19 Gennaio 2022

“Sorrento casa mia. Ai giovani dico: amate questo sport” Ripa si racconta

Di gol Francesco Ripa ne ha sempre fatti tanti. Dalla Serie C alla Serie D. Da Sorrento a Sorrento. In mezzo tante esperienze, tante piazze importanti come Como, Catania, Juve Stabia e Nocerina. Ora il ritorno in quella che per lui è una seconda casa: “Qui sono cresciuto come calciatore e come uomo” ha raccontato in esclusiva a SerieD24.com.

Ripa si racconta

Dopo la prima parte di stagione ottima al Castlenuovo Vomano con anche 7 gol, Ripa è poi tornato a casa. L’attaccante ha anche spiegato cosa c’è dietro la separazione: “Purtroppo in Serie D si finisce come si inizia. C’erano un paio di soci ed era rimasto solo un presidente, che non poteva mantenere tutti“.

Una separazione avvenuta solo per queste motivazioni, perché altrimenti Ripa sarebbe anche rimasto: “Dal primo dicembre erano arrivate tante chiamate, ma io ho sempre rifiutato, perché conosco il direttore sportivo e non volevo andarmene. Poi una volta arrivata la notizia dalla società, mi sono messo alla ricerca con il mio procuratore e Sorrento è stata la scelta migliore“.

Dal 15 dicembre al 23 gennaio. Più di un mese dopo Ripa ora è pronto a rivedere il campo. Una sosta che ha due risvolti: “Da una parte bene, perché mi sono inserito. Non giocare un mese è un’incognita. Non si sa mai come si arriva alla domenica”. Il suo cammino era finito con due giornate d’anticipo nel 2021, una settimana prima rispetto ai suoi attuali compagni.

Ora una nuova sfida, anche se lo sguardo dell’attaccante non è rivolto a obiettivi personali: “Più che altro voglio mettermi a disposizione dei compagni. Dare mia disponibilità al mister. Se si fanno le cose bene, i gol arriveranno”. Per quanto riguarda il Sorrento la questione è semplice: “La prima cosa da fare è ottenere la salvezza e questo è l’obiettivo minimo. Noi dobbiamo pensare partite per partita. Il girone è difficile, ma possiamo anche ambire a qualcosa in più se facciamo bene”. 

Esperienza al servizio del Sorrento

Dodici anni dopo, quindi, Ripa ritroverà il Sorrento. In mezzo esperienze importanti in piazze che hanno fatto la storia del calcio. È un Ripa arricchito da stagioni di livello, in squadre dove si è potuto confrontare con giocatori e con tifosi dalle grandi aspettative.

A Catania ci sono stato un solo anno purtroppo. Giocare davanti a 20 mila persone è stupendo. La città è bellissima. Non è paragonabile a Juve Stabia e Nocerina, perché è più grande. Catania ti dà sensazioni incredibili, ti fa sentire un giocatore di Serie A“.

Poi continua parlando delle altre squadre: “Non voglio comunque sminuire Castellammare e Nocera. Due piazze e due squadre molto importanti dove mi sono trovato bene. Como, purtroppo, c’era una situazione particolare. In quel momento era in corso il cambio di proprietà. Sono tutte piazze che vivono di calcio“.

La sua esperienza servirà anche ai giovani del Sorrento per crescere e migliorarsi. Ovviamente per chi vorrà provare a rubare i suoi segreti.

Quello dei giovani poi è un tema sempre molto caldo. Il livello del calcio italiano sembra essere calato negli ultimi anni e Ripa conferma: “Purtroppo sono cambiati i tempi e i giovani non sono quelli di prima. Alcuni hanno comportamenti sbagliati, si sentono arrivati dopo 15 partite in Serie D. 10/15 anni fa il livello era più alto, dalla A alla D. Ai giovani consiglio sempre di amare quello che fanno“. 

Poi continua: “La generazione di adesso è cambiata. E giocavo per strada finché non mi venivano a prendere per i capelli. I ragazzi di ora non amano quello che fanno. Farne giocare perché sono Under e poi appena escono dalla fascia scendono, questo succede perché non lo fanno con amore“. 

Un po’ come lo ha amato lui e come tutt’ora lo fa: “Finché ci sarà amore per questo sport, continuerò. Quando mi peserà, alzerò le mani e andrò a casa. I giovani di noi vecchietti devono prendere questo“.