25 Settembre 2022

Brindisi-Casarano, il presidente Maci: “Decisione mortificante e ingiusta”

La prefettura del capoluogo pugliese ha comunicato che solo 100 tifosi della squadra ospite saranno ammessi allo stadio

Dura nota contro la prefettura di Brindisi del presidente del Casarano, Giampiero Maci. Mercoledì 28 settembre alle 15:30 andrà in scena il big match del girone H Brindisi-Casarano. La prefettura del capoluogo pugliese ha disposto che allo stadio Franco Fanuzzi potranno andare solo 100 tifosi della squadra ospite.

Brindisi-Casarano, la decisione della prefettura

La partita si sarebbe dovuta giocare oggi, domenica 25 settembre. Causa elezioni politiche, però, tutti i match di Serie D andranno in scena mercoledì 28 settembre. I due club si erano accordati per anticipare la partita a sabato 24, ma la prefettura di Brindisi ha però rifiutato per motivi di ordine pubblico. Sempre per motivi di ordine pubblico, la prefettura ha comunicato anche che solo 100 tifosi del Casarano saranno ammessi allo stadio.

Brindisi Casarano Maci

La nota del presidente Maci

È una decisone mortificante e ingiusta, che testimonia l’esistenza di un problema serio, che deve essere immediatamente affrontato nelle sedi opportune e che deve coinvolgere tutti gli attori protagonisti. Nel corso di questi ultimi mesi abbiamo fatto tanto per riaprire gli stadi, dopo due anni di restrizioni, e leggere certi provvedimenti è inaccettabile. Soprattutto in luoghi, dove ci sono strutture che permettono un’agevole gestione dell’ordine pubblico, come allo stadio Fanuzzi di Brindisi“.

Brindisi Casarano Stadio Fanuzzi

Una scelta che penalizza la nostra tifoseria, oramai sempre stigmatizzata e ingiustamente attaccata, non possiamo accertarlo, anche in virtù del nostro impegno, mirato a riportare i tifosi al nostro fianco, come dimostrato già ampiamente, nel primo appuntamento in casa. È una decisione che ci lascia profondo rammarico. Io capisco tutto, ma se non si è in grado di garantire l’ordine pubblico il problema è profondo e va affrontato a livello istituzionale, politico e con il coinvolgimento delle leghe e di tutte le società. Queste decisioni, rischiano di allontanare sempre di più le persone dagli stadi e di svilire l’impegno quotidiano di presidenti e società“.