23 Settembre 2022

Altro episodio di razzismo nel calcio: arriva la maxi squalifica

La gara in questione ha visto protagoniste il Real Padule e il Ponte Felcino

RG Ticino Carobbio

Non accennano a placarsi gli episodi di razzismo nel mondo del calcio. L’ultimo caso è stato rinvenuto nel Girone A della Prima Categoria umbra, nel corso della gara tra Real Padule e Ponte Felcino. Analizziamo il caso e la ‘stangata’ emessa dal Giudice Sportivo.

razzismo calcio
LND

L’episodio e la ‘stangata’ del Giudice Sportivo

Siamo in Umbria, nel Girone A di Prima Categoria. Il Ponte Felcino, grazie ad una rete allo scadere, riesce a vincere la gara con il punteggio di 3-2. A prendersi la scena però non è stato il punteggio, ma piuttosto l’episodio che ha visto protagonista un giocatore del Real Padule, squadra di casa. Dopo esser stato espulso dall’arbitro, il calciatore del Real Padule ha tenuto una condotta irriguardosa e minacciosa nei confronti dell’arbitro prima e verso un giocatore di casa poi. Gli insulti razzisti rivolti a quest’ultimo però gli costano caro. Sono ben 13 infatti le giornate di squalifica che il Giudice Sportivo ha emesso nei suoi confronti. Una sanzione pesante che costringe il giocatore a stare lontano dal campo per diverse settimane.

Ancora razzismo nel calcio, le parole di Manga

“Gli insulti mi sono arrivati dai giocatori in campo e dalla panchina – dichiara Andrè Omgba Manga, calciatore vittima dell’episodio, ai microfoni di Umbria24.com  – sono stato offeso anche per la mia età e non sono stati risparmiati neanche mio padre e la mia famgilia. Io però ero concentrato a giocare e ad alzare il ritmo negli ultimi minuti, e infatti abbiamo vinto. Ho preso calci e pugni ma non ho reagito”. Prosegue: “Sono stato insultato con ogni nome di animale per il colore della mia pelle”.

Arbedo
Dilettanti

Il comunicato

Di seguito il comunicato emesso dal Giudice Sportivo:

“Espulso per plateali proteste ed insulti all’indirizzo dell’arbitro, una volta uscito dal campo teneva condotta irriguardosa e minacciosa nei confronti del direttore di gara. Al momento dell’uscita delle squadre dal terreno di giuoco, pronunciava frase razzista all’indirizzo di un avversario”.