16 Aprile 2023

Luca Castiglia: Arezzo è la sua Champions

L'esperto centrocampista piemontese, che con la Juve ha esordito in Champions League a 19 anni, si è preso l'Arezzo sulle spalle conducendolo alla vittoria del girone E di serie D e al ritorno in C.

Uno dei protagonisti più luminosi della vittoria dell’Arezzo nel girone E di serie D che è valsa il ritorno in C al club toscano è senza dubbio Luca Castiglia. L’esperto centrocampista piemontese, cresciuto nelle giovanili della Juventus e tifoso bianconero, si è preso gli amaranto sulle spalle dettando i ritmi in mediana e mettendo a segno ben otto gol, uno più importante dell’altro. Con la “vecchia signora” ha esordito persino in Champions League ad appena 19 anni. Ora che di anni ne ha da poco compiuti 34, ha messo il suo primo trofeo in bacheca, se si escludono quelli conquistati con la Primavera della Juve.

Castiglia esulta dopo un gol (fonte Ss Arezzo: Facebook)

I primi mesi di Luca Castiglia ad Arezzo

Quando il 1° giugno scorso il nuovo direttore generale Paolo Giovannini si insedia nella città toscana, la linea è chiara fin da subito: tagliare i ponti col recente passato. Di conseguenza, della rosa della stagione appena conclusa vengono confermati due soli giocatori. Serve allora trovare innanzitutto i pilastri del gruppo che verrà in termini di esperienza, carisma e qualità. Non è un caso che uno dei primi acquisti ufficializzati dalla società aretina sia proprio Luca Castiglia, prelevato dal Piacenza in C e annunciato già il 13 giugno. Il mediano è quindi a disposizione dell’allenatore Paolo Indiani fin dal primo giorno di ritiro e ha modo di diventare presto un punto di riferimento per i compagni, specialmente i più giovani. Nelle sei vittorie su sei a inizio stagione c’è tanto del suo: gioca 4 partite da titolare e segna 2 gol pesanti contro Sangiovannese e Terranuova Traiana.

L’Arezzo sbanda, Luca Castiglia no.

Nella parte centrale del campionato la marcia del Cavallino Rampante non è sempre lineare e l’altalena di risultati premia la Pianese, che sorpassa gli amaranto in testa alla classifica del girone E. È il momento di tenere la barra dritta e di non perdere la testa: ci pensano i veterani, su tutti Luca Castiglia, che ha giocato tanti anni in B con Empoli, Vicenza e Pro Vercelli e in carriera ne ha viste tante. A novembre a Roma, nel piccolo sintetico del Montespaccato, segna il gol del pari al 92°. A Piancastagnaio, nello scontro diretto contro i bianconeri, guida i suoi al successo sotto la pioggia battente. Contro l’Orvietana in casa, al rientro dopo la sosta natalizia, sblocca una partita scorbutica con un bell’inserimento in area, poi con gli indici delle mani si tocca la fronte: per vincere serve la testa prima ancora dei piedi.

L’esultanza di Castiglia a Montespaccato (fonte Ss Arezzo: Facebook)

Dall’esordio in serie A alla festa promozione contro la Pianese

Nel cuore di Luca Castiglia avrà sempre un posto speciale l’esordio in serie A quando aveva solo 18 anni. Subentrò a Pavel Nedved al 90° nella sfida vinta dalla Juventus in casa del Livorno. Lo stadio “Armando Picchi” deve portare fortuna al centrocampista piemontese: il 12 marzo, infatti, si gioca un derby tutto amaranto e molto sentito da entrambe le tifoserie. L’Arezzo, tornato in testa e reduce da cinque vittorie consecutive, centra una vittoria epocale in cui Castiglia segna lo 0-2 in chiusura di primo tempo, prima che la sua squadra dilaghi fino allo 0-4 finale. Davanti a un settore ospiti con oltre 500 aretini al seguito, la squadra di Indiani lancia un segnale forte alle inseguitrici e va in fuga.

Il rigore contro il Grosseto (fonte Ss Arezzo: Facebook)

Non è finita qui, però, perché contro il Grosseto nel neutro di Poggibonsi, il numero 21 amaranto sfoggia l’ennesimo colpo dal suo vasto repertorio realizzando con glaciale freddezza il rigore del definitivo vantaggio. Il cerchio si chiude oggi con un altro gol dal dischetto davanti a seimila spettatori e la vittoria ai danni della Pianese che vale la serie C e che fa partire la festa di una città intera. Forse non sarà una Champions, ma Castiglia sa che le emozioni non conoscono categorie.

A cura di Luca Amorosi