7 Giugno 2022

“Vado via, difficile fare calcio qui”: il Presidente Caputo lascia il Lavello

Una presa di posizione concreta, che il numero uno del club ha voluto ribadire in esclusiva ai microfoni di SerieD24.com

L’alba di un nuovo giorno, in quel di Lavello, ha il sapore marcato di un appello che fa rima con ultimatum. È notizia di questi ultimi giorni, infatti, la forte presa di posizione del Presidente Vincenzo Caputo. Il numero uno della squadra lavellese, tramite i canali ufficiali della società, aveva annunciato l’intenzione di fare un passo indietro: “Chiunque abbia l’anelito e il desiderio di proseguire questo cammino potrà farsi avanti entro i prossimi 10 giorni”. Questo il messaggio che Caputo ha voluto diffondere nei giorni scorsi. Una presa di posizione concreta, che ha voluto ribadire in esclusiva ai microfoni di SerieD24.com: “Il Lavello è alla ricerca di un Presidente all’altezza – afferma Caputo –, in grado di dare continuità a quanto fatto sino ad oggi dalla nostra società. Non sono ancora arrivate offerte da parte di imprenditori e realtà locali, ma confidiamo in una soluzione rapida per il bene del club”.

Lo sfogo del Presidente Caputo

Una presa di posizione forte, cui segue l’ampio riferimento del malessere covato da Vincenzo Caputo nelle ultime settimane: “Ho constatato quanto sia difficile provare a fare calcio a Lavello – afferma il Presidente della società gialloverde –. La mancanza di infrastrutture degne di tal nome ha causato non pochi problemi alla nostra realtà. Nel calcio, come nel lavoro, sono abituato a programmare. Non mi piace improvvisare. Ma devo affermare che, ad oggi, ho un circo più che una squadra di calcio. Siamo costretti a peregrinare da un campo all’altro per svolgere gli allenamenti. Il Pisicchio è in possesso di un terreno di gioco ai limiti della praticabilità. La differenza con la stagione precedente al Venosa, dove abbiamo mancato i playoff per un punto, è stata lampante”.

Lavello

“Abbiamo dato lustro al Lavello”

Sulla sua gestione, che ha portato il Lavello a toccare i vertici della massima competizione dilettantistica, Caputo aggiunge: “Per quanto riguarda il nostro operato, posso dire che abbiamo provato a dare lustro al Lavello Calcio. È impossibile ideare una programmazione a medio-lungo termine. Aver ricevuto una contestazione, mi spinge a fare un passo indietro e rinnovare il mio invito: se c’è qualcuno che sa proporre un programma competitivo, nelle condizioni in cui versa ad oggi il Lavello, sono pronto a farmi da parte”.

Concreto il rischio iscrizione alla prossima Serie D

Le acque agitate in terra lavellese minano il futuro del club in Serie D: “Il Lavello è una società che ha i conti in perfetto ordine – aggiunge Caputo –. Chi dovesse subentrare può stare tranquillo. Siamo una società sana. Ad oggi non posso assicurare l’iscrizione al prossimo campionato. Va capito come si intende fare calcio qui. Le mie idee erano rivolte anche al mondo del sociale, alla volontà di investire sui giovani. Per via della carenza delle infrastrutture, siamo riusciti a malapena a gestire la squadra Juniores”. Passano i giorni e si avvicina il termine ultimo per la cessione del club. Le prossime saranno decisamente ore concitate per tifosi e appassionarti del Lavello.

A cura di Giuseppe Vitolo