23 Ottobre 2022

“Noi scappati di casa?”: arriva la risposta dell’ex Napoli a Cassano

L'ex centrocampista, protagonista anche con le maglie di Sampdoria, Torino e Juve, replica alla polemica degli ultimi giorni

Luca Fusi, dal campo alla panchina. Inseguendo il desiderio di continuare a crescere nel mondo del calcio, l’ex centrocampista della nazionale italiana ha saputo impreziosire il suo sogno da bambino e fare da “grande” ciò che ha sempre voluto. Prima in campo, con le maglie di Como, Sampdoria, Napoli, Torino e Juventus. Successivamente, in panchina. Tante storie in una carriera vissuta tra i top club italiani sul finire degli anni Ottanta e i primi anni Novanta. Centrocampista di raccordo e geometria, ma anche libero per necessità: la duttilità e l’intelligenza tattica lo hanno reso elemento imprescindibile per tutte le squadre in cui si è esibito. Da quattro anni è allenatore del Bellaria, squadra impegnata nel girone E del campionato di Promozione romagnola.

Fusi-Cassano: la risposta del centrocampista alle dichiarazioni del barese

Luca Fusi e altri ex azzurri sono stati chiamati in causa dopo l’uscita di Antonio Cassano, che aveva definito “scappati di casa” i compagni di squadra di Diego Armando Maradona nell’epoca dei trionfi napoletani. Tra i protagonisti della vittoria in Coppa Uefa del 1989 e dello scudetto del 1990, nell’intervista rilasciata ai microfoni di SerieD24.com l’ex centrocampista del Napoli ha dichiarato: “Se aver giocato in quella squadra significa essere definito uno “scappato di casa”, allora sono felice di esserlo stato anche io. Ho vissuto in pieno quegli anni e posso dire che avevamo una squadra forte e competitiva, sia in campo nazionale che europeo. I risultati ne sono una conferma. Tutti sappiamo che giocare con Maradona aveva un sapore speciale. Sia in campo, che nello spogliatoio. Si percepiva la convinzione di essere in vantaggio ancor prima di entrare in campo.

Il rapporto con Maradona e i successi da calciatore

Sul rapporto con Maradona, Fusi dichiara: Diego era una un ragazzo straordinario, dalla bontà sconfinata. Sapeva essere leader come pochi, tutti i suoi compagni di squadra erano disposti a dare tutto per lui. Le tante voci che circolavano sul suo conto non intaccavano l’idea che noi avevamo nei suoi riguardi”. Una carriera costellata dai trionfi, in cui ha saputo lasciare il segno in ogni squadra difesa in campo: una Coppa Italia con la Sampdoria, i successi succitati con il Napoli, la Coppa Italia con il Torino e scudetto, Champions e Coppa nazionale con la Juventus. Tra i ricordi più belli che conserva da calciatore, l’ex centrocampista aggiunge: “Ho avuto la fortuna di vincere tanto e di giocare con calciatori forti. Tra i trionfi che più mi stanno a cuore, non posso che citare il successo in Coppa Italia con il Torino, da capitano, nella stagione 1992/93. Ma ricordo con piacere anche i successi di Napoli e lo scudetto con la Juve: anche se non giocai molto, il club tornò a trionfare in Italia dopo quasi nove anni”.

Da quattro anni al Bellaria: obiettivo valorizzare i giovani del territorio

Il passato è un album di ricordi che conservano episodi e trionfi speciali. Il presente lo vede ancora protagonista nel mondo del calcio. Dopo le esperienze nei le squadre Primavera di Atalanta e Cesena, il suo modus operandi resta incentrato sul mondo dei giovani. Con il Bellaria, la squadra è a metà classifica, con otto punti conquistati in sei giornate. Composta per lo più da calciatori provenienti dal settore giovanile del club, Fusi ha deciso di sposare un progetto dedito alla valorizzazione dei ragazzi del territorio: La mia idea di calcio coincide con quella che è la visione della società. Ho sempre allenato squadre composte da giovani. L’obiettivo è quello di farli crescere in un ambiente sano e puntare sulla loro maturazione tecnica. La Promozione è un campionato competitivo, dobbiamo riuscire a raggiungere la salvezza”.

A cura di Giuseppe Vitolo