8 Dicembre 2022

Il figlio dell’ex Premier italiano regala la vittoria al suo club

Il figlio del noto politico ha realizzato una doppietta

E’ tornato al gol, e lo ha fatto con una doppietta, Francesco Renzi, attaccante del Prato e figlio del più noto politico Matteo. Il classe 2001, che ieri sera ha affrontato il Seravezza in Coppa Italia Serie D, è risultato decisivo grazie alle due reti realizzate a tempo scaduto.

Prato, la doppietta di Francesco Renzi

Termina con un rocambolesco 2-3 il match tra Seravezza e Prato, sfida valida per i sedicesimi di Coppa Italia Serie D. Una partita, quella disputata dai ragazzi di Lucio Brando, che lo stesso Renzi ha definito ‘pazzerella’: dopo l‘iniziale vantaggio ospite con Scinname, i padroni di casa riportano il match in parità al 77′ con Maffei.

La sfida, che sembra destinata al pareggio, viene decisa nei minuti finale proprio da Renzi Jr. Il Prato, che si riporta in vantaggio all’86’ proprio con il figlio dell’ex Premier, viene ripreso al 90’ da Manfredi. Ma ecco che, quando tutto sembra ormai scritto, torna ancora una volta protagonista l’ex Poggibonsi. La sua rete al 91’ infatti, regala al Prato il nuovo (e questa volta definitivo) vantaggio che difatti certifica il passaggio al prossimo turno di Coppa Italia Serie D.

Prato Renzi

Francesco Renzi: “Il risultato ci ha premiato”

Al termine della gara ha parlato proprio il mattatore ella sfida, Francesco Renzi.

“E’ stata una partita un po’ pazzerella, ci eravamo detti in settimana che le squadre forti sono quelle che alla fine riescono a portare a casa le partite sporche. Siamo stati bravi, non è stato facile. Alla fine il risultato ci ha premiato ma secondo me è una conseguenza di quello che stiamo facendo. La settima vittoria non è un caso”.

Una squadra, quella di Lucio Brando, che vede chiamare in casa più giocatori: “Il mister ha dato chance a tutti, è bello anche vedere questi tifosi con zero gradi a a sostenerci: è bellissimo esultare sotto di loro, bellissimo l’entusiasmo che c’è. Più andiamo avanti e più ci siamo”.

A cura di Davide Balestra