15 Febbraio 2022

Novara, Marchionni: “La promozione dipende solo da noi”

Alla vigilia della sfida contro il Bra, l'allenatore ha toccato tanti temi, invitando i ragazzi ad essere concentrati verso l'obiettivo

Marchionni Novara

Continua la marcia del Novara capolista verso la matematica promozione in Serie C. La capolista del girone A di Serie D, infatti, domani affronterà il Bra in trasferta, per dare seguito alle ultime ottime prestazioni, caratterizzate da otto vittorie consecutive. Alla vigilia del match è tornato a parlare l’allenatore Marco Marchionni per la conferenza stampa della vigilia. 

La vittoria contro l’Imperia

Commentando il successo di domenica contro l’Imperia, il tecnico ha analizzato aspetti positivi e negativi della sfida. “Ho visto i ragazzi contenti – ha dichiarato – perché domenica è stata dura, potevamo fare di più ma la squadra ha interpretato bene la partita. Gli episodi cambiano le partite, è normale, siamo stati disattenti sul loro gol, anche se prima il Novara aveva espresso un buon atteggiamento, facendo capire alla squadra avversaria che voleva vincere la gara. Abbiamo preso una rete stupida perché siamo stati superficiali, tuttavia abbiamo avuto la fortuna di vincere con uno spunto di Di Masi e con Vuthaj che si è fatto trovare pronto”.

I giornalisti presenti hanno fatto notare una presunta fatica della squadra durante il match. “La stanchezza – ha risposto Marchionni – non è solo una questione mentale ed è normale, dopo una settimana di lavoro intenso per la partita di Varese. Non ho visto i ragazzi stanchi fisicamente, forse mentalmente, perché non riuscivamo a far girare la palla in modo veloce”.

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Nessun alibi per Marchionni

Incalzato sulla presunta posizione irregolare sul gol degli avversari, l’allenatore del Novara non ha voluto cercare alibi. “Non mi attacco – ha chiarito – al presunto fuorigioco sul gol dell’Imperia, perché dovevamo leggere la traiettoria della palla e dovevamo stare più attenti. Il fuorigioco l’hanno visto tutti, ci può stare l’errore, il problema è stato l’atteggiamento: la squadra non era pronta, se vuole vincere il campionato non può avere questo tipo di comportamento. Siamo stati bravi, ma abbiamo rischiato di affrontare questi due giorni in una brutta maniera, perché stavamo buttando al vento un lavoro fatto bene. Nei primi 35 minuti siamo stati nell’area avversaria e abbiamo cercato di fare le cose che conoscevamo, anche se in modo lento. Ci sono quelle domeniche che non riesci a fare tutto quello che provi, ma poi ci sono i giocatori importanti e ti risolvono le partite”. 

La situazione degli infortunati

Marchionni e il suo staff medico in queste ore stanno analizzando la situazione in infermeria. “Tentoni e Benassi – ha detto l’allenatore – li stiamo ancora valutando ora dopo ora, sarà molto difficile che giochino domani, anche se non escludo mai nulla. Da giovedì spero di riaverli, perché sono due giocatori importanti per il gruppo e ci danno una grande mano. Entrambi hanno sempre giocato, hanno aiutato i compagni e hanno fatto davvero l’importanza del percorso che stiamo facendo. Per Benassi non è niente di grave, ma se c’è un fastidio è inutile forzare, rischiando di perderlo per più partite. Poi magari un piccolo problema puoi risolverlo all’ultimo momento”.

Il futuro di Marchionni e del Novara

Una domanda in conferenza chiedeva all’allenatore di commentare le dichiarazioni della dirigenza sugli investimenti futuri in caso di Serie C. “Sentire questi discorsi – ha risposto Marchionni – mi fa storcere la bocca, perché posso pensarci quando la matematica mi dirà che saremo in Serie C. Finora abbiamo fatto un grande percorso ed è giusto che la società ci pensi perché la mole di lavoro sarà grande. Dentro lo spogliatoio non voglio sentir parlare di queste cose, per rispetto degli avversari, che ci devono credere fino alla fine come stanno facendo, non stanno mollando. A differenza di prima, noi adesso siamo artefici del nostro destino: se saremo bravi, gli altri possono vincere tutte le partite ma con i punti che abbiamo possiamo terminare al primo posto”

Ho un anno di contratto – ha proseguito l’ex calciatore di Juventus, Parma e Fiorentina – non ci saranno problemi per parlare del rinnovo, ma se ho accettato di allenare il Novara è per creare un percorso. E’ normale che bisognerà vedere se vinceremo il campionato e se andremo in Serie C quali sono i progetti. E’ giusto che la società abbia la forza di prendere decisioni una volta raggiunto l’obiettivo. Nel calcio succedono tante cose, ma ho un buonissimo rapporto con il presidente, anche in un momento dove mancano un po’ di figure. Sono contento perché le responsabilità mi fanno crescere e mi fanno capire l’importanza che c’è dietro ad un lavoro“.

Mi dispiace – ha aggiunto – di non avere più il direttore Di Bari perché avevo un buonissimo rapporto, che andava anche al di là del calcio: lo vivevo 24 ore su 24, mi dava una mano, c’era sempre un confronto, mi faceva notare le piccole cose che non riuscivo a vedere e mi rimproverava quando sbagliavo, perché soltanto sbagliando si riesce a crescere e a migliorare. Quando si inizia un percorso è bello finirlo tutti insieme, perché al momento di Novara purtroppo c’è soltanto il nome. C’è una nuova pagina di storia da riscrivere, cercando di migliorarla: sarà difficile, perché quello che è stato fatto prima è stato un qualcosa di incredibile”.

La partita contro il Bra

Quindi si è parlato della partita di domani contro il Bra. “E’ una sfida – ha spiegato Marchionni – da inquadrare bene, perché all’andata gli avversari mi avevano impressionato tanto. E’ una squadra ben allenata, si gioca la gara ed usa molta fisicità. All’inizio ha fatto molto bene, poi avuto delle difficoltà a causa dell’attitudine a giocare a campo aperto, soffrendo nell’uno contro uno. Comunque bisogna prendere questa partita come se fosse una finale, perché può essere un crocevia per noi: se riuscissimo a portare a casa un’altra vittoria daremmo una risposta agli avversari, che il Novara vuole tenere fino alla fine”

L’alternanza dei portieri

Successivamente è stata chiesto un parere sull’alternanza tra i pali tra Raspa e Desjardins. “Ho sempre detto – ha spiegato l’allenatore del Novara – che Matteo ha iniziato questo percorso con noi, si è fatto male e abbiamo preso un altro portiere forte come Desjardins, sprecato per la categoria così come Raspa. Ho tre portieri che mi fanno star sereno, poi io scelgo, confrontandomi con il preparatore dei portieri. Matteo l’ho in ripresa, si era allenato bene: come dico per i giocatori lo dico anche per i portieri, chi mi dà più garanzie per la partita gioca. 

Desjardins – ha aggiunto – l’ha presa bene, gli ho fatto i complimenti perché quando un giocatore che ha giocato parecchie partite è presente, aiuta la squadra e la incita vuol dire che ha capito cosa di cosa ha bisogno il Novara, di gente motivata ad arrivare all’obiettivo, a prescindere dalla presenza in campo. Voglio massima disponibilità da tutta la rosa, come gliela do io, in me possono trovare una persona con cui parlare di tutto. Sono un loro amico, ma al tempo stesso il loro allenatore, pretendo da me stesso e dai ragazzi, loro l’hanno capito e stanno veramente dando tutto”. 

L’atteggiamento del Novara

Il morale, dunque, è alle stelle. “Oggi – ha continuato Marchionni – ci siamo allenati sul parcheggio, abbiamo fatto un risveglio muscolare. Credo che i ragazzi sappiano l’importanza della partita e hanno capito che è importante lavorare ma è fondamentale anche essere concentrati, perché si gioca ogni tre giorni e la testa è il motore di tuttoTutte le squadre possono rientrare in corsa per la promozione finché la matematica non lo esclude: sarebbe inopportuno non indicarne una e poi ritrovartela. I ragazzi non sentono la pressione dei risultati del giorno prima, perché ce l’hanno gli altri che devono vincere per forza

Domenica contro l’Imperia – ha concluso – eravamo consapevoli di dover fare una grande gara, perché dobbiamo andare avanti per la nostra strada a prescindere dagli altriDipende solo da noi la vittoria del campionato, se siamo questi credo che non ci saranno problemi. Se siamo quelli del gol subito non ci arriveremo, sono sicuro, perché rischi di perdere punti. Abbiamo dimostrato di essere una grande squadra,perché non è facile segnare contro una squadra che nel secondo tempo si è messa a difendere nella propria metà campo. Non possiamo permetterci disattenzioni, perché dobbiamo vincere. Punto alla perfezione, anche se non esiste”. 

A cura di Giacomo Grasselli