22 Dicembre 2022

Violenti scontri dopo la partita, arrivano i provvedimenti per le due tifoserie

I gravi episodi sono avvenuti il 20 novembre scorso

A seguito degli incresciosi episodi di violenza, caratterizzati da scontri tra le tifoserie al termine di Nardò-Nocerina, sono stati inflitti 17 provvedimenti di Daspo. La gara era valida per la dodicesima giornata del girone H di Serie D. Questa la decisione del Questore di Lecce, Andrea Valentino, in merito ai brutti episodi del Giovanni Paolo II. Sette provvedimenti sono a carico dei tifosi di casa, mentre i restanti dieci nei confronti dei tifosi molossi. Tra questi, anche i due arrestati il 22 novembre scorso che, oltre al divieto di prendere parte ad eventi sportivi, hanno a loro carico due misure cautelari. Durante gli scontri il bilancio parla di dodici poliziotti rimasti feriti.

Nocerina

Scontri Nardò-Nocerina, cosa è successo e provvedimenti

Al termine di Nardò-Nocerina del 20 novembre scorso, dentro e fuori lo stadio Giovanni Paolo II è successo di tutto. Dopo il triplice fischio (gara terminata 2-2) è cominciata una vera e propria guerriglia tra i tifosi delle due squadre. Ripristinata la calma, grazie anche al tempestivo intervento delle forze dell’ordine, è subito partita la caccia ai responsabili dei disordini. Due gli arresti all’indomani della sfida. Per entrambi ecco un Daspo rispettivamente di 5 e 3 anni e due misure cautelari (un arresto ai domiciliari ed un obbligo di dimora). Le accuse sono violenza, minaccia e resistenza aggravata a pubblico ufficiale.

Nardò

Successivamente, grazie anche alla collaborazione della Questura di Salerno, il Commissariato di Nardò ha chiuso il cerchio delineando anche tutti gli altri responsabili degli scontri. Oltre ai due supporters sopra indicati, il Questore di Lecce, Andrea Valentino, ha disposto provvedimenti per altre quindici persone, 7 tifosi del Nardò (dai 3 agli 8 anni) e 8 provenienti da Nocera Inferiore (dai 4 ai 5 anni). A questi è stato comminato il daspo per il comportamento considerato ‘pericoloso per l’ordine e la sicurezza pubblica‘. Ciò si evince da una nota della Questura.