28 Gennaio 2023

Dalla Lombardia alla presidenza LND: Tavecchio, una vita dedicata al calcio

La sua scalata nel mondo del calcio, dai dilettanti ai professionisti

Carlo Tavecchio ha dedicato la propria vita al calcio, un mondo conosciuto quasi 50 anni fa. Bisogna tornare indietro fino al 1974, anno in cui il dirigente lombardo fondò la Polisportiva di Ponte Lambro. Solo il primo passo di una carriera dirigenziale di alto livello, partendo dal mondo dilettantistico fino ad arrivare a quello professionistico. E oggi tutti piangono la sua scomparsa, all’età di 79 anni.

tavecchio presidente lnd

La scalata nella LND di Tavecchio: da consigliere a presidente

Tavecchio entrò ufficialmente nella Lega Nazionale Dilettanti nel 1987, come consigliere del CR Lombardia. Grazie alla sua intraprendenza e determinazione, negli anni riuscì a compiere una lunga scalata. Dapprima vicepresidente della LND, poi presidente del comitato regionale lombardo.

Il grande salto arriva nel 1999, quando venne eletto presidente della LND. Un “regno” lungo quindici anni, fino al 2014. Un lungo periodo in cui Tavecchio riuscì a rivoluzionare i dilettanti, diventando un punto di riferimento anche in Europa visto che nel 2007 venne designato dalla Uefa come membro effettivo della Commissione per il calcio dilettantistico e giovanile.

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Gli anni in FIGC

Tavecchio, però, viene ricordato soprattutto per il quadriennio, dal 2014 al 2018, alla presidenza della FIGC. Anni segnati da controversie e dalla mancata qualificazione al Mondiale, ma penultimo passo nel percorso calcistico del dirigente lombardo, tornato negli ultimi anni di vita alla guida della LND Lombardia.

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Tavecchio ai nostri microfoni: “Il sistema va rimesso in carreggiata”

Tra le ultime interviste rilasciate da Tavecchio c’è una ai nostri microfoni del marzo 2022, quando a Roma venne eletto il nuovo presidente LND. “Il sistema va rimesso in carreggiata – spiegava – La riforma dei campionati è la madre di tutte le battaglie. Era già pronta e prevedeva un campionato a 18 squadre in Serie A e Serie B, poi due gironi in Serie C sempre da 18 per un totale di 72 squadre invece che di 100. Mi auguro che si faccia prima o poi“.