10 Gennaio 2022

Slittamento Serie D – Il punto di vista delle società

La LND ha deciso di optare per uno slittamento della Serie D fino al 23 gennaio. Molte società hanno detto la propria in merito

Lentigione

La LND, visto l’incremento dei casi di positività in Italia, ha ben deciso di optare per uno slittamento della Serie D fino al 23 gennaio. Molte società hanno detto la propria in merito a questa decisione presa all’unanimità della salute pubblica. Una situazione non semplice da gestire per le società calcistiche, ma il parere delle società di tutta Italia va prevalentemente nelle stessa direzione: “Giusto fermarsi”.

Lo stop ferma la corsa del Bitonto

Claudio De Luca, guida tecnica del Bitonto, approva la decisione della LND circa lo stop del campionato: “Fermarci è stata una scelta corretta, non c’erano altre soluzioni valide per poter arginare questa pandemia. Dispiace solo che questo stop sia arrivato nel nostro momento migliore: dovremo essere bravi a sfruttare questo stop e inculcare ai nuovi arrivati il dna neroverde che ci ha contraddistinto in questi ultimi mesi”.

Il Paternò asserisce: “Troppi positivi, giusto fermarci”

Vittorio Strianese, direttore sportivo del Paternò, si accoda alle parole di molti sportivi circa lo stop del campionato di D: “Secondo me è una scelta giusta, inevitabile. Ci sono troppi casi di positività, troppe gare rinviate, meglio recuperare le forze e ripartire. Speriamo questo stop possa essere utile per mettere tutti sulla stessa linea.

Il Lamezia approfitta dello stop per completare il ciclo di vaccinazione

Antonio Mazzei, direttore sportivo del Lamezia Terme, concorde alla scelta della LND: “Dal mio punto di vista è stato giusto sospendere il campionato fino al 23 gennaio, anche se secondo me non sarà una data limite perché credo che quantomeno si arriverà fino al 30 gennaio perché il contagio non conoscerà il picco almeno fino a metà gennaio. Le società dovranno avere il tempo di riorganizzarsi e rimettersi in forza per ripartire. Bisognerà essere bravi a lavorare, a cogliere tutti gli aspetti possibili per trarre vantaggio. Abbiamo anche chiesto ai ragazzi di approfittare di questo periodo per procedere ad effettuare la terza dose per coloro che non avevano contratto il Covid o che avevano solamente la seconda dose”.

Fonte foto: Lamezia

Il punto di vista del Rimini

Sul tema slittamento del campionato di Serie D, abbiamo ricevuto anche il parere del direttore sportivo del Rimini, Andrea Maniero.

“Dispiace per questa situazione, si vive nell’incertezza... Sembrava di essere riusciti a trovare una strada percorribile anche grazie al vaccino – spiega il direttore- invece siamo ancora in ritardo. In particolar modo, il dirigente fa riferimento allo stato fisico del calciatore, bisognoso di essere in costante attività: “L’atleta non è una macchina, quando sei da troppo tempo fermo poi il tuo corpo diventa sempre più complicato da gestire. “

“Dispiace dal punto di vista umano, sembra non si riesca proprio a trovare una strada. Se abbiamo la fortuna di avere un vaccino– prosegue il direttore- per me si deve giocare!”

Una soluzione per poter continuare potrebbe essere quella di proseguire a porte chiuse? Lo chiediamo al direttore, che non ha dubbi. “Se ci sono i mezzi come i vaccini, secondo me è giusto i tifosi siano presenti allo stadio. Con le mascherine, con le dovute precauzioni, ma potrebbero tranquillamente esserci. Poi, prosegue il dirigente- “Vedo pericoli più da altre parti, giocare a porte chiuse sarebbe un grande passo indietro”.

Si ripartirà davvero il 23? ” Si tratta di una situazione in evoluzione, si dovrebbe partire il 23 ma ci potrebbero essere dei recuperi da giocare prima. Non capisco sinceramente il senso– tuona il ds del Rimini. “Se il problema è la sicurezza, non si dovrebbero giocare neanche i recuperi. Noi scenderemo sempre in campo, l’atleta non ha problemi. Se dal 23 in poi lo accettiamo, ma ci sarebbe bisogno di un protocollo vero e definitivo, a maggior ragione dopo aver fatto la terza dose del vaccino. Serve maggiore chiarezza.”

L’opinione del Sangiuliano City

Anche il presidente del Sangiuliano City (girone B), Andrea Luce, commenta lo slittamento dei campionati. “Credo – ha dichiarato – che sia stata una scelta inevitabile e che consente un lasso di tempo maggiore per prepararsi al meglio. Nel nostro caso dobbiamo anche tenere conto che ci sono due partite da recuperare e quindi è presumibile che andremo incontro a un tour de force notevole“.

La capolista gialloverde, infatti, deve recuperare le sfide contro Real Calepina e Folgore Caratese. “Ci troviamo – continua il presidente della società – di fronte a un periodo sicuramente complicato a livello sanitario e la cosa principale resta la salute di tutti, per cui ogni decisione dovrà essere accettata. Non scordiamoci, infatti, che i contagi tra i giocatori si portano poi dietro tutta una serie di conseguenze legate al ‘return to play’ che condizionano anche gli allenamenti. Se l’eventuale apertura del mercato sarà fino al 31 gennaio ok, ma se come sento dire, si terrà aperta la finestra fino al 31 marzo, non sono per niente favorevole a questa ipotesi”.

Il Licata si allinea: “Sospensione necessaria”

Un’altra società del girone I che si allinea al pensiero di molti altri club, è il Licata Calcio. Anche il direttore sportivo dei gialloblù, Giovanni Martello, ha espresso la sua opinione in merito allo stop del campionato: “Penso che sia stata una decisione molto saggia. Continuare avrebbe senza dubbio significato mettere a repentaglio la salute dei ragazzi: per me è quello il motivo principale”

“Ho forti dubbi che si torni a giocare il 23: il picco della pandemia sarà in questi 15 giorni, quindi secondo me potrebbe slittare almeno di qualche altra settimana”, ha concluso sull’argomento il DS dei gialloblù, che ha poi parlato anche di calciomercato e di un primo bilancio.

Fonte foto: Facebook Brindisi

Il parere del Brindisi

Sul tema slittamento del campionato di Serie D e sulla capienza degli stadi, abbiamo ricevuto anche il parere del presidente del Brindisi Daniele Arigliano: “La scelta dei 5000 posti massimi è un pò anomala. Bisognerebbe prendere una decisione in base all’impianto, per esempio, il 50% della capienza per le strutture all’aperto e il 30% per quelle al chiuso“. Per quanto riguarda un ulteriore stop dei campionati: “Non penso ci siano i presupposti, adesso c’è molto più controllo da parte delle società. Voglio pensare che con i giusti accorgimenti ci sarà un calo dei contagi”