20 Ottobre 2022

Un 10 in campo e… nel cinema! Tomaselli: “Che emozione interpretare Baggio”

Federico Tomaselli, trequartista del Breno, ha interpretato Roberto Baggio ne "Il Divin Codino"

tomaselli baggio

In campo, all’oratorio, per strada o in cameretta, chiunque ha provato a imitare le movenze e le giocate dei più grandi calciatori della storia. Da Messi a Ronaldo, passando per Totti e Del Piero, sono diversi gli idoli dei ragazzi, a seconda dell’epoca. C’è però anche chi ha ripercorso le gesta di Roberto Baggio. E non semplicemente in un campo da calcio come tanti, ma in un set cinematografico. Parliamo di Federico Tomaselli, attaccante del Breno classe 1996 e attore nelle scene di campo nel film “Il Divin Codino”, incentrato sulla vita di Roberto Baggio, appunto.

Laureato in giurisprudenza e attore in diverse serie TV anche prima de “Il Divin Codino”, Tomaselli di mestiere fa però il calciatore. “Riesco a conciliare tutto perché noi abbiamo parecchio tempo libero. Anziché giocare alla play, dormire o altro, avendo avuto sempre una formazione dai miei genitori avvocati, ho sempre inseguito la mia passione, ma allenando la testa e comunque arricchendo il mio bagaglio culturale. Mi sono infatti laureato in giurisprudenza perché mi piace la professione di procuratore che spesso esercitano gli avvocati, quindi magari riesco a unire i miei studi con la mia passione”. Tomaselli gioca nel Breno, squadra del girone B di Serie D: “In questa stagione siamo partiti zoppicando. I risultati non sono arrivati, ma la prestazione c’è sempre stata e a breve ci sbloccheremo. Meglio perdere punti adesso che successivamente”. Dalle difficoltà nell’imitare Baggio all’incontro definito “magico”: Federico Tomaselli si racconta in esclusiva a seried24.com.

Tomaselli: “Nel film non dovevo essere Roberto Baggio”

Da “I Cesaroni” a “Un medico in famiglia”, sono diverse le esperienze cinematografiche di Tomaselli. “Con il cinema è iniziato tutto da quando avevo 13-14 anni. C’era un amico di mia mamma che lavorava in un’agenzia e ci ha detto che lì cercavano dei ragazzi. È iniziato tutto per gioco e invece hanno iniziato a chiamarmi per diverse serie, a volte ho dovuto dire di no perché ero impegnato con allenamenti e partite. Ma è sempre stato un divertimento per me, recitare mi è sempre piaciuto, mi veniva naturale farlo davanti alle telecamere”.

Calcio e recitazione. Nel 2020 Tomaselli è riuscito a unire le due grandi passioni facendo da controfigura di Roberto Baggio. “Tutto è cominciato perché un mio caro amico si occupava di casting per giocatori nei film. Netflix gliene ha chiesto qualcuno per ‘Il Divin Codino’ e lui ha fatto il mio nome per interpretare uno dei calciatori, non per Baggio. Sono piaciuto molto alla regista e ai collaboratori, così mi hanno proposto di interpretare lui, che ovviamente è il personaggio principale. Non ci credevo quando me l’hanno detto. Io non l’ho vissuto tantissimo essendo nato nel 1996, ma rivederlo e studiarlo è come se l’avessi vissuto. Vederlo a 360 gradi è stato bellissimo perché ti accorgi che è stato un giocatore fantastico. E non solo un calciatore, anche una persona fantastica”.

“Incontrarlo è stato un momento unico nella mia vita”

Una persona fantastica, sì. Federico Tomaselli ha definito così Roberto Baggio dopo averlo incontrato e dopo averci parlato per diverso tempo. “A primo impatto era come se ci conoscessimo da una vita, come se fosse un mio amico. È venuto, mi ha abbracciato, è stato lui a parlarmi per la prima volta, ha voluto sapere di più di me, in due ore mi ha raccontato tutta la sua vita – ha dichiarato Tomaselli – Era disponibilissimo con tutti, si fermava con chiunque, dal primo all’ultimo. È stato un piacere conoscerlo, davvero fantastico. Siamo rimasti due ore a parlare dentro una stanza, perché io quel giorno non dovevo girare alcuna scena. Potevamo stare lì anche dieci ore per tutte le cose belle che mi ha detto.  È stato un momento unico nella mia vita”.

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Poi Tomaselli ha proseguito, raccontando un altro curioso aneddoto sul set. “Lui è venuto tre volte durante le riprese. È una persona sulle sue nel senso buono del termine, cioè spesso non partecipava perché non voleva esserci per forza, non voleva controllare. Una volta a sorpresa ha portato anche il Pallone d’Oro e hanno girato una scena non programmata – ha dichiarato l’attaccante del Beno – Era l’unico giorno in cui sono mancato, mi è dispiaciuto tantissimo. Almeno però sono riuscito ad avere una sua maglia di USA ’94. Quella del film è proprio la sua. È una persona generosissima, davvero”.

Tomaselli su Baggio: “È una persona sensibilissima, ma non mi ha mai dato consigli”

Imitare Baggio è un compito molto difficile, soprattutto per la naturalezza dei suoi movimenti e per la classe in conduzione di palla. Nonostante ciò, Tomaselli ci tiene a ribadire: “Non mi ha mai dato consigli su come imitarlo, anzi. Ti racconto un aneddoto: mentre eravamo lì, guardava alcune scene del film e in una in particolare – in cui ha rivisto un suo vecchio amico, un venditore di dischi – si è commosso. Gli è venuto da piangere, è una persona molto sensibile. Non dava consigli a nessuno, si fidava ciecamente di tutti, stava lì per imparare e non metteva mai bocca. Gli piaceva molto ciò che stavamo facendo e voleva essere solo uno spettatore”.

Di difficoltà particolari l’attore-calciatore non ne ha avute tante, ma qualcuna sì: “Ricreare i movimenti al meglio. Un giocatore di questa importanza bisogna imitarlo più possibile, senza essere diverso. L’ho studiato per tutta l’estate, guardando tanti video. Coordinare tutti insieme non è stato semplice. Eravamo 11 giocatori più 7-8 giocatori in fase offensiva, quindi bisognava coordinare almeno 18 giocatori a fare tutti i movimenti perfetti dei calciatori in Italia-Nigeria. Non era semplice, perché anche se tu facevi tutto perfetto e qualcuno sbagliava, bisognava rifare la scena. Lo stop giusto, il movimento del corpo, tantissime cose. Alcune cose mi venivano naturali giocando a calcio, ma spesso rifacevamo più volte la scena“.

Giocatore estroso e fantasioso come Baggio, chiedergli se gli somiglia per caratteristiche è d’obbligo. “Ti dirò, in alcuni movimenti quando gioco a calcio gli somiglio pure, perché mi piace portare palla, ma capiscimi eh – dichiara ridendo – per moltissime cose non mi paragonerei mai a un giocatore del genere. Lui ha le ginocchia completamente martoriate, immagina cosa avrebbe potuto fare senza problemi fisici”.

“Potevo recitare anche nella serie di Totti, ma non ho voluto”

Sono diverse le apparizioni nel cinema per Federico Tomaselli, ma di personaggi calcistici non ne aveva mai interpretati. “Non avevo mai interpretato personaggi calcistici in film o serie tv. Quell’anno con il covid è stato anche più semplice, perché ero meno impegnato. Quindi ho accettato. Sono sincero: mi hanno chiesto di fare qualcosa sempre in ambito calcistico nel cinema – spiega Tomaselli – mi avevano anche chiesto di fare la serie di Totti, però dopo aver fatto una parte così, che mi è piaciuta molto e a cui ho dedicato molto tempo, per rifarla deve valerne la pena. Ho avuto delle richieste, voglio sempre dare una mano però preferisco solo progetti seri, non perché sono vanitoso eh, ma perché cerco qualcosa che mi interessi. Tifo Lazio, ma ho sempre ammirato Totti. Lo avrei anche fatto volentieri”.

“Ciak, si gira”. Per qualche momento, dopo quella frase, Federico Tomaselli ha sognato, imitato le movenze di Roberto Baggio e ne ha ripercorso le gesta in un film. In campo, però, preferisce essere sé stesso per provare a realizzare il suo sogno: diventare un calciatore professionista. Chissà, magari ripensando a quella lunga chiacchierata con il “Divin Codino”.

A cura di Domenico Cannizzaro