17 Febbraio 2022

Prato, lo stadio Lungobisenzio sarà pronto il 31 marzo

In un incontro tra il presidente Commini, il sindaco Biffoni e l'assessore Vannucci, è stato assicurato il rispetto dei tempi

allenatore prato

Lo stadio Lungobisenzio di Prato sarà riconsegnato alla società il 31 marzo, come previsto dall’amministrazione comunale. E’ quanto emerso oggi nel corso di un incontro tra il presidente della società Stefano Commini, il sindaco Matteo Biffoni e l’assessore Luca Vannucci.

I lavori della tribuna, infatti, saranno completati entro il 31 marzo, in modo da rispettare il cronoprogramma. Nel corso della riunione, inoltre, sono stati affrontati diversi temi sulle strutture sportive in città, in un clima schietto e cordiale. 

Commini nella pagina Facebook del Prato ha voluto stroncare sul nascere le polemiche create per una sua frase sul presunto ritardo dei lavori. “La frase – spiega il presidente – da me pronunciata nel corso dell’intervista di ieri e da cui si farebbe discendere una dimostrazione di poca serietà del sottoscritto, faceva riferimento ad alcune interviste rilasciate in occasione del sopralluogo allo stadio della Commissione Consiliare Lavori Pubblici, tenutosi l’8 febbraio, di cui non ricordavo la fonte. Ciò detto, la mia serietà sarà giudicata per i fatti”.

Tifosi Prato
Fonte Foto: pagina Facebook Ac Prato

Il numero uno della società pratese ribadisce massima fiducia al Comune di Prato, con qualche dubbio sulla tempestività della ristrutturazione. “Ho dato più volte atto – ha spiegato –  al Sindaco e a tutta l’Amministrazione Comunale (anche pubblicamente) di aver fatto un ottimo lavoro per la celerità nel consegnare lo stadio. Non posso, però, esimermi dal sottolineare il fatto che il cantiere era ed è fermo da più di un mese e mezzo, vista l’importanza che la consegna della tribuna ha non solo per la società A.C. Prato ma anche per i tifosi e per la città tutta. Mi fa piacere comunque aver ricevuto rassicurazioni sulla futura consegna al 31 marzo. Continuiamo a collaborare con tutti in modo schietto e sincero”.

A cura di Giacomo Grasselli