Calciatore e direttore sportivo, Clemente: “È ciò che voglio fare in futuro. Su mio figlio…”
“Pronto, sono Giampiero Clemente, il direttore sportivo del Resuttana”. Sarà complicato anche soltanto non ascoltare la proposta dopo aver sentito chi parla. Sì, perché da quest’anno Giampiero Clemente sarà anche un direttore sportivo. “Anche” perché ovviamente continuerà a giocare, assumendo un doppio ruolo. Dopo la stagione trionfale e la vittoria del campionato di Promozione (Clemente è stato capocannoniere con 25 gol, ndr), il Resuttana ha deciso di affidargli un compito fuori dal campo. Intervenuto a seried24.com, l’ex attaccante del Benevento ha parlato del nuovo ruolo, del suo futuro e anche di suo figlio Mattia.
“L’idea è nata per esigenza: il direttore Aurelio Lo Bianco ha deciso di cambiare aria, andando a Misilmeri in un progetto importante e quindi la società ha pensato di darmi questa possibilità. Io naturalmente sono felicissimo della situazione. È il ruolo che mi è sempre piaciuto e dove mi vedo – ha esordito Clemente -. Poi abbiamo deciso di andare avanti con il doppio ruolo, ma i primi mesi saranno più di valutazione. Cioè vedremo se sarà fattibile fare entrambe le cose, ma se ciò dovesse creare problemi a chiunque faccia parte del progetto Resuttana, ne taglieremo uno e sicuramente continuerò a fare il direttore sportivo”. Poi Clemente dichiara ancora: “Mi sento ancora bene e mi diverto, per questo voglio giocare. Sarò affiancato da alcune persone che mi daranno una mano mentre io sarò in campo e non potrò ovviamente essere fuori”.
“A Benevento non mi sono sentito gratificato”
Un ruolo, quello del direttore sportivo, che Clemente aveva già svolto a Benevento – sua “seconda casa” – come responsabile del settore giovanile. Poi la scelta di tornare in Sicilia per diversi motivi, che il calciatore del Resuttana ha spiegato nel dettaglio. “A Benevento ho deciso di tornare a casa perché onestamente non mi sentivo gratificato del lavoro svolto. Quando entri in un ruolo così importante in una società come il Benevento, se sei alle prime armi ovviamente dipendi sempre da qualcuno – spiega Clemente -. Qui ho accettato perché la società mi ha dato piena fiducia, quindi mi assumerò tutte le responsabilità degli errori. Non chiederò il permesso a nessuno per acquistare o prendere un ragazzo. Se devo fare un mercato telecomandato da altri, non ha senso fare il ds. Qui mi è stato solo imposto un budget e io lo gestirò con l’allenatore nel migliore dei modi.
Poi Clemente continua: “C’è sempre da crescere, perché sono alle prime armi e con massima umiltà so che farò degli errori e ne azzeccherò qualcuna, ma fa parte del progetto di crescita. Io voglio fare il direttore sportivo in futuro, assolutamente”.
Giampiero Clemente: “Cerchiamo ragazzi con voglia di rivalsa”
Ci sarà sicuramente curiosità intorno all’ambiente per capire come agirà il nuovo direttore sportivo. Intanto, Clemente fissa i primi paletti, spiegando cosa il Resuttana cerca e da chi verrà composta la rosa nel prossimo campionato d’Eccellenza. “La filosofia del Resuttana è quella di prendere ragazzi giovani con motivazioni importanti, provenienti da stagioni particolari e con voglia di rivalsa. La mentalità è di allenarsi, divertirsi e lavorare senza stress. Abbiamo la fortuna di lavorare a Palermo e quindi cerchiamo ragazzi palermitani che vogliano rimanere a casa“.
Dopo la vittoria del campionato di Promozione, il club siciliano non intende però fermarsi e punta in futuro a categorie più blasonate. “Questa è una società importante, nuova ma che ambisce ad altri palcoscenici. Quest’anno sarà un anno di transizione, perché tutti prenderemo confidenza con la categoria, sia la società che i calciatori. Poi se in futuro saremo bravi a raggiungere obiettivi diversi, ci proveremo. Adesso vogliamo salvarci in maniera tranquilla”.
“Mio figlio primo acquisto, ma deve divertirsi”
Giovani e palermitani: nell’identikit degli obiettivi del Resuttana rientra anche Mattia Clemente, classe 2005 e figlio di Giampiero. Alla domanda se il primo acquisto sarà lui, risponde: “È già un calciatore del Resuttana. Mattia sarà aggregato al gruppo Juniores e avrà anche spazio per allenarsi in Prima Squadra, ma di pane ne deve ancora mangiare. L’obiettivo è formare un ottimo gruppo juniores perché il futuro passa da lì. Non è stato un passaggio di consegne perché io continuerò, diamoci tempo fino a dicembre. Poi vedremo”.
A proposito del figlio Mattia, impossibile non ricordare l’emozione della partita giocata contro. Entrambi capitani, entrambi con il numero dieci. “Giocarci contro è stato meraviglioso, me lo sono anche tatuato. È stato un giorno speciale. L’emozione non ha categoria e ho vissuto un momento bellissimo, più di un campionato di B o A che non ho disputato. Ha un ottimo piede e una mentalità superiore alla mia alla sua età. Maturo, caparbio ma deve migliorare velocità e coordinazione in primis“.
Giampiero Clemente: “Deve divertirsi, il campo sarà giudice”
Poi spiega le caratteristiche di Mattia. “È fisicamente più strutturato e meno rapido rispetto al papà. È alto quasi 190 cm. Non ha vissuto la fase del papà, quella di giocare per strada. Quella ti da alcuni meccanismi che lui non ha. Da questo punto di vista è in ritardo rispetto agli altri – spiega Clemente -. Ma lui comunque deve divertirsi. Non ha un papà che pretende che diventi calciatore, prima viene la scuola e il lavoro. Se in futuro avrà le doti per poter andare avanti, papà ci proverà. Ma se queste doti non ci sono, non farò mai nulla. Il campo è il giudice di tutto”.
Il campo, sì. Sarà quello a dare le risposte non solo a Mattia, ma anche a Giampiero. Non per quanto riguarda le sue qualità tecniche – quelle le conosciamo già tutti – ma per quelle dirigenziali. Il “Pescatore di perle”, dopo averne tirate fuori migliaia in campo, proverà a farlo anche in un nuovo ruolo.
A cura di Domenico Cannizzaro