23 Dicembre 2021

Girone I: si infiamma la vetta. Prime quattro racchiuse in due punti

Il pareggio dell'Acireale (34 pt) riapre la lotta al vertice: Gelbison e Lamezia sono distanti 1 punto. La Cavese quarta è a 32.

Acireale

L’ultimo turno dell’anno solare ha infiammato più che mai la lotta al vertice nel girone I, il più incerto dell’intera Serie D. Il pareggio dell’Acireale capolista ha permesso alle inseguitrici, tutte vincitrici nell’infrasettimanale, di accorciare in maniera significativa. Dalla prima alla quarta posizione ci sono solamente due punti di distanza.

Acireale (Facebook)

Acireale 34 punti, Lamezia 33, Gelbison 33, Cavese 32. Questa è l’attuale situazione di classifica delle prime quattro nel girone I, ma la Gelbison ha due partite da recuperare, quindi virtualmente prima.

L’ultimo turno

Nel turno di campionato giocato il 22 dicembre, l’Acireale, ospite del Città S.Agata, non è andato oltre l’1-1, conquistando solo un punto, e permettendo alle altre di accorciare.

Tutte le inseguitrici non hanno fallito l’occasione: la Cavese ha vinto 2-1 con il Civitanova, il Lamezia contro la Sancataldese. La Gelbison ha conquistato un rotondo 5-1 contro il fanalino di coda Troina, con gol all’esordio di Faella.

La situazione Gelbison

Tra tutte le prime, un discorso più approfondito lo merita la Gelbison. I 33 punti collezionati sono arrivati in 15 partite, due in meno rispetto alle altre. La squadra campana, dopo essersi imposta nei piani alti della classifica sin dalle prime giornate, nell’ultimo mese ha vissuto diverse difficoltà. La Gelbison si è infatti vista rinviare la partita con il Trapani a causa di vari casi covid. Non solo, nella 17° giornata i rossoblu hanno incassato una pesante sconfitta contro la Sancataldese.

Terminato il momento no, il futuro per la Gelbison si prospetta roseo: vincendo le due partite da recuperare, schizzerebbe nuovamente al comando del girone, con un potenziale scarto significativo. Ma, uscendo dal campo delle ipotesi, la situazione del girone I risulta più avvincente che mai.

A cura di Lorenzo Vero