17 Febbraio 2022

Orazio Mitri: “Prisciandaro un grande amico. Oggi tifo Martina”

L'ex fantasista di Martina e Campobasso racconta la sua esperienza da calciatore e analizza i primi due mesi sulla panchina del Racale.

Il calcio mi ha regalato tante soddisfazioni. Fuori dal contesto calcistico, sbaglio ogni cosa che faccio“. A Martina Franca l’avevano ribattezzato il “Maradona della Valle d’Itria“, un soprannome che non ha mai rappresentato un problema per Orazio Mitri, che nel corso della sua carriera ha regalato tante gioie ai tifosi, tra gli altri, di Nardò, Martina e Castel di Sangro.

La nuova vita come allenatore

Nel giorno del suo 53esimo compleanno e della finale della Coppa Italia di Eccellenza pugliese, Mitri si racconta ai microfoni di Seried24.com, raccontando la sua attuale esperienza da allenatore sulla panchina del Racale, in Eccellenza pugliese:

Sono arrivato Racale a dicembre. Stiamo cercando di tirarci fuori dalle sabbie mobili e proveremo a raggiungere quanto prima la salvezza“.         
Nelle sei partite sulla panchina biancazzurra, Mitri ha raccolto sei punti, frutto di due vittorie, contro Ginosa e Sava e quattro sconfitte, una delle quali contro il Martina.
In questi primi mesi a Racale, il bomber nativo di Campobasso ha dovuto fare i conti con la pandemia e lo stop che ha coinvolto tutte le categorie dilettantistiche nazionali:

Da dicembre è nuovamente subentrato il problema della pandemia e siamo stati più di un mese senza giocare, dichiara Mitri.
A causa dei contagi di diversi membri del gruppo squadra, ci siamo allenati in pochi e non riuscivamo a dare il massimo
“.

Mitri, anche grazie all’esperienza accumulata nella sua ultra ventennale esperienza da calciatore, non si è perso d’animo e ha dato le giuste motivazioni ai suoi ragazzi:

Una volta che ci siamo ritrovati tutti in campo, ci siamo rimessi in careggiata, per conquistare quanto prima il nostro obiettivo.
Abbiamo fatto qualche acquisto di qualità che può darci una mano per raggiungere la salvezza. Il calcio è bello perché è bello di imprevisti e può succedere di tutto. Noi cercheremo sempre di dare il massimo
“.

Quella con il Racale, non è la prima esperienza da allenatore di Mitri, che ha ben chiari i suoi obiettivi futuri:
L’anno scorso sono stato al Maglie, poi ho allenato il Tricase e ho avuto altre esperienze in vari settori giovanili. Il mio obiettivo è quello di sedermi in panchine più importanti nel corso della mia carriera“.

I ricordi della carriera di Orazio Mitri

Una carriera iniziata a Campobasso nella stagione 1986/1987 e costernata di successi quella di Orazio Mitri. Nel corso della sua carriera ha ottenuto diverse promozioni in C1 e C2 e, insieme a “Jack lo Squartaporte“, alias Gioacchino Prisciandaro ha fatto sognare una città intera.

Ricordo benissimo tutte le esperienze da calciatore, dalla prima nel 1986-1987 in Serie C con il Campobasso, fino all’ultima con il Casarano. Ringrazierò sempre Mario Russo, che mi ha voluto in quel Campobasso nella mia prima avventura da professionista.
Non dimentico certamente le esperienze con il Campobasso, oltre che quelle a Castel di Sangro e Nardò. Penso di aver lasciato un bel ricordo dappertutto
“.

Una carriera fatta di tanti sacrifici, ma alla fine l’impegno ha dato i propri frutti:

Mi sono tolto tante soddisfazioni, non mi ha mai regalato niente nessuno. Quello che ho conquistato l’ho ottenuto dando sempre me stesso.
Ci sono stati posti dove mi sono espresso meglio, come Martina Franca, dove abbiamo sfiorato la Serie B
“.
Proprio nella città pugliese, rimane importantissimo il legame con Gioacchino Prisciandaro, che per Mitri ha rappresentato un punto di riferimento:

Gioacchino lo sento sempre. Era un grande amico anche fuori dal campo, ti faceva stare tranquillo. Non è facile trovare persone così nel mondo del calcio. Con Prisciandaro ci siamo tolti davvero tante soddisfazioni“.

Il peso del paragone con Maradona

I tifosi del Martina, proprio grazie al suo fiuto del gol lo avevano soprannominato il “Maradona della Valle d’Itria” e questo, per Mitri, rappresenta ancora un grande onore.

Sappiamo come sono i tifosi. Sono contento perché vuol dire che ho fatto cose importanti. Dal Martina ho ricevuto tanto, ma ho anche dato tanto. Quei ricordi non saranno mai cancellati, perché il calcio è la mia vita. Ho commesso errori anche nel calcio, ma questo sport mi fa stare bene. Stare in campo è la cosa più bella che esista. Ho avuto anche l’onore di giocare contro grandi campioni, uno su tutti Gianfranco Zola, quando vestiva la maglia della Torres“.

La finale di Coppa Italia di Eccellenza pugliese

Questo pomeriggio al “Paolo Poli” di Molfetta andrà in scena la finale di Coppa Italia di Eccellenza pugliese, tra il Martina e il Barletta. All’andata il match terminò sul punteggio di 0-0, quindi per il ritorno è ancora tutto aperto e Mitri non ha dubbi sulla squadra da tifare:

Quella di oggi è una partita bella da giocare, importante per entrambe le società.
Io sono di parte e spero che il Martina vinca, così da portare una coppa importante in città.
Nel calcio negli ultimi anni questa città non si sta togliendo grandi soddisfazioni e la vittoria riporterebbe quell’entusiasmo che manca da diverso tempo
“.

A cura di Fabrizio Pinna