5 Febbraio 2022

Tritium-Rimini: sarà partita testacoda nel girone D. Le parole di Gaburro

Ultima contro prima domani in campo. La Tritium del nuovo allenatore Rossini sfida il Rimini di Gaburro, che vuole allungare in testa.

Seppur TritiumRimini, prevista per domani, domenica 6 febbraio, sia la sfida tra ultima contro prima nel girone D, non sarà la classica partita testacoda. I padroni di casa in settimana hanno cambiato la guida tecnica, sostituendo Danilo Tricarico con Stefano Rossini, che vorrà sicuramente dare una nuova linfa alla stagione. Gli uomini di Gaburro, invece, sono reduci da una vittoria all’ultimo respiro contro il Prato e da una netta vittoria, 3-0, contro la Bagnolese, mantenendo così i 5 punti di vantaggio sul Ravenna secondo.

Rimini, le parole di Marco Gaburro

Marco Gaburro, allenatore del Rimini (fonte: Facebook Rimini Football Club)

Nella conferenza stampa pre-gara, ha parlato l’allenatore del Rimini Marco Gaburro.

Sarà per noi la quarta trasferta nel 2022, sarà una partita in un campo non grande. Abbiamo già vissuto queste situazioni nel girone d’andata, partite diverse rispetto a quelle che giochiamo in casa. Sicuramente troveremo una squadra totalmente rinnovata rispetto all’andata, e dobbiamo stare attenti. Il rischio è di fare un confrotno con l’andata, ma questo non è un ritorno: è una partita nuova contro una squadra nuova, anche con una nuova guida tecnica. Dobbiamo giocarci una partita di grande umiltà e rispetto”.

La paura di Gaburro è quella di confrontare l’attuale rosa con quella precedente.

Non dobbiamo sbagliare approccio, la squadra è totalmente diversa da quella dell’andata. Noi non porteremo Cuccato, Isaia e Pecci per scelta tecnica. Andremo in 21″.

Riguardo delle novità sull’undici, l’allenatore parla così:

Sarà la terza partita in 7 giorni, ma dato che nell’ultima non abbiamo speso molto, non penso di fare molti cambi. Sarà una partita insidiosa, sarà una partita simile a quella di Prato. Più bene facciamo noi, più è probabile di fare punti. Bisogna però avere umiltà di fondo”.

A cura di Lorenzo Vero