13 Maggio 2023

Certaldo, l’allenatore Ramerini: “La Serie D non era nei nostri pensieri”

Alberto Ramerini, allenatore del Certaldo, ha raccontato la favola del club toscano, che ha raggiunto il culmine con la promozione in Serie D

Negli ultimi giorni, la favola del Certaldo è salita alla ribalta. A raccontare la storia, ci ha pensato l’allenatore dei toscani, Alberto Ramerini che, dal canto suo, ammette di non aver mai pensato alla promozione in Serie D “non poteva essere nei pensieri del Certaldo”.

Certaldo Ramerini

Certaldo, Ramerini: “La squadra avrebbe comunque disputato i playoff”

Ma facciamo un po’ di ordine. Il Certaldo infatti, nonostante non abbia vinto il campionato di Eccellenza, è comunque approdato in Serie D grazie alla Coppa Italia di Eccellenza. La squadra toscana, giunta alle semifinali assieme a Cast Brescia, San Marzano e Campobasso, era l’unica delle tre a non aver vinto il proprio campionato. Ecco che allora il club toscano si è guadagnato la promozione. “Abbiamo fatto un grande campionato – analizza Ramerini .Se non avessimo fatto questo percorso in coppa, la squadra avrebbe certamente disputato i playoff. Siamo contenti di questa esperienza unica”.

Il Certaldo si gode la vittoria, ma con gli occhi puntati anche al futuro, tipo quello di Alberto Ramerini. Quali sono le sue intenzioni? Non lo so – afferma il condottiero del club – . Il sindaco ci ha detto che a giugno farà una festa in piazza per rendere omaggio a questa squadra. E per rendere omaggio alla società che negli ultimi cinque anni è andata sotto la mia gestione, dagli ultimi posti in Prima Categoria alla Serie D”.

Certaldo Ramerini

Da Luciano Spalletti fino a Paolo Indiani, altri due comandati legati a Certaldo. Proprio il secondo, in passato, ha allenato lo stesso Ramerini. “Era un altro mondo. In quel periodo c’erano duemila persone a vedere il Certaldo. I ragazzi dei settori giovanili ambivano a giocare a calcio e vedere la prima squadra. Cosa che oggi succede di meno. I tempi sono cambiati”.

Certaldo Ramerini

Nonostante il cambio generazionale però, la città è rimasta sempre vicino alla squadra. Come accaduto per la gara con il Cast Brescia, in cui “siamo riusciti a portare 95 persone a Brescia. I tifosi hanno fatto settecento kilometri per noi. E al ritorno c’era la tribuna piena. Siamo contenti di questo, è il giusto premio per la stagione fatta dai ragazzi”.