30 Aprile 2022

Il Tiferno accoglie Artem, piccolo calciatore fuggito dalla guerra in Ucraina

La società del presidente Amadori si aggiunge alla schiera di società che hanno concretamente i bimbi ucraini in fuga dalla guerra

Anche il Tiferno Lerchi si unisce alla schiera di coloro che hanno supportato con gesti e fatti concreti la popolazione ucraina in questo delicato momento. Il club infatti, ha accolto nella sua squadra Esordienti Artem, un bambino ucraino rifugiato in Italia.

Il bel gesto, è stato possibile grazie al coordinamento con il comune di Città di Castello che ha da tempo stabilito un programma di accoglienza per le vittime della guerra. La società biancorossa, come si legge nel comunicato, ha partecipato con grande entusiasmo l’iniziativa. Una grande, ulteriore, dimostrazione di come lo sport possa essere veicolo di messaggi forti e positivi provando, come in questo caso, ad alleviare il dolore della guerra semplicemente grazie ad un pallone.

Il comunicato del Tiferno sul giovane in fuga dall’Ucraina

Di seguito, riportiamo integralmente il comunicato della società del presidente Amadori sull’aggregazione, alla propria squadra Esordienti, del piccolo Artem.

“Un nuovo piccolo calciatore nella squadra degli Esordienti biancorossi. Si tratta di Artem, bambino ucraino accolto da ieri nella società biancorossa. Tutto ciò è stato possibile grazie al progetto di accoglienza coordinato dal comune di Città di Castello. A questo la società Tiferno 1919 ha aderito con grande entusiasmo insieme a numerose realtà sportive del territorio. Un bel segnale di solidarietà in un momento così difficile per la popolazione ucraina. Lo sport può davvero essere veicolo di positività e speranza, soprattutto per i più piccoli.

Il presidente Amadori del Tiferno, la società che ha ospitato il giovane Artem, in fuga dall'Ucraina

Di seguito poi anche le parole di Diego Fabbri, allenatore del Tiferno: “Da ieri Artem, bambino ucraino, è entrato a far parte della squadra biancorossa. I ragazzi sono entusiasti e sono stati bravissimi ad accoglierlo e a dialogarci in lingua inglese”.

Felicissimi di poter ospitare Artem, gli auguriamo buon divertimento. Un augurio semplice ma non così scontato per chi è dovuto fuggire dall’orrore della guerra.

Di Edoardo Gregori