25 Settembre 2022

Nuova avventura per l’ex Juventus: “I tifosi mi hanno spinto a firmare per questo progetto”

Dagli anni all'estero ai gol in Serie B con Avellino, Frosinone, Carpi e Cremonese. Mokulu si racconta su Seried24.com

Mokulu

Un passato glorioso in Serie B e la ripartenza tra i dilettanti, queste sono le due cose che legano di più Benjamin Mokulu Tembe e il Trapani. L’attaccante, classe 1989, ha scelto il progetto granata per ripartire dopo l’esperienza all’estero (in Lussemburgo). Un colpo di mercato che ha sorpreso tutti, visto che è la prima volta che l’attaccante congolese approda in una realtà non professionistica, ma che testimonia le grandi ambizioni da parte del Trapani.

Ai microfoni di Seried24.com Benjamin ha raccontato il dietro le quinte del suo trasferimento e diversi aneddoti della sua lunga carriera, che l’ha visto segnare in Serie B e C, ma anche all’estero in Francia, Belgio e Lussemburgo.

Trapani Mario Marino

Il primo impatto di Mokulu con il mondo Trapani

Fin da subito Mokulu ha ricevuto un’accoglienza importante da parte del pubblico granata, che ha giocato un ruolo fondamentale nella scelta dell’attaccante congolese: “Mi ricordo che negli anni passati giocando contro il Trapani c’era una tifoseria importante, era uno stadio bollente; appena ho saputo del loro interesse mi immaginavo già esultare sotto la curva e ho fatto il massimo per poter realizzare tutto questo“.

Oltre che con la tifoseria, Benjamin si è saputo subito integrare con il suo nuovo spogliatoio: “Mi sono ambientato bene, ho trovato un gruppo sano con dei bravi giovani e dei giocatori con più esperienza forti come Civilleri e Romizi. Mi ha colpito l’intensità degli allenamenti (grazie all’allenatore); non conoscevo quasi niente della serie D sono stato sorpreso e mi sono subito adattato alla mentalità richiesta anche se sono uno che non gioca mai con il freno a mano“.

Mokulu
Danilo Quarto, procuratore di Mokulu

Il nuovo ruolo di Danilo Quarto

Da presidente a procuratore, nella trattativa Trapani-Mokulu ha giocato un ruolo fondamentale, Danilo Quarto, ex numero uno dell’Audace Cerignola: “È stato l’attore principale del mio trasferimento perché ha saputo parlarmi. All’inizio non credevo possibile che lo Swift Hesperange potesse lasciarmi andare via ma ha trovato tutte le soluzioni. Siamo stati al telefono tutti i giorni per un mese, non è stato facile ma ce l’abbiamo fatto grazie al suo lavoro“.

Gli esordi in Belgio

Mokulu si forma calcisticamente in Belgio dal 2007 al 2014, colleziona più di 160 e presenze e 40 reti tra Serie A e Serie B belga. Otto anni ricchi di successi e di momenti da portare dentro per Mokulu: “Il ricordo che mi porto più dentro nei miei anni in Belgio è stato l’esordio in serie A con la squadra dove sono cresciuto (il Brussels) a soli 16 anni e 9 mesi. Inoltre, non posso nemmeno dimenticare il mio primo gol a 17 anni e la coppa nazionale vinta con il Lokeren“.

Nell’estate del 2014, Mokulu si trasferisce in Francia, al Bastia in Ligue 1, un’esperienza che durerà solo sei mesi ma dove ha potuto conoscere due grandi del calcio transalpino. “Al Bastia ho potuto giocare con un grande bomber del calibro di Djibril Cissè, da lui cercavo di apprendere qualsiasi consiglio. In più eravamo allenati da un ex fuoriclasse come Claude Makelelè, nonostante sia durata poco è stata una bellissima avventura“.

Mokulu

Gli anni in Serie B

Così come il Trapani, Mokulu ha giocato diversi anni in serie B, occasione in cui ha sfidato più volte i granata. La sua prima esperienza in Italia arriva nel Gennaio del 2015, quando viene acquistato dall’Avellino dopo gli anni in Serie A belga al Brussels, Lokeren e Malines: “Nei primi mesi all’Avellino non tutti credevano in me, arrivavo dall’estero, ero sconosciuto in Italia. Con il sostegno della società, di Attilio Tesser (che è stato un grande fattore nella mia carriera) e di tanti tifosi (che saluto) sono riuscito a fare vedere che potevo fare qualcosa in Serie B forse anche nella categoria in Serie A”.

Dopo i due anni d’oro ad Avellino, nella stagione 2017-2018 Tesser e Mokulu si riuniscono in una nuova piazza: Cremona.Alla Cremonese avevamo una squadra veramente forte e anche in questa piazza ho ricevuto tanto affetto dai tifosi. Siamo partiti bene: eravamo tra i primi otto fino a dicembre; purtroppo si è rotto il mio tendine d’Achille destro e mi sono fermato per sette mesi.

L’esperienza di Mokulu alla Juventus Next Gen

Dopo gli anni tra in cadetteria. Mokulu gioca tre anni in Serie C, prima alla Juventus Next Gen, dopo al Padova e poi al Ravenna. Tra i bianconeri è stato uno dei primi acquisti “over” per aiutare la squadra nel suo primo anno di esistenza: “È stato veramente bello potere indossare quella maglia anche se è per la seconda squadra ho potuto capire chi era la Juve in Italia. Ho scoperto tanti giovani forti che forse devono ancora crescere ma che hanno un grosso potenziale“.

Occasione in cui ha avuto anche la possibilità di allenarsi con dei campioni di primo peso: “La più bella cosa è che ogni tanto i ragazzi della Juventus Next Gen hanno la fortuna di allenarsi con la prima squadra, pure io ho avuto l’occasione di andarci qualche volta e ho potuto condividere lo stesso terreno di gioco con gente come Cristiano Ronaldo, Pjanic, Chiellini e Cuadrado. Penso che in tanti avrebbero voluto essere al mio posto“.

Gli obiettivi al Trapani

Mokulu

in Serie D l’attaccante vuole ripartire e trascinare il Trapani ai vertici della classifica del girone I, provando a sfidare la corrazzata Catania: “L’obiettivo della squadra è sicuramente di vincere tutte le partite e guardare sempre il più alto possibile nella classifica. Per quello dobbiamo dare il massimo in campo per tutta la stagione non mollare mai nelle difficoltà e stare sempre uniti società e tifosi compresi, poi faremo i conti a fine stagione“. Infine, una domanda sul numero di gol da voler raggiungere: “Non mi piace dare una cifra prima delle stagione perché porta sfortuna ma è ovvio che devo andare in doppia cifra. Stiamo lavorando tutti i giorni con l’allenatore per fare più gol possibili”, chiude Mokulu.

A cura di Niccolò Parenti