10 Ottobre 2022

Senesi: “Mai avrei pensato di fare il calciatore. Dall’Olbia al Venezia, vi racconto la mia storia”

Yuri Senesi, un ragazzo umile che con il duro lavoro è arrivato a fare il giocatore. Dall'Olbia al Venezia, per poi tornare vicino casa. Ci racconta la sua storia

Senesi

A 17 anni non mi sarei mai immaginato che da grande avrei fatto il calciatore di mestiere, ed invece Yuri Senesi è riuscito a fare quel che mai pensava, ovvero realizzare un sogno che sembrava impossibile. Attaccante classe 97′ ora in forza alla Lupa Frascati, con la voglia di segnare e l’umiltà sempre al primo posto, nonostante i lunghi anni già fatti nel professionismo. Dall’Olbia, alla Cavese, per poi passare alla fantastica esperienza al Venezia in Serie B. Ora Senesi è voluto tornare vicino casa, ed è stato l’acquisto più importante della neopromossa laziale che, come anche da lui affermato, non si pone limiti.

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Senesi: “Vogliamo vincerle tutte. Non ci poniamo obiettivi”

Ieri la Lvpa Frascati è scesa in campo contro l’Atletico Uri ed è arrivata una grande vittoria per 3-0. Senesi la commenta così: “Serviva una vittoria ed una prestazione così. Vincere come ieri ti porta tanta consapevolezza e rammarico per le partite precedenti, dove potevamo fare qualcosa in più“. La prossima sarà contro la Casertana: “La Casertana a mio parere è una delle pretendenti per vincere il campionato, ma come si è visto finora è un girone molto equilibrato, noi non pensiamo alle altre squadre. Se diamo il nostro massimo, possiamo giocarcela con tutte“. La Lupa viene da un’ottima annata in Eccellenza ed ora si gode la massima categoria dilettantistica, con la spensieratezza di non avere obiettivi prefissati: “Noi dobbiamo fare il meglio possibile. Se ci incanaliamo nella giusta direzione possiamo toglierci belle soddisfazioni. Cercheremo di proporre tutto ciò che ci dice il nostro allenatore e giocare un bel calcio“. Senesi afferma che: “La salvezza deve essere il minimo. Viviamo partita dopo partita, sappiamo dove possiamo arrivare, ma ancora non siamo consapevoli del nostro potenziale. Ora dobbiamo solo impegnarci per dimostrarlo sul campo“.

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“A 17 anni non avrei mai pensato a tutto ciò. Il calcio è la mia vita”

La passione a volte fa più del dovuto. Può andare anche oltre ai mezzi che ognuno di noi ha, e ti può far vivere ciò che neanche in un sogno avresti mai pensato. Ecco, tutto ciò è successo a Yuri Senesi, quando a 17 anni faceva parte delle giovanili della Cynthia, squadra di Serie D, e mai avrebbe pensato di far tramutare il calcio in un mestiere, ma guai a chiamarlo lavoro: “Gioco da quando sono piccolo, il calcio è la mia vita. E’ il mio lavoro, anche se non mi piace chiamarlo così. Senza giocare non ci so stare. Ma, sono sincero, non mi sarei mai aspettato di fare il calciatore. A 17 anni non dicevo mai “Voglio fare il calciatore”, non me lo ponevo neanche come obiettivo. E’ arrivato grazie al duro lavoro, sono partito dalla Serie D, e successivamente ho fatto 6-7 anni di professionismo. Ecco, a ripensarci, non avrei mai immaginato che mi sarei allontanato di casa per il calcio e vivere per questo. Una volta che ci sei dentro, è bellissimo“. Tra partite, allenamenti e trasferte, Yuri è riuscito anche a proseguire gli studi ed ora si laureerà in scienze motorie. Altra piccola, ma grande soddisfazione.

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“Ad Olbia un’esperienza bellissima. Lì dove sono maturato”

Dopo la dura gavetta in Serie D con l’attuale Cynthialbalonga, si trasferisce in Sardegna ad Olbia, dove ci passa tre stagioni: “Per me Olbia è stata una parentesi bellissima. Ha rappresentato le mie prime esperienze fuori casa. All’inizio è stato anche difficile, ma lì è dove sono maturato e rifarei sempre questa scelta. Ho trovato persone fantastiche ed ho vissuto tre anni stupendi“. Yuri però è concreto nel dire che: “Per me le esperienze nascono e finiscono, in tutto c’è un ciclo. Perciò al momento non tornerei lì ad Olbia, ma nella vita mai dire mai. Se dovesse capitare ben venga“. Le grandi prestazioni in Sardegna gli creano una grande opportunità e nel 2019 si trasferisce al Venezia, appena promossa in Serie B.

“A Venezia ho trovato persone fantastiche, la prima su tutte l’allenatore: Alessio Dionisi”

Venezia per Senesi è stato l’apice della sua carriera fin qui. Tra i tanti ricordi sul campo e si sofferma sui rapporti umani avuti fuori e dentro lo spogliatoio: “A Venezia sono stato molto bene. Non parlo solo dal punto di vista calcistico, ma anche umano e professionale. Ho trovato tantissimi amici e, soprattutto, un allenatore fortissimo: Alessio Dionisi. Poi sono stato sfortunato in campo causa infortuni ed il post Covid. Però è stata un’esperienza formativa e bellissima“. Si dilunga sul parlare di Dionisi, ora uno dei più promettenti allenatori italiani: “Oltre ad essere un allenatore incredibile è anche un grande uomo. Una persona fantastica, si vedeva che avrebbe fatto strada. Ti parlava come se non fosse un tuo mister e aldilà delle sue grandi idee di gioco, prima di tutto ti arrivava la credibilità della persona. Merita tutto ciò che sta facendo“.

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Il rimpianto di Senesi: “Con la Cavese l’unico che ho finora: tornassi indietro cambierei qualcosa”

Una volta lasciata Venezia, Yuri Senesi si trasferisce alla Cavese, dove ammette che ha l’unico rimpianto della sua carriera: “A Cava mi sono trovato molto bene, forse è l’unico rammarico che ho finora. Se tornassi indietro forse cambierei qualcosa. Eravamo una piazza stupenda, c’era il Covid quindi giocavamo tutte le partite a porte chiuse e non potevamo vivere al meglio i nostri tifosi. Poi sono successi un po’ di episodi brutti e successivamente è arrivata la retrocessione. Però è un’esperienza che ricordo piacevolmente, nonostante i risultati sportivi non siano andati bene“. Ora basta parlare del passato: “Il mio obiettivo nel futuro è tornare a calcare campi professionistici. Se non fossi ambizioso non troverei stimoli per continuare a giocare. Al momento sto bene, ed anche quello è importante. Avere la serenità fuori dal campo mi dà stimoli per fare bene. Ora alla Lupa mi trovo benissimo e non penso a ciò che potrà succedere nel futuro“.

A cura di Diego Sarti