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Scommessa d’amore: il trionfo di Marco Turati a Siracusa

L’ex difensore, già bandiera del club azzurro, ha portato in Serie C i suoi Leoni alla prima esperienza in panchina tra vittorie, qualche critica e un futuro da predestinato

Sguardo fiero, esultanza rabbiosa e sentimenti pronti a esplodere sotto un cielo più azzurro che mai. I primi istanti di Marco Turati, da allenatore artefice della promozione del Siracusa in Serie C, sembrano già scatti da libro cuore.

Una scommessa d’amore, quella tra l’ex difensore e il club del suo cuore guidato dal presidente Ricci, visto che la stagione 2024-25 è la sua prima annata in panchina da solista in carriera, dopo l’esperienza vissuta al fianco di Italiano tra il 2019 e il 2024 con Spezia e Fiorentina.

Credo tattico preciso tra 4-3-3 e 4-2-3-1, gestione sapiente del potenziale a disposizione, capacità di affrontare a viso aperto le critiche e i momenti difficili: le skills del condottiero aretuseo, a difesa del sogno di una città intera, sono pian piano emerse tutte. 

Il risultato, forte dei 78 punti accumulati nel Girone I di Serie D, parla chiarissimo. Con un campionato destinato a rimanere eternamente nella storia dei siciliani, tornati ufficialmente tra i professionisti.

Gestione oltre ogni dubbio: il metodo Turati vincente a Siracusa

La rosa a disposizione del Siracusa targato Marco Turati, per la stagione 2024-25 è stato sin da subito motivo di un dolce equivoco attorno alle ambizioni azzurre. Le qualità dei vari Maggio, Alma, Di Grazia, Palermo, Candiano e Acquadro tra gli altri, oltre a mettere in chiaro l’obiettivo da raggiungere, hanno spesso rappresentato anche una spasmodica ricerca di dominio del risultato attorno al gruppo squadra. I timidi fischi del ‘De Simone’ dopo la vittoria per 1-0 sul Licata, rappresentano in questo senso l’esempio più chiaro.

La forza del ‘metodo Turati’ emerge qui. Sin dall’iniziale duello con la Scafatese, infatti, la missione dell’ex difensore è sempre stata quella di entrare nella testa dei suoi ragazzi, a prescindere dalle scelte di formazione. Un caso su tutti: Andrea Russotto. Il fantasista ex Catania, nonostante la ferma volontà di restare in azzurro, è stato infatti a lungo dosato dal suo allenatore che, nel frattempo, non ha mai mancato di sottolinearne l’importanza all’interno del suo sistema. Risultato: esordio magico da titolare contro la Nissa il 19 gennaio e inserimento in pianta stabile nel cuore della trequarti offensiva. Altri esempi: Pistolesi e Puzone, giovani e decisivi talenti, anche all’ultima giornata contro l’Igea, così come Roberto Convitto, a lungo atteso e poi autore della rete che ha sbloccato il match di Barcellona Pozzo di Gotto.

Credits Siracusa Calcio 1924

Futuro da predestinato

Clima mite e deciso fuori dal campo, personalità e precisione in panchina: l’identikit di Marco Turati è piuttosto ben definito. Il percorso al fianco di Vincenzo Italiano ha fortemente influenzato il giovane allenatore, che viene descritto come un predestinato da chi ci lavora a stretto contatto, proprio per il suo credo tattico e una meticolosità che arriva a coinvolgere tutti gli aspetti del lavoro quotidiano sul campo.

Adesso, dopo averlo inseguito, l’obiettivo Serie C è realtà. La missione d’amore di Turati, la prima in carriera, può dirsi completata, tra un presente dolcissimo e un futuro che promette grandi cose.