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L’ex dirigente dell’Afragolese confessa: “Ieri Niutta era un uomo distrutto”

Alberico Turi

Alberico Turi, ex dirigente di Campobasso, Afragolese e Juve Stabia, parla del campionato di Serie D ai microfoni di SerieD24. Dalle migliori squadre di questa stagione, alle pretendenti alla vittoria e uno sguardo al passato.

Turi: “Il girone H è sempre il più bello”

Alberico Turi, una grande figura per il campionato di Serie D. Conosciuto per le sue esperienze all’Afragolese, Juve Stabia e Campobasso, ci racconta cosa ne pensa di questa stagione: “Per me il girone H è sempre il più bello e più entusiasmante dell’intero panorama calcistico della lega nazionale dilettanti. In questo girone secondo me è lotta accesa tra le prime tre, Cavese, Brindisi e Barletta. Poi ci sono una serie di squadre che possono lottare per i play off. Non mancano le varie delusioni come ad esempio il Casarano. Sinceramente pensavo che con l’avvento di Montervino, e quindi con i sacrifici economici che la società ha sempre dimostrato, avrebbe fatto qualcosa in più. Grossa delusione anche Francavilla e Lavello”.

Si esprime anche sul girone I: “Non lo vedo acceso, già dall’inizio è predestinato il Catania a vincere il campionato. Mi fa molto piacere che il mio conterraneo Giovanni Ferraro ancora una volta sia vicino alla vittoria di un campionato. Ha già vinto l’anno scorso a Giuliano, vincerà sicuramente anche quest’anno a Catania. Io penso che i giochi nel girone I siano fatti. Non c’è grossa battaglia”.

Turi sull’Afragolese: “Non è spendendo soldi che si vince”

Turi si sofferma poi su una delle sue ex squadre, l’Afragolese: “L’ultima può benissimo fermare il Brindisi così come l’Afragolese, che poteva essere una delle pretendenti, si trova in zona play out. Sono molto amico del presidente dell’Afragolese, onestamente per i sacrifici che fa non sta raccogliendo i risultati sperati. Se uno va ad analizzare la rosa della squadra trova giocatori di spessore ed esperienza, come Longo, Celiento. Lo stesso Murolo è un giocatore di grande esperienza a livello di campionati professionistici, De Marco, che hanno preso adesso, ha sempre giocato in Serie C o giocatori come Picascia che hanno vinto diversi campionati. Qualche under veramente di prospettiva per esempio Virgilio, centrocampista centrale, che è un ottimo giocatore. Lo si sa che non è spendendo che si vince”.

Barletta

Paragona poi una squadra neopromossa con i rossoblù: “La squadra meraviglia è il Barletta, dell’amico Farina, che secondo me ha dimostrato di vincere in qualsiasi girone e categoria. A volte è la struttura societaria che ti permette di vincere e che lascia lavorare bene un allenatore. Se torniamo all’Afragolese, dopo sette giornate richiamano Bitetto, perché i risultati avuti con Agovino facevano pensare ad una retrocessione diretta. Ci va un cambio, una sterzata. Hanno fatto un discreto mercato a dicembre, sono andati via giocatori di spessore ma hanno anche preso giocatori importanti. Si spera che con il ritorno di Bitetto si possa avere un po’ di tranquillità.”.

Nocerina

C’è un forte legame di amicizia che lega l’ex dirigente dell’Afragolese e l’attuale presidente. Turi ci descrive le sue qualità: “Il presidente Niutta per me merita, perché lui vive di emozioni. Lui è un istintivo, è uno che è tifoso della propria squadra. Ieri siamo stati insieme al campo ed era un uomo distrutto. Anche se in alcune situazioni è troppo istintivo, bisogna anche consentire a chi spade soldi di avere emozioni particolari. Forse la vera pecca è che in questi 5 anni doveva strutturare la società in modo diverso. Avvalersi di collaboratori più professionali e non creare tante figure con poca esperienza nel mondo del calcio”.

Un salto indietro nel tempo, tornando a Campobasso

Dopo esser stato per diverso tempo il dirigente del Campobasso, Turi ci parla della stagione della squadra: “Il Campobasso è una piazza importante che meriterebbe altri palcoscenici. Sembra che questa nuova proprietà abbia le idee ben chiare e abbia programmato qualcosa di importante. Me lo auguro per i tifosi e la città di Campobasso. Questa è un’altra piazza del Sud che meriterebbe di entrare, quanto meno nel calcio professionistico. Stanno facendo una giusta programmazione e mi auguro per loro che in un paio d’anni riescano a raggiungere gli obiettivi sperati”. 

A cura di Cleris Ferrera