“Al mattino lavoro, poi vado ad allenarmi con la Langhiranese”. La nuova vita di Francesco Renzetti

Francesco Renzetti Langhiranese
Padova, Chievo e…Langhiranese: la nostra intervista a Francesco Renzetti
Classe ’88, un mancino educato che ben ricordiamo, e l’inesauribile voglia di continuare a giocare con divertimento. La nuova vita calcistica di Francesco Renzetti, ex Padova e Chievo tra le tante, è ripartita da Langhirano, la città del prosciutto e ovviamente della Langhiranese fresca di vittoria del campionato e con tanta voglia di stupire proprio come raccontato da Renzetti ai nostri microfoni: “Gioco all’interno di una proprietà seria e ambiziosa composta da persone che nel calcio fai fatica a trovare. La loro realtà è sicuramente l’Eccellenza, ma ci sono diverse situazioni da valutare. Serie D? Vedo che tante squadre fanno fatica a pagare gli stipendi, ma penso che se questa proprietà dovesse arrivare a quel livello lì sarebbe disposta a compiere una spesa in meno pur di rimanere sana”.
La voglia di fare calcio e l’ambizione hanno fatto sicuramente la differenza per Renzetti: “L’anno scorso giocavo in un’altra squadra di dilettanti nella provincia di Parma. Quest’estate è arrivato il direttore della Langhiranese che mi ha illustrato un progetto serio con persone meravigliose. Era quello che cercavo per continuare a divertirmi facendo le cose in un certo modo. Alla fine è stato mantenuto l’impegno fino alla fine e siamo stati bravi anche noi a mantenere le aspettative con la vittoria del campionato”.
A 37 anni c’è ancora la voglia di giocare, ma per Renzetti c’è da pensare programmare un futuro che sotto alcuni punti di vista sembra essere piuttosto chiaro: “Sto già lavorando con i miei suoceri che hanno un distruttore di benzina con autolavaggio. Il mattino lavoro lì e la sera vado ad allenarmi. Il mio presente è questo, poi la vita riserva sempre un sacco di sorprese. Allenatore o DS? Non mi piacerebbe intraprendere questi percorsi. Al momento dico di no perché non sono cose che mi interessano”.
Una vita nel professionismo fatta di corse in più per gli avversari, gol, assist rimpianti e sicuramente soddisfazioni: “Nell’anno della Serie A ho tanti ricordi, però lo dico anche ai miei compagni di squadra attuali che coi due campionati vinti nei professionisti non ho pianto e invece qualche domenica fa sì. Ancora una volta ho capito che la categoria conta poco per le emozioni. Dopo l’esordio in A si sono racchiusi tutti i sacrifici di chi intraprende e prova questo percorso. I numeri di chi ci prova rispetto a quelli che esordiscono sono molto bassi”.

Renzetti e il Padova: “Che rammarico la finale play-off persa contro il Novara”
Dal 2009 al 2013 con il Padova. Renzetti, con 140 presenze, può sicuramente dire di aver vissuto una delle pagine più importanti della sua carriera nonostante il rammarico della finale play-off persa: “Sono stati anni importanti dove sono cresciuto tanto nonostante il rammarico della finale play-off persa contro il Novara.
Promozione in B? Sono contento per loro perché era un po’ quello che serviva a tutti per ritrovare entusiasmo dopo i numerosi tentativi degli anni passati. La nuova società non la conosco, ma credo che vogliano fare le cose con equilibrio e razionalità. Hanno continuato a provarci nel corso degli anni e alla fine ci sono riusciti”.
“Maldini e Cole i miei idoli. Avversario più difficile? Salah, Gervinho..”
Qualche battuta finale su idoli, rimpianti e qualche avversario degno di nota affrontato nel corso della carriera: “Nel calcio fai quello che meriti di fare. L’anno della Serie A mi ero fatto male e ho avuto una ricaduta e sono stato più fermo del dovuto. Questo è l’unico rimpianto, ossia che avrei potuto fare qualche partita in più in Serie A.
Avversario più difficile? Ho dovuto marcare Salah a Firenze, Gervinho e Menez al Milan. Poi ho avuto la fortuna di giocare contro la Juventus di Conte e il Napoli di Sarri. Maldini è stato il mio idolo, mentre all’estero Ashley Cole che giocava nel mio stesso ruolo, ossia terzino sinistro”.