Il Ministro Abodi a Brindisi: “Qui c’è voglia di riscatto e di migliorare” | VIDEO

Giornata di visite istituzionali per la città di Brindisi e per il Brindisi Calcio: oggi è infatti arrivato in città il Ministro dello Sport Andrea Abodi. Arrivato al “Fanuzzi, è stato accolto dal presidente del Brindisi Daniele Arigliano e dal DG Pierluigi Valentini. Abodi è stato inoltre accompagnato dall’onorevole Mauro D’Attis con l’accoglienza del Sindaco di Brindisi Riccardo Rossi.

Dopo la visita in campo e dopo essersi interfacciato con i vari componenti della società, Andrea Abodi ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva a seried24.com.

LEGGI ANCHE

Nocerina, Pino Iodice è il nuovo DG del club

Il Ministro dello Sport Abodi a Brindisi: “Qui c’è voglia di riscatto”

Andrea Abodi, Ministro dello Sport, ha parlato così ai nostri microfoni: “Meravigliosa accoglienza. Oggi è una boccata d’aria fresca. Sono stato in un istituto tecnico professionale e poi al circolo Tennis Brindisi, prima di arrivare qui allo stadio. Poi andrò in una palestra dove c’è un centro d’eccellenza del tappeto elastico e poi al Palazzo dello Sport, dove sta prendendo corpo il nuovo progetto di basket, cuore dell’attività sportiva brindisina. È una giornata in cui si ha piacere di ricoprire il ruolo che mi è stato affidato”.

Abodi ha poi proseguito: “Torno a casa con tanti stimoli, anche perché ho parlato con centinaia di ragazzi e ragazze, dirigenti sportivi e amministratori del territorio. Le cose da fare sono tante ma qui c’è voglia di riscatto, di migliorare. Contribuire al miglioramento dei luoghi di sport in tutta Italia è la consacrazione del ruolo che mi è stato affidato. Dopo quasi quattro mesi di mandato abbiamo fatto molte cose, ma non devo dirle io, ma l’opinione pubblica. Abbiamo aperto diversi cantieri di nuove norme che consentono allo sport di base di migliorarsi. Abbiamo trovato e messo a disposizione risorse con altri bandi che riguardano le infrastrutture e le attività sportive di base. Dobbiamo migliorare molto riguardo lo sport a scuola. In quattro mesi abbiamo fatto qualcosa, ma il nostro dovere è molto, ma molto di più”.

Intervista a cura di Francesco Giudice