17 Luglio 2022

Montecchio Maggiore, l’esperienza di Burato per affrontare la D

Il mediano classe ‘90 arriva dallo Scandicci

Il Montecchio è molto attivo nelle ultime ore sul mercato. Dopo l’acquisto del fratello di Djuric, la squadra veneta ha dato da poco l’ufficialità di un colpo importante.

Il giocatore in questione è Andrea Burato, classe 1990, di proprietà dello Scandicci.

Il comunicato del Montecchio Maggiore

Montecchio

Il Montecchio ha da poco annunciato sui suoi profili l’acquisto di Burato, descrivendolo cosi:

“Metronomo di centrocampo,baluardo davanti alla difesa incline alla fase di costruzione del gioco. Elemento che porterà qualità e quantità nella formazione biancorossa di mister Dal Degan”.

Il mediano ha poi espresso le sue prime sensazioni: ”Sono stato impressionato positivamente sin da subito dall’ambiente Montecchio. In particolare dal presidente Aleardi e dal Direttore Generale Biasio per l’accoglienza , l’organizzazione e l’empatia. La struttura è adeguata alla categoria e non vedo l’ora di poter iniziare gli allenamenti e mettermi a disposizione del mister e dare il mio contributo per il bene della squadra”.

Montecchio Maggiore, Burato: esperienza al servizio dei biancorossi

Burato, 32enne mediano, possiede un bagaglio di esperienza importante. Infatti, il classe ’90, ha collezionato 354 presenze tra Serie C e Serie D condite da 20 gol. Tante le casacche indossate dal centrocampista, tra cui: Hellas Verona, Sud Tirol, Mantova, Treviso, Mezzocorona, Alto Vicentino, Dro, Jolly Montemurlo, Ponte San Pietro e Cartigliano. L’esperienza più importante forse alla Folgore Caratese dove Burato raccoglie 73 presenze 5 gol. L’ultima, invece, allo Scandicci. Qui il mediano veste i panni di assist man con 4 assist in 30 gettoni.

Burato riesce anche a togliersi la soddisfazione di esordire in Serie A. Infatti il 32enne è cresciuto nelle giovanili del Chievo fino ad arrivare in prima squadra. Nella stagione 2008/9 il centrocampista viene buttato nella mischia nei minuti finali contro il Napoli.

A cura di Francesco Busoni.