Livorno, Igor Protti: “Ci sono stati degli errori, ma abbiamo il dovere di crederci”
Promesse e prospettive. Due parole che all’inizio della stagione 2022/2023 sono rimbalzate sulle pareti dello Stadio Armando Picchi di Livorno in diverse occasioni. Dopo qualche mese però, con un girone di andata di Serie D che si appresta a chiudere il primo capitolo, al comando dell’Unione Sportiva Livorno c’è un nuovo timoniere, ovvero Vincenzo Esposito, e tutte quelle promesse e prospettive disegnate sono state spazzate via da quello che al momento è l’esito della classifica.
Sesta posizione e vetta distante undici punti. Così, Igor Protti, direttore generale del club, ha parlato durante una conferenza stampa per analizzare il momento negativo. “Ad oggi non so quale possa essere il vero valore di questo gruppo e ci saranno ancora tante novità. Il rendimento però lo abbiamo visto, e non è stato soddisfacente. Tuttavia, se il gruppo vale sette, dobbiamo arrivare almeno sei. Questo è un atteggiamento che pretendo“.
Livorno, parla Igor Protti: “Sarebbe sciocco dire di non aver fatto errori”
Dopo la sconfitta con l’Orvietana, la squadra di Vincenzo Esposito ha confermato la difficoltà di vincere una partita in trasferta. Gli amaranto infatti, fuori dall’Armando Picchi, hanno trovato soltanto un punto in tre match. Ma a far preoccupare i tifosi è la fatica che la squadra dimostra nel dominare una partita per novanta minuti di fila. La vetta della classifica, occupata dalla Pianese, si è allontanata sempre di più e il Livorno è scivolato in sesta posizione.
“Dopo la partita non ho detto niente – ammette il dirigente– credevo che il risultato fosse abbastanza chiaro. Oggi è inutile prendere in giro le persone parlando di classifica, dobbiamo trovare una nostra strada. Credo in questi ragazzi e dobbiamo entrare in campo con determinazione, cattiveria e il massimo dell’impegno, partita dopo partita. Dire che non c’è stato qualche errore sarebbe sciocco. Il nostro mercato è stato un mercato particolare, eravamo in Eccellenza fino alla metà di agosto, poi siamo stati promossi giustamente in Serie D. Spesso e volentieri noi invece che riuscire a condizionare la partita e gli episodi veniamo condizionati, dobbiamo far in modo che non accada”.
“Abbiamo il dovere di lottare finché l’aritmetica ce lo permette”
Atteggiamento negativo e mancanza di continuità. Insomma, durante la sosta natalizia Vincenzo Esposito dovrà trovare la soluzione giusta a diversi quesiti, per provare a tenere accese le speranze di un campionato che per l’Unione Sportiva Livorno sembra già finito a dicembre. Intanto, all’interno dello spogliatoio il club sta attuando una vera e propria rivoluzione, con addii e nuovi arrivi che hanno l’obiettivo di accendere una scintilla.
Il presidente Paolo Toccafondi, proprio come Igor Protti, ci vuole credere. L’unico limite sarà l’aritmetica. “Io credo sempre nel lavoro. Voglio vedere miglioramenti sotto il punto di vista dell’agonismo e dell’intensità. Finché l’aritmetica ce lo permette abbiamo il diritto ed il dovere di provarci, per la città che rappresentiamo ed i tifosi che ci seguono. Dal punto di vista del campionato ci siamo come valori. Adesso ci aspettano dei mesi dove dobbiamo lavorare per migliorare. Ci sono professionisti e ragazzi ai loro primissimi campionati. Lo scorso anno mi sono ritrovato per la prima volta nei dilettanti, sono campionati complessi anche per l’obbligo di schierare in campo delle quote“.
“A chi mi critica dico che Igor Protti parla poco ma fa tanto”
La missione quindi per Esposito sarà anche quella di ricostruire l’intesa all’interno di uno spogliatoio che rispetto ad inizio stagione ha quasi cambiato totalmente volto. Incarico complicato, considerando che allo stesso tempo il Livorno non potrà permettersi di lasciare altri punti per strada. Il campionato è ancora lungo, ma Igor Protti ha riconosciuto che sono stati fatti degli errori in partenza, dato che il divario tra aspettative e realtà è ampio.
“Sono tutti i giorni agli allenamenti e posso dire che i ragazzi non si allenano con superficialità. Anche guardando i Mondiali abbiamo visto che il nome non fa la differenza. La medicina è quella di mettere tutti nelle condizioni migliori per rendere al meglio, e questo deve anche essere un lavoro individuale. Nella società c’è una collaborazione, poi nel mercato come ho già detto qualcosa abbiamo sbagliato e qualcosa abbiamo fatto bene. Sento tanti dire che io parlo poco. Sono tornato nel Livorno dopo la stagione 15/16 quando siamo retrocessi in Serie C. Nel 2017 abbiamo fatto i playoff di C arrivando ai quarti e io ero nello spogliatoio. L’anno dopo abbiamo vinto il campionato tornando in Serie B e io c’ero. Ci siamo salvati sempre in B e io c’ero. Cosa voglio dire? Che Igor Protti parla poco ma fa tanto. Chi dice queste cose forse deve sciacquarsi la bocca“. Altro giro, altra corsa. Adesso per il Livorno inizia un nuovo capitolo. Il titolo? Ultima chiamata. Nel girone di ritorno l’uso della matita rossa non sarà più ammesso.