20 Dicembre 2021

Dal centro di accoglienza ad arbitro FIGC: la storia di Mustapha Jawara

Jawara, 22 anni, è il primo migrante ad iscriversi all'AIA. Arrivato con un barcone, sogna di dirigere la finale di Coppa d'Africa.

Ha attraversato il Mediterraneo con un barcone, nel cosiddetto “viaggio della speranza”, adesso è il primo migrante a diventare arbitro iscritto all’AIA (Associazione Italiana Arbitri). Questa è la storia di Mustapha Jawara.

Mustapha Jawara (profilo Facebook Sezione AIA Sala Consilina)

Un periodo di crisi per gli arbitri

L’inizio della stagione 2021-22 è stata complicata dal punto di vista dell’AIA, che ha visto diminuire drasticamente il numero di nuovi arbitri. Stando a quanto dichiarato da Alfredo Trentalange, nuovo presidente dell’Associazione Italiana Arbitri, mancano circa 500 arbitri rispetto al necessario. Al fine di far appassionare i giovani al fischietto, molti grandi arbitri internazionali sono stati mandati a dirigere partite di categorie inferiori, dando l’opportunità di essere osservati in campi non convenzionali. Non c’è quindi da stupirsi nel vedere Daniele Orsato, già arbitro della finale di Champions League nel 2020, dirigere il big match di Serie B Pisa-Lecce.

Mustapha Jawara: la sua storia

Proprio nel mezzo del periodo difficile riscontrato va ad incastonarsi la bellissima storia di Mustapha Jawara.

Nato in Gambia 22 anni fa, Jawara è andato via dal suo paese natale con la speranza di approdare in Europa. Dopo essersi fermato per mesi in Libia, nel mezzo del deserto africano, riesce a salire su un “barcone della speranza”, che lo farà approdare nel porto di Salerno poco più che sedicenne.

Da subito ospitato nel centro di accoglienza di Mondragone (Caserta), Jawara è poi trasferito al centro di accoglienza SAI di Polla, in pronvincia di Salerno. Proprio in quel centro, poco prima del primo lockdown, farà l’incontro con un arbitro della sezione di Sala Consilina, che gli proporrà di iscriversi al Corso Arbitri.

Il giovane gambiano, che sogna di fare l’elettricista, accetta e, aiutato dalle operatrici, frequenta online il corso, superando al termine sia l’esame teorico che le prove atletiche, con risultati eccellenti.

Così, Mustapha Jawara, a 22 anni, è diventato il primo migrante ad essere arbitro iscritto all’AIA. Si unisce al roster per il calcio giovanile e dilettantistico.

Jawara: “Sogno di arbitrare la finale di Coppa d’Africa”

In alcune dichiarazioni, il giovane arbitro ha dichiarato il suo sogno, quello di arbitrare la finale di Coppa d’Africa, emulando il suo connazionale Papa Gassamma. “Sarebbe veramente un sogno perché così potrei riabbracciare la mia famiglia e i miei amici, che mi potrebbero rivedere nella mia nuova veste di arbitro“.

A cura di Lorenzo Vero