12 Aprile 2022

Arbitro salva la vita ad un giovane calciatore: l’accaduto

La storia di Luigi Risucci, direttore di gara ma paramedico per un giorno: "Non mi sento un eroe"

Non solo direttore di gara ma anche paramedico: è la storia di Luigi Risucci, 31 anni, originario di Gravina che ha salvato la vita ad un calciatore. Siamo nel bel mezzo di una gara del campionato provinciale “Under 16” di Torino: sembra una giornata di calcio come le altre. I ragazzi in campo che rincorrono il pallone e l’arbitro che supervisiona il tutto. Ma ad un certo punto nell’andare a contrasto con l’avversario, un giocatore di casa, Samuel Greco, rimedia involontariamente un colpo alla tempia.

A comprendere immediatamente la gravità dell’episodio è proprio il direttore di gara, Luigi Risucci, che si precipita a soccorrere il giovane, in preda a convulsioni dopo il violento scontro. Proprio grazie alla manovra salva vita operata dal trentunenne il ragazzo è sopravvissuto.

“Non mi sento un eroe, ma semplicemente la persona giusta al momento giusto” – sottolinea in un’intervista alla “Gazzetta del Mezzogiorno”. “Al campo mi sono reso conto di essere l’unico a sapere cosa fare in quel momento. Rivolgo un appello all’opinione pubblica e alle autorità competenti – prosegue Risucci – affinché provvedano a verificare che siano presenti defibrillatori allo stadio. Anche i dirigenti delle squadre dovrebbero essere formati su queste pratiche”.

pallone rissa

Apprezzamenti e complimenti sia da parte dei genitori del ragazzo che dai compagni di squadra per la freddezza e la prontezza di intervento. “Mi ha emozionato tantissimo il messaggio ricevuto da un ragazzo che mi ha scritto che oltre ad aver salvato la vita di Samuel ho anche salvato quella sua e dei suoi compagni. Dalla telefonata della mamma di Samuel, invece, ho appreso che sta bene ma è ancora sotto osservazione. Una chiamata molto toccante, dato che la mamma non appena ha sentito il mio accento mi ha chiesto di dove fossi originario. Quando ho detto Gravina anche lei ha sorriso confessando le mie stesse origini”.