13 Novembre 2021

Saporetti, pescatore e autore di reti impossibili: “Puro istinto”

Il centravanti del Ravenna è il miglior marcatore del suo girone. Diviso fra la pesca e segnature pazzesche sogna di portare in alto i colori della sua città

Patrimonio dell’Unesco e capitale per 3 volte nella sua storia. Un fardello pesante per una città e chi indossa quella maglia. Perchè la storia di Ravenna è ricca di sfarzo e trionfi. Gli stessi che i tifosi giallo rossi sognano presto di poter riabbracciare. Magari in Lega Pro, quella stessa piazza che, secondo il centravanti Simone Saporetti, merita una tifoseria e un città come Ravenna.

Gli orologi tornano indietro al 20 marzo di 23 anni fa. Il 1998, l’anno di Francia 98, quando Baggio con il numero 10 sulle spalle fa praticamente esultare l’Italia intera quando poi un maledetto pallone che uscirà di 10 centimetri nella semifinale contro la Francia ci rimette a terra. Definitivamente.

Ma questa è un’altra storia passata, ora il nostro aeroplano, come un mappamondo torna nuovamente in Italia. A Ravenna, dove abbiamo raggiunto il miglior capocannoniere del girone D. Sono 8 le segnature, dopo il recupero con il Seravezza. Il suo profilo è quello di Simone Saporetti, giovane che nello scorso turno di campionato fra le mura amiche ha realizzato un gol alla ‘Mascara‘. La vittoria contro il Prato per 4-1 tiene ancorata alle posizioni di vertice la squadra giallo rossa ma sfogliando gli highlights emerge una perla assoluta.

“Il mio gol al Prato? Quando calci in quel modo già t’immagini la traiettoria”

Simone Saporetti con una palla “arrivata con i giri giusti” come spiegato dallo stesso centravanti calcia da distanza siderale trovando una rete magica. Pazzia? Furbizia? Lui lo definisce semplicemente istinto, immaginandosi già quella traiettoria.

Un gol che è finito nei migliori della settimana, scelti anche dalla Lega Nazionale Dilettanti. “E’ stata una forte emozione, a casa mai, nella mia città. L’anno scorso con il Franciacorta ho realizzato un gol simile”

Lui è partito da una società emiliana in provincia di Ravenna, l’Unione Sportiva Italiana Russi, che attualmente milita in Eccellenza. Sin da piccolo sul suo conto si sono registrati gli interessi di Cesena e Bologna. La fonte? Un allenatore che si divertiva sui campi di Seconda Categoria con la squadra del San Pancrazio, una frazione di Ravenna.

Un allenatore che ha permesso a Saporetti di toccare con mano un calcio che pulsa e respira. Che ti fa crescere, come quegli stessi alberi che sono abbracciati dai leoni nel simbolo del Ravenna Calcio. Prima Forlì e poi Bologna. Nel primo anno di Primavera subito numeri altisonanti con 5 i gol in altrettante partite al torneo di Viareggio.

Un giovane Saporetti con la maglia del Bologna marcato da Bastoni, attuale difensore dell’Inter

Dopo Bologna, esperienze con Imolese, Carrarese, Mantova, Fiorenzuola, Correggese, Franciacorta e appunto Ravenna. Un ritorno a casa per Saporetti. La migliore stagione in termini realizzativi ad oggi quella di Franciacorrta: 34 presenze e 15 reti.

Una primavera del Bologna dove sono stati forgiati giocatori importanti come Frabotta

Un mancino puro, ma come ci spiega, i gol arrivano anche con il destro. Un idolo? Messi, ma non è il suo esempio assoluto.

Con lui nella primavera del Bologna 2015/2016 giocatori del calibro di Federico Ravaglia ora al Frosinone in Serie B, Sarr altro estremo difensore alla Cremonese e Hamza El Kaouaikibi al Pordenone. Con quest’ultimo Saporetti vi scambia tuttora messaggi, in ricordo di un passato che sembra già lontano.

In quella primavera anche Gianluca Frabotta, ora protagonista in serie A all’Hellas Verona di Igor Tudor.

Adesso il Ravenna, squadra ambiziosa, chiamata a vincere il campionato? Una domanda che giriamo al centravanti: “Nessuno ci chiede questo ma ciascuno di noi lo può pensare e questo ci può dare maggiore spensieratezza”

Saporetti con la maglia del Bologna

Una barca e il richiamo per il mare

Così mentre il pallone rotola e la sabbia dell’Emilia Romagna si fa più umida complice l’arrivo di temperature più fredde ad aspettare un’altra stagione c’è anche una barca. Quella che ogni estate accompagna il classe 1998 con la pesca e i suoi amici.

Una passione unica, profonda e sconfinata, come il mare quando si guarda l’orizzonte.

“Ho la fortuna di avere il mare proprio sotto casa, cosa potrei chiedere di più” conclude il centravanti. Probabilmente la promozione in Lega Pro, ma questa è un’altra traversata da vivere. Fino in fondo. All’ultima onda.


A cura di Giacomo Bertelli