catania. Curiosità sulla squadra del girone I di Serie D, analisi sul campionato e obiettivi a lungo termine: questi i temi principali dell’intervista. A condurre la diretta Giovanni Mazzola e Angela Sciuto.

Pelligra Catania
Ross Pelligra e Vincenzo Grella, presidente e vice presidente del Catania SSD (fonte: Facebook)

Prima da calciatore, ora in veste di dirigente: la passione per il calcio e le ambizioni non sono mai mancate a Vincenzo Grella. Tanti i temi trattati: dalla chiamata di Ross Pelligra, al rapporto con la città di Catania e i suoi tifosi. Spunti interessanti per conoscere meglio la figura dell’ex calciatore australiano, di origine italiane. Ecco la nostra intervista esclusiva all’amministratore delegato del club rossoazzurro.

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Catania, le parole di Vincenzo Grella a SerieD24 Talk

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Sta già pensando a come festeggiare la Serie C?

No perché non sono uno che fa festa. Lascerò nel caso farla agli altri e io andrò via. Mi vedrete festeggiare solamente quando il Catania sarà in Europa. Comunque noi non dobbiamo pensare a queste cose. Dobbiamo pensare a giocare e vincere più partite possibili senza guardare il punto in più o in meno. I giocatori sanno come la penso e se mi accorgo che non si allenano bene e pensano ad altre cose io gli salto addosso.

Catania Grella

Com’è cambiato il calcio e cosa cambierebbe del calcio di oggi?

Al calcio di oggi leverei i social media. Io sarei un po’ più per il calcio delle scarpe nere, senza tatuaggi o scarpe con mille colori. Senza che un giocatore scatti 7 foto per un caffe o che va a cena con la moglie e fa 3 foto per mangiare un piatto di pasta. Ma mi rendo conto che da questo punto di vista sono vecchio anche se in realtà sono ancora giovane. Nel calcio di una volta le cose rimanevano dentro lo spogliatoio, facevi determinate cose e rimanevano lì. Non so se oggi sia meglio o peggio ma in questo nuovo modo di comunicare non mi trovo molto. Per me è importante la tecnica, il campo. Se fai tanti gol o assist poi digerisco anche la foto alla pasta al pomodoro o le scarpe colorate. Ma il problema viene fuori se non giochi bene ma ti concentri a fare le foto.

Grella dirigente e Grella calciatore

Dalla mia vecchia vita da calciatore ho portato in dirigenza le dinamiche di spogliatoio. Come nel calcio anche in dirigenza esistono dei ruoli, ognuno con i suoi compiti ma con la testa sempre focalizzata sulla squadra. Non esiste l’individuo ma qui esiste solo il nome del club. E’ importante lavorare insieme per il bene del Catania.

Con lodi

Con Francesco abbiamo giocato insieme tantissimi anni fa. Lui sa quanto io ci tengo a un certo rapporto tra calciatori e dirigenti. Per me ci deve essere sempre una certa distanza, non importa se c’è un rapporto antecedente. Lui questo lo sa benissimo. Deve pensare a fare meglio che può e continuare a portare la maglia con orgoglio; lo paghiamo per questo. E’ il nostro capitano e sta facendo una grande stagione. Alla fine dell’anno poi faremo le valutazioni e vedremo come proseguire.

Il ricordo più bello su questa prima parte di stagione

Il momento più importante da quando sono a Catania è per me la partita contro il Ragusa, la prima. Per me è stato più emozionante di giocare i mondiali. Una sensazione stranissima perché dopo tutto il lavoro fatto sono arrivato al campo e non potevo fare niente. Sono stato seduto in giacca e cravatta e ho sofferto il fatto di non poter dare una mano in campo.

Sulla rosa

Questa è già una squadra forte anche per la Serie C. Qualche giocatore non è nostro e dobbiamo però capire quali saranno le dinamiche del calciomercato. Oggi però la nostra squadra è molto competitiva con una forte mentalità, vincente e soprattutto convincente. Noi vogliamo vincere ma ci sono modi e modi di farlo. Noi vogliamo che i ragazzi capiscano questo. Loro hanno tanto talento e capacità atletiche importanti. Proprio per questo pretendo, oltre alla vittoria, un modo di vincere. Ma non per me quanto per la gente che paga il biglietto. Lo pretendo ma lo faccio perché so che è nelle loro corde.

Le infrastrutture e trasferimento squadra a Nesima?

Il settore giovanile già si allena li, così come la squadra femminile. La prima squadra si trova, in questo momento, da un’altra parte. Si trovano bene lì e hanno creato le loro dinamiche. Questo ci permette di ultimare i lavori a Nesima, come ad esempio gli spogliatoi o i campi. Loro si trovano già in un posto che dispone loro queste strutture. Noi stiamo seguendo le regole e non sento lo stress di dover anticipare i tempi e portare la squadra a Nesima. Non voglio avere fretta da questo punto di vista.

Un progetto a 360 gradi quello del Catania, dove vuole arrivare?

Vogliamo gettare delle basi per un settore giovanile importante che possa produrre giocatori per la prima squadra. Per fare questo dobbiamo migliorare gli impianti e aumentare il parco allenatori. Poi, ovviamente, dobbiamo impartire regole e istruzione. I giovani giocatori devono capire che per essere un giocatore del catania del futuro devono seguire le regole e andare a scuola. Naturalmente vogliamo anche implementare tutta la struttura del calcio femminile.

Siete arrivati a Catania in un momento molto complicato

Siamo arrivati in un posto e in un momento molto complicato. Anche nelle difficoltà però abbiamo trovato delle persone molto disponibili che hanno sempre cercato di aiutare il Club. Le istituzioni però hanno trovato in noi una società che non chiede favori ma rispetta la legge e vuole seguire le regole.

Catania Grella

Come nasce il suo rapporto con Pelligra? ci sveli un pò di retroscena sul vostro rapporto

Il mio rapporto con il presidente nasce da una sua amicizia con Mark Bresciano. Nei miei tanti viaggi in Australia abbiamo parlato tante volte di calcio ma sempre in maniera superficiale. Anche quando è venuta fuori la cosa di prendere il Catania mi ero proposto solo come Advisor. Lui però ha insistito con grande forza e mi ha convinto a prendere in mano il ruolo che sto ricoprendo ora. E vi dico la verità, non passa un giorno senza che io debba ringraziarlo per la fiducia che mi ha dato. Lui è un uomo coraggioso, non vede difficoltà ma pensa a idee e proposte per migliorare sempre. Ha le spalle larghe e in certe situazioni fa le sue riflessioni ma affronta tutto con positività. Lavorare con lui non è semplice perché è un uomo molto esigente.

Canberra Arena
Credit: Catania SSD

Progetto del Catania?

Abbiamo un progetto importante ma ci vogliono le basi. Dobbiamo creare un movimento efficiente che non si concentri nello sprecare denaro. Dobbiamo creare una cultura che si concentri anche e soprattutto a valorizzare i ragazzi del territorio. Ci vuole tempo e ci vuole passione. Ci saranno senza dubbio momenti di riflessione. Nel calcio che ho conosciuto io “pazienza” non è una parola diffusa. Ma la mia intenzione è quella di cambiare questo andamento. Catania inoltre non ha niente a che invidiare ai grandi club riconosciuti in tutto il mondo. Fa parte del progetto del presidente Pelligra sponsorizzare il brand Catania. Noi vogliamo raggiungere tutti i nostri tifosi che sono ovunque nel mondo. Il nostro rapporto con loro deve essere continuo non saltuario.

Catania-Aversa dove vedere in tv e streaming

Dopo anni di tempesta finalmente a Catania torna a splendere il sole, siete ripartiti alla grande

Catania aveva bisogno di ripartire e trovare nuovo entusiasmo. Noi stiamo cercando, in poco tempo, di far sentire ai nostri tifosi che c’è una nuova dirigenza che ha tanta voglia di fare bene non solo alla squadra di calcio ma anche alla città. Non vogliamo che passi il messaggio che arrivano un gruppo di australiani con la bacchetta magica e risolva le cose. Noi ci teniamo a riportare una città dove merita di stare