30 Aprile 2022

Paternò, Torrisi: “Stagione strepitosa, Sacchi il mio idolo. Sul futuro…”

Al primo anno in Serie D, Alfio Torrisi ha sorpreso tutti ribaltando lo scetticismo iniziale intorno al suo Paternò

Una prima parte di stagione da protagonista, sopra le migliori aspettative possibili. Una volta ottenuta la salvezza (con tre mesi di anticipo) un calo di rendimento quasi inevitabile. Possiamo racchiudere in questo modo la stagione del Paternò, una delle squadre rivelazione del girone I di Serie D. Leader del gruppo, l’allenatore Alfio Torrisi, all’esordio in questa categoria. Subito grandi risultati, con un gioco ben definito sotto la guida del grande idolo di sempre, Arrigo Sacchi. Con Torrisi, abbiamo fatto un punto generale sulla stagione del Paternò.

Torrisi
foto Riccardo Caruso

“Il nostro momento? Le motivazioni fanno la differenza”

Dopo una prima parte di stagione da protagonista, il Paternò ha bloccato la propria scalata in classifica. Oggi, la squadra di Alfio Torrisi si trova all’ottavo posto del girone I, una posizione comunque straordinaria per questo club. ” Abbiamo dimostrato di saper fare cose importanti, con un pensiero di gioco definito. Giochiamo per principi e concetti, siamo stati bravi a non ascoltare lo scetticismo iniziale che c’era intorno alla squadra”– spiega Torrisi. “In questo momento della stagione, secondo pronostico, avremmo dovuto lottare per tirarci fuori dai play-out, invece siamo sereni. Siamo riusciti anche a fermare alcune grandi squadre come Acireale e Cavese, siamo stati bravi, anzi… Fino al raggiungimento dell’obiettivo siamo stati strepitosi”– dichiara Alfio Torrisi.

Dopo tanti risultati sorprendenti, la squadra ha subito quello che Alfio Torrisi spiega come un rilassamento mentale. “Non è semplice trovare l’aggettivo giusto, i risultati sicuramente non sono stati dei migliori”. Poi, prosegue ancora l’allenatore del Paternò: “Non voglio cercare alibi per questo nostro calo, ma le motivazioni fanno sempre la differenza. Noi abbiamo raggiunto l’obiettivo salvezza con tre mesi di anticipo, quando non hai fame ed esigenze di classifica questo può accadere”.

“Bisogna essere realisti, ricordiamoci da dove siamo partiti”

Alla vigilia del campionato, nessuno avrebbe pensato a questo Paternò come una squadra capace di tenere ritmi alti per una buona parte della stagione. Un gruppo salvo da settimane, tanto da potersi permettere un piccolo calo di concentrazione. Durante questa stagione però, c’è stato un momento in cui qualche tifoso del club siciliano potrebbe aver indirizzato i propri sogni verso qualcosa in più di una salvezza. Ma, Alfio Torrisi ha mai creduto nella possibilità di giocarsi un sogno mantenendo il livello di inizio anno? “Un piccolo pensiero c’è stato, quando vai bene è normale” – spiega Torrisi.

“Tuttavia – prosegue l’allenatore – immaginavo che il nostro stato di grazia non sarebbe durato in eterno. Come dice il buon Allegri, nella vita come nel calcio bisogna anche essere realisti. Non bisogna dimenticare da dove siamo partiti, non bisogna neanche dimenticare chi siamo. La rosa è composta da molti ragazzi con poca esperienza in questo campionato, buona parte degli Over viene dall’Eccellenza” – spiega Torrisi. “Anche io, sono al mio primo anno in questa categoria. Sognare è bello, ma è necessario rimanere sempre con i piedi per terra”.

“Futuro? Bisogna parlarne, sono disponibile. Sacchi…”

Se il Paternò è stata una piacevole scoperta di questa stagione, buona parte del merito va dato ad Alfio Torrisi. Al primo anno in Serie D, Torrisi è stato capace di trasmettere alla squadra un gioco ben definito, fatto di “transizione, fame e cattiveria agonistica” – come spiegato dall’allenatore. Ma da chi prende esempio Torrisi? Qual è l’idolo dell’allenatore del Paternò? “Arrigo Sacchi, un genio di questo sport”. Un nome non proprio banale. “Oggi si parla tanto di calcio totale, ma lui arrivò a tutto già prima. Io cerco di prendere esempio da un grande come Sacchi, a cui mi lega anche una buona amicizia. Il mio vuole essere un calcio non schematizzato, ma di transizione. Per me Arrigo Sacchi sarà sempre un grande punto di riferimento”.

Una volta toccato l’aspetto personale, è inevitabile la domanda sul futuro. Circondato dalle voci che lo vorrebbero attenzionato dalla Serie C, Torrisi spegne ogni ipotesi. “Non esiste nulla, nel modo più assoluto. Io sono focalizzato sulla mia stagione al Paternò, possiamo chiudere bene un campionato in cui siamo stati a tratti strepitosi. Abbiamo diversi impegni importanti, pensiamo a questo. Dal prossimo 23 maggio avrò modo di parlare con la società del futuro. Da parte mia c’è la disponibilità a continuare un percorso con delle basi solide…”

Torrisi

“Gelbison squadra umile e forte, mai avuto dubbi”

Infine, insieme ad Alfio Torrisi abbiamo fatto un punto oltre i confini del Paternò. Capitolo lotta promozione, il girone I è stato probabilmente il più intrigante dell’intera Serie D. Appena una settimana fa, l’Acireale di Fabio De Sanzo poteva seriamente ostacolare il primo posto della Gelbison. Ancora qualche giorno prima, Cavese e Lamezia Terme (le favorite della vigilia) erano abbastanza dentro la corsa. Oggi – a quattro giornate dal termine – il salto di categoria sembra una pratica già chiusa in favore della Gelbison di Gianluca Esposito. Quest’ultimo, al centro degli elogi di Alfio Torrisi: “Un grande allenatore, molto umile. Questo suo carattere, è riuscito a trasmetterlo alla squadra nel migliore dei modi. Io non ho mai dubitato, per me la Gelbison è il giusto mix tra forza e atteggiamento giusto”– sostiene Torrisi.

“Alla vigilia del campionato Cavese e Lamezia sembravano due corazzate, ma hanno prodotto un calcio troppo basato sulle individualità. L’Acireale? Una grande squadra, quando è al completo è impressionate. Tuttavia – prosegue Torrisi – è una rosa leggermente corta, che non ha avuto sempre tutti a disposizione. Giocando ogni tre giorni, ho sempre pensato potesse pagare il conto. Mi viene da pensare al Napoli. Quando le pressioni aumentano, e tu magari non sei pronto, sei destinato a perdere qualche punto di troppo. Sono felice per la Gelbison, ciò che stanno riuscendo a fare è un grande merito della società”. – chiude Alfio Torrisi.

A cura di Marco Cavallaro