4 Novembre 2022

Vincenzo Baratta, una rete per sconfiggere il cancro

Dopo il tumore, una nuova vita: oltre 400 gol, ora si punta ai 500

La partita più importante della vitaVincenzo Baratta, classe 1979, dopo aver lottato contro un tumore celebrale, per più di un anno, è tornato sui campi da gioco, in Prima Categoria campana.

Nel corso della sua carriera, nel dilettantismo, ha segnato oltre 400 gol e ora, l’obiettivo cinquecento, non è più un miraggio: molto probabilmente, questo traguardo lo raggiungerà con la maglia del Vis Ariano Accadia, società avellinese. Baratta è l’attaccante al quale il club può fare affidamento e il luogo perfetto, per lui, per ripartire dopo aver sconfitto un male ben peggiore.

Coppa Italia Serie D

A detta di molti, Baratta è un ragazzo unico e forte. “Il cancro è una terribile malattia che spesso ti coglie all’improvviso e ti colpisce sia fisicamente che mentalmente. Servono forza e positività, coraggio e pazienza ed è basilare l’affetto della famiglia e degli amici. Il calcio, lo spogliatoio, il gruppo è stata una medicina fondamentale per battere il male. Queste, le dichiarazioni del classe 1979 ad Antonio Villani di Foggia TV.

Vincenzo Baratta e l’obiettivo 500: ecco come sta andando la stagione con l’Accadia

Il comunale “S. Renzulli” è la nuova casa di Baratta: l’attaccante è stato acquistato, la scorsa estate, dal club campano. Si è subito ambientato al meglio in questa nuova realtà e, ad oggi, le statistiche sono dalla sua: dopo sei partite giocate, Baratta è il capocannoniere del club con 5 reti.

L’ultima partita, disputata contro il Rotondi, è stato autore di una doppietta che ha sancito un’importante vittoria per 4-1.

Vincenzo Baratta (profilo Facebook)

Nonostante il grande apporto in fase offensiva, il club fatica a trovare continuità, anche se arrivano i primi buoni segnali dal campo: tre vittorie (consecutive) e altrettante sconfitte. Settimo posto momentaneo ma c’è tutto il tempo per recuperare posizioni e con un bomber così, come Baratta, sognare non costa nulla.

A cura di Lorenzo Bloise