13 Febbraio 2022

Ravenna, Dossena è contento: “Bravi i ragazzi per l’impegno”

Nel post partita dopo la vittoria contro il Lentigione, l'allenatore dei romagnoli ha sottolineato l'abnegazione dei sui ragazzi

Dossena Ravenna

E’ un Andrea Dossena estremamente soddisfatto quello che si è presentato in conferenza stampa dopo la partita vinta dal suo Ravenna per 1-3 contro il Lentigione, nel girone D di Serie D. L’allenatore dei romagnoli ha toccato molti temi insieme ai giornalisti presenti in sala. La vittoria di ieri ha confermato i ravennati al secondo posto con 49 punti, a -5 dal Rimini capolista.

Il cambio di modulo

La prima sorpresa di giornata è stato il cambio di sistema di gioco. “Il primo tempo – ha spiegato Dossena – l’avevo previsto così. Ho cambiato modulo per la prima volta in questa stagione, dato che dal 4-3-3 abbiamo giocato con il 4-4-2: volevo mandare in confusione gli avversari ed andare all’uno contro uno in attacco. Anche il Lentigione ha ruotato a tre, speravo adottassero questa contro-tattica. Mendicino e Guidone hanno fatto un’ottima partita, dato che nel primo tempo abbiamo avuto diverse occasioni e siamo stati bravi a concretizzarne due, ma il vantaggio poteva essere ancora più largo nella prima frazione se avessimo sfruttato le altre, con l’unica occasione avversaria del palo di Staiti”.

Ravenna

Le difficoltà della ripresa

Secondo l’allenatore lodigiano, la squadra è stata brava a resistere al ritorno dei padroni di casa. “Nel secondo tempo – ha spiegato – abbiamo subito la pressione dell’avversario, perché il Lentigione davanti fa veramente paura con i suoi giocatori importanti. L’episodio del rigore psicologicamente ha deviato la partita, ma siamo stati bravi a tenere e a cercare di limitare i danni. Abbiamo assorbito abbastanza bene l’inserimento di Sala largo e il tirar fuori i terzini per tentare di giocare alle spalle lateralmente dei due centrali. Ci stava un calo fisico da parte dei miei ragazzi, ma neanche più di tanto, perché se andiamo a vedere in quel particolare siamo stati superiori, cinici e cattivi nel momento giusto, quando bisognava essere cattivi e grintosi”.

E’ vero – ha proseguito Dossena – se Staiti avesse segnato anzi di colpire il palo sul 2-2 si sarebbe aperta un’altra partita, ma è anche corretto dire che se fossimo andati sullo 0-3 la sfida avrebbe preso un altro indirizzo nel primo tempo, ci sono stati tanti episodi. Secondo me è stata una bella partita, piacevole per chi l’ha vista, tra due squadre che fanno un ottimo calcio in Serie D e se la sono giocata a viso aperto.

Le insidie del campo secondo Dossena

L’impianto del Lentigione aveva delle insidie per il Ravenna alla vigilia della gara.“Per noi venire qua – ha spiegato l’allenatore lombardo – per come siamo abituati a giocare sul nostro terreno, dato che al Belelli mancano 10 metri di ampiezza rispetto a Lentigione, era totalmente difficile da interpretare. Giocare con due punte è stato dettato proprio dalle dimensioni del campo. Devo dire bravi ai ragazzi per l’impegno, perché ci hanno creduto e non era per nulla facile. Stasera dobbiamo cercare di azzerare e ripartire, poiché mercoledì ci aspetta un’altra partita difficile contro la Correggese in casa. Non ci sono grandi infortuni dopo la gara di oggi, forse l’unico che devo rivalutare è Prati che ha avuto un risentimento al flessore”.

L’ottima partita degli attaccanti

L’allenatore del Ravenna è contento anche dell’atteggiamento delle sue due punte. “Mendicino e Guidone – ha detto Dossena – mi hanno fatto un’ottima impressione, hanno fatto una buona partita e si sono trovati bene, trovando linee di passaggio importanti. Ho un’opzione in più, prima l’avevo solo pensata per questa partita, ma devo ragionare incontro per incontro: la Correggese è una squadra diversa e il nostro Belelli non è il campo del Lentigione, per questo di volta in volta devo cercare di leggere e mettere i miei giocatori nel miglior modo possibile in campo”. 

L’atteggiamento della squadra

Dossena sta spremendo molto i suoi calciatori negli allenamenti in queste settimane. “Chiedo tanto- ha spiegato l’allenatore – alla squadra in settimana per arrivare a questi ritmi durante la partita, ci stiamo riuscendo bene e stiamo facendo un ottimo percorso. I ragazzi sono felici, pur lavorando tantissimo chiedono altro lavoro, cercando la voglia di andare oltre i propri limiti. Fortunatamente adesso ho una panchina importante, quindi posso decidere di volta in volta chi inserire. Nelle ultime 4 sfide chi è subentrato è stato determinante: anche oggi (ieri per chi legge, ndr) Belli è entrato e ha trovato il gol, l’impegno e il ritmo. Prati non giocava da un mese prima di tre partite fa e ha fatto tre reti in tre gare. Ho solo da fare i complimenti a questi ragazzi, ringraziandoli per l’impegno: spingerò ancora più forte in allenamento perché se lo meritano”.

Dossena

Il rischio calcolato di Dossena su Spinosa

L’allenatore ha deciso anche di rischiare durante il match, soprattutto rinunciando a sostituire Spinosa ammonito. “L’ho lasciato in campo – ha chiarito – perché l’alternativa sarebbe stata inserire Calì, ma ha altre caratteristiche rispetto a Spinosa, un giocatore che mi permette di uscire bene quando l’azione è un po’ sporca. Dopo l’infortunio alla mano e i vari problemi che ha avuto è nel suo momento migliore. Privarmene sarà molto difficile: è un ragazzo intelligente, il rischio di lasciarlo in campo dopo il giallo ci stava, poi la partita è andata bene e quindi sei sempre bravo, ma se veniva espulso logicamente l’allenatore è uno stupido, sono cose che fanno parte del nostro mestiere”. 

La prestazione di Saporetti

Un altro giocatore che si è distinto durante il match è stato Saporetti, autore di un gol e di un assist. Sta diventando – ha commentato Dossena – cinico e costante, è bello lavorare con lui perché, oltre ad essere un ottimo giocatore, non è facile da gestire, lo devi saper leggere. È un ragazzo d’oro che molte volte sembra indisponente ma non lo è per niente, ha una gran voglia di dimostrare e di fare però la fa vedere a suo modo. Spero, da qua alla fine, di fargli cercare di tirar fuori tutto quello che ha”.

A cura di Giacomo Grasselli