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Akragas, ricorso contro la squalifica dell’Esseneto: le ultime

Siracusa Akragas

In occasione dell’ultimo match giocato in casa all’Esseneto contro il Licata, è stato squalificato per una giornata il campo dell’Akragas. La società biancazzurra, però, ha presentato prontamente ricorso alla Lega Nazionale Dilettanti. Tale ricorso è finalizzato, per l’appunto, all’annullamento del provvedimento che dispone la disputa della gara contro la Nuova Gioiese in assenza di spettatori.

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La presidente Roberta Lala, nonostante il ricorso presentato alla LND, condanna fermamente il gesto di alcuni tifosi dell’Akragas, colpevoli del lancio di fumogeni e petardi, tre dei quali esplosi vicino al guardalinee, nel corso della partita contro il Licata.

L’Akragas fa ricorso: le parole della presidente Roberta Lala

“L’episodio – afferma il massimo dirigente biancazzurro – arreca a tutti noi un enorme danno non solo da un punto di vista economico ma soprattutto d’immagine e reputazione. Premesso che la Società, che mi onoro di rappresentare, rispetta tutta la tifoseria ma il comportamento di pochi nostri ultras mette tutti noi in una posizione di difficoltà e imbarazzo. Confidiamo nell’accoglimento del ricorso ma se lo stesso non andasse in porto, la squadra dovrà giocare una gara importantissima senza il supporto e il sostegno della tifoseria”.

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“Siamo davvero dispiaciuti per un atteggiamento incivile e controproducente di un gruppo di tifosi e per un provvedimento che penalizza enormemente i nostri sostenitori, i nostri abbonati, i familiari dei nostri calciatori – prosegue la presidente biancazzurra. Senza avere colpe, potrebbero essere costretti a non entrare all’Esseneto per vedere la sfida contro la Nuova Gioiese. Il derby con il Licata si sa è molto sentito e atteso dalla nostra tifoseria ma non è stato il modo giusto di sostenere una squadra. Il mio auspicio è che comportamenti come quelli di Ravanusa siano solamente casi isolati e che non si ripetano più. Il lancio di petardi e fumogeni, esplosi a poca distanza da una persona, resta un gesto grave e pericoloso da condannare senza esitazione”, conclude Roberta Lala nella nota.