23 Novembre 2023

Nardò vicino al ritorno a “casa”: le ultime sullo stadio “Giovanni Paolo II”

A breve il club granata tornerà nel proprio stadio

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Nardò, le ultime sullo stadio “Giovanni Paolo II”. – Una rosa all’altezza dell’obiettivo, una società solida, un allenatore esperto e una tifoseria calda: il Nardò non si nasconde e punta alla Serie C. Ma cosa è mancato in questa prima parte alla squadra di Ragno? Sicuramente continuità nei risultati, ma soprattutto il “Giovanni Paolo II”, la casa dei granata.

Dopo l’inizio dei lavori a settembre- che ha costretto la squadra ad emigrare a Matino – adesso i ragazzi di Ragno sono pronti a tornare “a breve” nel proprio stadio, così come comunicato dal club sui propri profili social, e proseguire verso l’obiettivo Serie C. Di seguito il post del Nardò con il video dei lavori in corso.

Nardò, le ultime sullo stadio “Giovanni Paolo II”

A comunicare lo sviluppo dei lavori allo stadio è stato lo stesso Nardò in una nota ufficiale sui propri canali social. “I lavori proseguono senza sosta, non si sono mai fermati. La ditta incaricata e l’amministrazione comunale stanno compiendo il massimo sforzo per completare tutti gli interventi e restituire la struttura al più presto al popolo granata.

Nardò

Il cantiere va avanti secondo i tempi prestabiliti: consegnati e pronti al montaggio sediolini e l’impianto di video sorveglianza, ultimati i lavori di ampliamento degli spogliatoi e del terreno di gioco (sul quale è stata già effettuata la trasemina)”.

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“Inoltre, sono pronte al montaggio le nuove panchine da 22 posti e le porte di giuoco. Finalmente entrambe le tribune saranno dotate di montascale per permettere l’accesso alle persone con disabilità. A breve la ditta procederà all’installazione dei nuovi fari, provvisti di un gruppo elettrogeno, già consegnato, che garantirà l’illuminazione anche in mancanza di energia elettrica, come prevede il regolamento della Lega di serie C”.

Tra qualche settimana torneremo a “casa”, nel miglior posto possibile per inseguire tutti insieme il nostro sogno. L’esilio forzato in un’altra struttura non piace a nessuno, per primi a noi. Ma è un sacrificio che abbiamo fatto e che facciamo per tornare ad avere uno stadio più funzionale e più sicuro, soprattutto a norma. Così come ci è stato promesso. Al ‘Giovanni Paolo II’ il nostro Toro sarà ancora più forte. Ci siamo quasi, un altro po’ di pazienza”.