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Il giocatore ha perso la testa: cartellino strappato in faccia all’arbitro | Squalifica fino al 2026

Il giocatore ha perso la testa e adesso per lui è in arrivo una squalifica lunghissima.

Il calcio, a volte, può far perdere la testa. L’euforia e l’adrenalina spesso portano fuori controllo tifosi, allenatori e calciatori, che talvolta si lasciano andare ad atteggiamenti eccessivi e sconsiderati. Causando squalifiche anche molto pesanti.

Per esempio, nell’ultimo turno di Serie A, dove la posta in palio era altissima, tutti e quattro gli allenatori di Inter, Napoli, Lazio e Parma sono stati espulsi per proteste eccessive. Addirittura come nel caso di Chivu e Conte, per essersi scontrati verbalmente tra di loro.

Chiaramente, in certi momenti può capitare di perdere la calma, soprattutto quando ci si gioca un’intera stagione in una singola partita. Tuttavia, non mancano episodi in cui si superano ampiamente i limiti, con comportamenti che comportano sanzioni significative.

Ovviamente, queste sanzioni hanno conseguenze importanti sulle squadre, che si ritrovano a dover rinunciare ai propri calciatori squalificati o, in alcuni casi, a dover pagare multe imposte dal Giudice Sportivo. In ogni caso, certi atteggiamenti finiscono per danneggiare la società di appartenenza.

Squalifiche in Serie A: i casi più emblematici

In Serie A non mancano episodi in cui i calciatori, per gesti antisportivi, proteste eccessive o comportamenti sproporzionati, vengono squalificati per più giornate. Alcuni di questi casi sono rimasti nella memoria collettiva.

Una delle squalifiche più lunghe fu inflitta a Marco Materazzi, coinvolto in una lite negli spogliatoi con Bruno Cirillo. Il campione del mondo scontò ben otto giornate di squalifica. Tuttavia, una delle punizioni più severe nella storia del calcio italiano fu quella assegnata a Ivano Blason nella stagione 1946/47. Sei mesi di stop per aver spintonato l’arbitro Piselli durante la partita Triestina-Torino.

Squalifiche pesanti nel Campomorone Sant’Olcese: Secka fermato per 10 giornate, tre in più per Canepa

Pesanti provvedimenti del Giudice Sportivo nei confronti di due giocatori del Campomorone Sant’Olcese, impegnato nella fase nazionale del campionato Juniores dilettanti. A farne le spese è soprattutto l’attaccante classe 2006 Biran Secka, che dovrà scontare dieci giornate di squalifica per un grave episodio avvenuto durante la sfida in trasferta contro il BSV Garda, persa 3-1 dalla formazione ligure. Secondo quanto riportato nel comunicato ufficiale della LND, il giovane è stato espulso per un fallo di gioco e, dopo la notifica del cartellino, ha rivolto espressioni offensive al direttore di gara, arrivando persino a strappargli il cartellino di mano.

Ancora più severa la sanzione inflitta al compagno di squadra Mattia Canepa, fermato per tredici giornate. L’attaccante è stato sanzionato per aver rivolto frasi offensive e blasfeme nei confronti della quaterna arbitrale e per essersi rifiutato di lasciare il campo dopo l’espulsione. Non solo: al termine della gara è tornato in campo, ha spintonato alcuni avversari e ha continuato con insulti diretti anche agli ufficiali di gara e agli organi federali. Due episodi gravi che pesano sull’immagine della società e mettono in evidenza la necessità di un intervento educativo oltre che disciplinare.