Orgoglio e personalità: nel Paternò brilla (sempre) Asero
Il capitano rossazzurro ha trascinato i suoi nella bella vittoria sul Licata e può considerarsi un vero riferimento per il club
Ci sono storie che, sin dal primo momento, sembrano essere tatuate sul cuore di chi le scrive. Quella tra il Paternò e Alessio Asero non fa decisamente eccezione. Basti pensare all’esultanza con la quale, il Paolo-Borsellino, ha accolto la conclusione vincente del numero 11 contro il Licata.
Traiettoria sorprendente, destino da tre punti dolcissimo: Aserinho l’ha fatto ancora, come contro il Sant’Agata. Il contributo del capitano alla causa rossazzurra è totale. Risultato: ruolo di leader indiscusso per il gruppo targato Gaetano Catalano, sesto con ventidue punti nel Girone I di Serie D.
Una stagione importante, quella del club del presidente Mazzamuto al ritorno tra i Dilettanti. Volontà, attenzione ai giovani, ambizione e senso di appartenenza, del resto, sono da sempre alla base del sodalizio siciliano.
Asero-Paternò: quando l’amore è già destino
La storia d’amore tra Alessio Asero e il Paternò non ha una data d’inizio precisa: il jolly classe 2000, infatti, è da sempre figlio e tifoso di quei colori, vestiti orgogliosamente dalla stagione 2018-19, in Eccellenza, dopo un breve periodo al Troina. L’intermedio periodo passato al Biancavilla, poi, rafforza per certi versi ancor di più il legame indissolubile.
Aserinho infatti torna, cresce e s’impone gradualmente a casa sua. Mettendo la firma in entrambe le coppe di categoria conquistate lo scorso anno e riportando così il calcio paternese nella porta principale del calcio dilettantistico.
“Emozione incredibile, da Paternese questo trofeo per me vale il doppio. Lo sento mio. È stato un orgoglio vedere la mia città in festa. Vincere i campionati può capitare con maggiore frequenza durante la propria carriera, ma vincere un trofeo nazionale come la Coppa Italia Dilettanti è un motivo di enorme soddisfazione” Le parole ai nostri microfoni, in occasione della festa in città di qualche mese fa, non lasciano spazio a dubbi: il figliol prodigio ci sarà sempre.