7 Gennaio 2023

Totò Di Natale: “Spero che il Napoli vinca il campionato. Italia? Non parlerei di involuzione”

Napoli, Messi, il Mondiale in Sudafrica e l'Udinese. Antonio 'Totò' Di Natale, oggi vicepresidente dell'Orvietana, si racconta ai microfoni di seried24.com

Udine, 7 aprile 2013. UdineseChievo Verona. ‘Roberto Pereyra porta il pallone in avanti, vede il suo capitano dall’altra parte del campo e lo serve…’

Ecco, in questo esatto momento, Antonio Di Natale decide di scrivere la storia della Serie A realizzando un gol fuori da ogni logica. “La mia carriera con l’Udinese è stata una vera e propria scelta di vita. Oggi affronto questa nuova esperienza” afferma ‘Totò’ ai microfoni di seried24.com.

Totò Di Natale: “Vi racconto l’esperienza da allenatore. Orvietana? Bella esperienza”

Sono 311 i sigilli in carriera. Con 209 di essi si posiziona al sesto posto nella classifica marcatori della nostra Serie A. Uno dei giocatori più forti e decisivi dell’ultima decade che oggi occupa un nuovo ruolo: quello di Vice Presidente di un club. Ma aspettate. Prima di scoprire nel dettaglio ‘cosa fà Totò oggi’, ripercorriamo brevemente la parentesi da allenatore. “Ho vissuto una bella esperienza in panchina, ma momentaneamente voglio mantenere la linea intrapresa, il ruolo e le responsabilità che ne derivano. Vorrei sviluppare bene ogni mio progetto”. Dopo le esperienze con lo Spezia, che lo vedono collaboratore tecnico nel 2018 e allenatore della formazione Under-17 nel 2019; nel 2021 viene nominato come nuovo allenatore della Carrarese in Serie C.

Ecco quindi l’Orvietana, club che milita in Serie D. “Si sta rivelando una bella esperienza. Essere Vice Presidente a Orvieto mi sta dando la possibilità di crescere a livello personale e anche di mettermi in gioco in una veste in cui ancora non mi ero mai trovato – prosegue – . Ho trovato una bella piazza e una bellissima città, in cui sono stato accolto molto calorosamente e in cui ho trovato buone basi su cui poter lavorare, per puntare a migliorare e a raggiungere gli obiettivi preposti all’inizio di questo percorso”.

“Tornare in panchina? Nella vita non si sa mai”

Nominato il 29 settembre scorso, Totò Di Natale esclude per il momento un ritorno in panchina. “Sono molto felice del ruolo che mi trovo ad occupare. – spiega Totò – Ho vissuto una bella esperienza da allenatore, ma momentaneamente voglio mantenere la linea intrapresa, il ruolo e le responsabilità che ne derivano. Vorrei sviluppare bene ogni mio progetto. – Mai dare per scontato nulla – È pur vero che nella vita non si sa mai, e in un futuro non posso sapere se e come le cose cambieranno”.

di natale orvietana

Totò Di Natale: “Juve? Bella trattativa, ma Udinese scelta di vita”

Dal debutto tra i professionisti in EmpoliCremonese del ’97 fino al 15 maggio del 2016, ultima gara da calciatore professionista. Esattamente 2428 giorni fa, Totò Di Natale diceva addio al calcio giocato. Una vita passata sul rettangolo verde e, soprattutto, con la casacca dell’Udinese. “La mia carriera in bianconero è stata una vera e propria scelta di vita”. Anche perché, l’interesse dei top club non è mai mancato. “La trattativa con la Juventus è ormai storia conosciuta. Con Pozzo ho trovato una famiglia, una vera e propria casa e per tale motivo ogni altra proposta pervenuta, perché ce ne sono state, anche da altri grandi club, da me non è mai stata presa in considerazione”.

“Con Sanchez ci siamo divertiti. Napoli? Non è un rimpianto”

‘Una vita in vacanza’ cantava ‘Lo Stato Sociale’. Totò, invece, ha deciso di trascorrerla in bianconero. E di certo, in buona compagnia. Tra i campioni che lo hanno accompagnato in questo bellissimo viaggio, decidiamo di citare Alexis Sanchez. “Ci sentiamo ancora, molto spesso. È un grandissimo giocatore, con cui ho condiviso alcuni anni all’Udinese e sarebbe stato difficile non fare grandi cose insieme. Ci siamo sicuramente divertiti”.

Un aspetto, volontariamente non sottolineato, sono le sue origini. Con ogni probabilità, tutti gli appassionati sanno che Totò Di Natale è nato a Napoli e, a maggior ragione, tutti hanno ben presente la famosa scelta di non giocare contro gli azzurri. Il legame con i partenopei è troppo forte, nonostante non ci abbia mai militato. Può essere un rimpianto? Ce lo svela il diretto interessato. “Come già detto, decidere di rimanere a Udine è stata una vera e propria scelta di vita e per tale motivo non mi sono mai guardato troppo intorno, né mi sono mai fermato a immaginarmi di andare altrove. Perciò no, non la vedo come un rimpianto. Vero è che Napoli è la mia città, la seguirò e tiferò sempre”.

Totò Di Natale

Totò Di Natale: “Messi il più forte che ci sia, se lo meritava”

Terminati da appena 18 giorni, i Mondiali di Qatar 2022 hanno visto trionfare l’Argentina. “C’erano tante squadre ben organizzate e che avrebbero potuto vincere il Mondiale – spiega Totò – . La squadra di Scaloni, per la sua struttura organizzativa me la sarei aspettata più 3° o 4°”. Quello condotto dalla ‘Selección’ è stato un torneo straordinario. Se poi consideri che a guidare la squadra c’era l’extraterrestre di Rosario, le cose si fanno senza dubbio più semplici. “Credo che la differenza l’abbia fatta senz’altro il gruppo e la presenza di una personalità importante come Messi, il giocatore più forte che ci sia. Sono contento che comunque ci siano riusciti, proprio per Messi, che se lo meritava senz’altro”.

Con le maglie numero sette e ventisei, ad alzare al cielo la Coppa del Mondo, c’erano anche Rodrigo De Paul e Nahuel Molina. Due talenti di livello superiore che, come ben ricordiamo, hanno avuto modo di indossare la casacca dell’Udinese. Totò, che ci dici di loro? “Sarò sincero, non li conosco così bene da averli sentiti. Mi congratulo con loro per la vittoria del Mondiale e per le belle partite giocate”.

“Nazionale? Non parlerei di involuzione. Macedonia partita secca e sfortunata”

Bello il Mondiale, indimenticabili le emozioni che solo questo torneo ci ha potuto trasmesso. Ma l’Italia? La Nazionale di Roberto Mancini è rimasta a casa (di nuovo). “La nostra Nazionale sta affrontando un percorso – afferma Totò – . È un momento di crescita e di progressione che Mister Mancini sta gestendo bene, cercando di portare forze nuove e giovani, che sicuramente sono necessari e fanno la differenza nel calcio di oggi”. Dopo la vittoria di Euro 2020, tutti si aspettavano delle conferme. Anche – forse – attraverso la qualificazione al Mondiale. Per Di Natale, però, quella che stanno vivendo gli azzurri non è di certo una ‘fase calante’. “Non palerei di involuzione guardando i risultati. Contro la Macedonia è stata una partita secca e sfortunata, come altre volte e in altre partite è capitato, ma la Nazionale e con essa Mancini stanno mettendo in atto i giusti interventi e il giusto percorso per riprendersi, ne sono convinto”.

Mondiale 2010, Totò Di Natale: “Ricordo amaro, mancato qualcosa”

Sono 42 le presenze e ben 11 le reti realizzate con la maglia azzurra: dalla prima realizzata nel 2004 alla Repubblica Ceca fino alla marcatura rifilata alla Spagna in Euro 2012 (che, tra le altre, resta la prima e unica subita dagli iberici in quell’edizione). Anche con la Nazionale Totò Di Natale ha vissuto esperienze importanti e, visto il periodo Mondiale, decidiamo quindi di riviere il suo ultimo Mondiale.

Johannesburg, 24 giungo 2010: la Slovacchia, grazie alla doppietta di Vittek e la rete di Kopunel, supera l’Italia sul punteggio di 3-2 e certifica difatti la disfatta azzurra. Inutili, ai fini del risultato, le reti di Di Natale e Quagliarella. Parole, quelle appena citate, che rimbombano nella testa di ogni italiano. “Il Mondiale del 2010 è sicuramente un ricordo un po’ amaro. – racconta Di Natale – C’è poco da dire, quando le cose non vanno non ci si può nascondere dietro a inutili scuse. L’onda della vittoria del 2006 ci aveva fatto sperare e pensare di essere pronti, ma evidentemente qualcosa è mancato ed è innegabile”.

Antonio Di Natale

“Sottil? Scelta giusta, con l’Udinese sta facendo benissimo”

Lasciamo il Sudafrica e torniamo in Italia. Dopo una partenza da urlo, l’Udinese di Andrea Sottil chiude il 2022 con sei vittorie, altrettanti pareggi e tre sconfitte, queste ultime maturate con Milan, Torino e Napoli. Insomma, non le ultime arrivate. “Sottil sta facendo benissimo con l’Udinese e a riguardo non avevo dubbi. – Classe ’74, lo scorso anno in Serie B, Andrea Sottil è riuscito subito ad imporre le sue idee di calcio – Ho seguito il suo percorso lo scorso anno con l’Ascoli, dove ha fatto sempre bene. Secondo me è stata giusta la scelta fatta da Pozzo, sicuramente dovrà crescere e avrà ancora da imparare, ma è innegabile che il percorso fatto finora stia dando ottimi risultati”.

“Vi dico in chi mi rivedo. Napoli? Campionato sarebbe bello per la città”

Appesi gli scarpini al chiodo, Antonio Di Natale non ha fatto troppa fatica a trovare qualcuno che gli assomigliasse. Al contrario.Mertens e Insigne nomina Totò. “Per caratteristiche, come simili mi ritrovo in loro, sono i due giocatori che per modo di gioco, capacità fisiche e tattiche li vedo molto simili a me e il mio modo di giocare”.

Ieri, mercoledì 4 gennaio, la rete di Edin Dzeko ha consegnato 3 punti all’Inter e, allo stesso modo, ha sancito la prima sconfitta stagionale del Napoli. Nonostante la battuta d’arresto, i campani restano primi a quota 41 e di ciò, Antonio Di Natale, può esserne solo che felice. “Ovviamente sono molto felice di come sta andando. – Interessante, adesso, sarà vedere Milan, Juventus e Inter. Le tre big del campionato, infatti, non sembrano intenzionate a mollare un centimetro – Tutte e tre le squadre che hai nominato sono squadre importanti che sanno fare bene e in genere il girone di ritorno è un campionato a parte, molte volte anche più difficile di quello di andata, perciò è ancora tutto da vedere”.

Guidato da un allenatore importante come Luciano Spalletti, gli azzurri devono cercare di mantenere il primato. “Mi auguro che il Napoli con Mister Spalletti, che è la persona giusta alla guida della squadra, possa riuscire a mantenere il primo posto fino all’ultima giornata e quindi a conquistare il campionato. Sarebbe bello per la città di Napoli e tutti i napoletani tornare a vincere quel titolo che manca dai tempi di Maradona”.