2 Gennaio 2022

Sambenedettese, parla Pirozzi: “Ricordi indelebili contro Napoli e Milan..”

L'ex attaccante rossoblù: "San Benedetto merita categorie superiori"

La città non attraversa sicuramente un momento felice dal punto di vista calcistico, ma il ricordo di chi ha vestito questa prestigiosa casacca e di chi ha vissuto quella calorosa tifoseria resta ancora oggi indelebile. La storia tra Egidio Pirozzi e la Sambenedettese é sicuramente la testimonianza che nel calcio, come nella vita, tutto succede quando meno te lo aspetti.

Tutto è nato da un banalissimo ritiro, poi un regalo, e un “infiltrato” casuale che fece scattare la scintilla. Dalla sogno Serie B alla Serie C, passando per la Coppa Italia. Ben 62 presenze e 6 reti con la Samb, con la doppietta contro il Taranto in evidenza, il gol decisivo alla Triestina, e la sforbiciata contro il Catanzaro.

Oggi Pirozzi allena il San Marzano in Eccellenza, compagine campana con grandi ambizioni e con una squadra che sulla carta è da categorie superiori. L’allenatore campano ha dalla sua una carriera da allenatore già molto importante: parliamo di sei campionati vinti con Scafatese (Serie D), Ebolitana, Sarnese e Polisportiva Santa Maria (Eccellenza), Serre e ancora Polisportiva Santa Maria (Promozione). Nel suo curriculum manageriale, inoltre, spiccano esperienze con Paganese, Ebolitana, Pomigliano, Agropoli, Gelbison Cilento e Potenza, tutte allenate in Serie D.

Alla Samb dal 1987 al 1989

“E’ successo tutto per caso. Io giocavo con la Battipagliese, e andammo in ritiro a Campo di Giove. Lì c’era anche la Sambenedettese che sarebbe andata via il giorno. La sera dopo cena, siccome mi avevano regalato una cassetta con i miei primi due anni a Battipaglia con tutti i gol, la mettemmo per farla vedere a tutto il resto della squadra, e si trovò il capitano della Samb. Vide questo video e chiamò l’allenatore con il direttore sportivo. Lo vollero vedere, e alla fine decisero di farmi andare con loro in ritiro. Praticamente arrivai il mercoledì, e il giovedì tornai con loro per andare a giocare una gara amichevole a Chieti. Sono stato una settimana in prova, e alla fine mi hanno preso facendomi un biennale”.

Il ricordo più bello

“Sicuramente il ricordo più bello è l’esordio in Serie B a Bergamo contro l’Atalanta. Era una squadra fortissima con Mondonico allenatore. E’ stata una cosa meravigliosa per una come me che veniva da una lunga gavetta e dai campi di Terza Categoria. Ritrovarmi in B fu un momento meraviglioso che porterò sempre con me“.

Dopo un anno di B, arriva la retrocessione in Serie C1

“Il terzo anno ci fu la retrocessione. Io venivo da un grave infortunio al crociato dopo la terza giornata, e mi ripresi solamente per fine campionato disputando solamente le ultime sei facendo anche quattro gol. E’ stato scioccante perchè la Sambenedettese, in quel momento, era la squadra che aveva più anni consecutivi in Serie B, perciò la retrocessione è stata una botta tremenda per tutti. Purtroppo quando s’inizia a sbagliare si continua a perseguire l’errore, infatti cambiarono gli allenatori senza trarre benefici”.

In quell’anno, però, la “consolazione” di giocare contro Napoli e Milan

“Quello fu un bellissimo anno perché passammo il primo turno di Coppa Italia facendo fuori una squadra di Serie A. Poi incontrammo il Napoli e successivamente il Milan. E’ stato un ricordo bellissimo. Essendo, poi, un grande tifoso dei rossoneri, ho con me la maglia di Sebastiano Rossi e la maglia di Maradona, un cimelio storico che custodisco con grande cura perché è stata una delle cose più belle che io abbia mai ricevuto. Ero un signor nessuno, ma lui venne a cercami a fine partita per darmi la sua maglietta perché ero stato io a chiedergliela prima di scendere in campo”.

Situazione totalmente diversa oggi, e non di certo da Samb

“San Benedetto la porto nel cuore. Ancora oggi ho tanti amici che stanno lì e che continuano ad aggiornarmi su una situazione piuttosto precaria. Una piazza come quella non merita questa categoria, e non si riesce a trovare una società stabile che possa far ritornare il calcio vero, quello che conta, in una città che vive per questo sport”.

A San Benedetto 6 gol realizzati, uno in sforbiciata..

“Il gol in sforbiciata contro il Catanzaro servì a poco purtroppo, perché perdemmo 2-1. Il più bello resta comunque quello contro la Triestina, perché eravamo 0-0 all’87’ e segnai io. Fu il primo ed indimenticabile gol in Serie B”.

Intervista a cura di Gerardo Guariglia