ULTIMORA De Zerbi, è Roma: foto ufficiale con la nuova maglia | Blitz in Italia

Nel calcio ci sono figure che certe radici non le dimenticano
Ci sono storie nel calcio che scorrono sotto traccia. Non fanno rumore, non riempiono le prime pagine, eppure raccontano l’essenza più autentica di questo sport: la memoria, la gratitudine, il legame con ciò che siamo stati prima ancora di diventare quello che siamo.
In un’epoca in cui la velocità, i milioni e la ribalta sembrano dominare il racconto calcistico, ci sono ancora momenti in cui tutto si ferma. E si torna indietro. Con il cuore, prima ancora che con i piedi. Perché il calcio, quello vero, non è solo Champions League, stadi pieni e riflettori.
È anche, e forse soprattutto, polvere nei campi periferici, reti rotte, spogliatoi umidi e urla genuine dalla panchina. È fatica che non finisce sui social, ma rimane negli occhi di chi l’ha vissuta. Eccome se rimane.
È il ragazzo che sogna, il padre che accompagna, l’allenatore che crede. È la provincia, i campetti dell’oratorio, le trasferte in pullman all’alba. È, in una parola, le radici, che formano interamente ciascuna figura appartenente a questo mondo così bello e vasto.
“Chi ama il calcio non dimentica le proprie radici”
Ci sono figure che certe radici non le dimenticano. Che anche quando arrivano in cima, sanno bene da dove sono partiti. Non se ne vergognano. Anzi, lo rivendicano con orgoglio. Un esempio? Il Capitan Futuro, uno dei simboli assoluti della Roma: Daniele De Rossi, che ha passato la sua intera fanciullezza nelle giovanili dell’Ostia Mare, squadra che milita attualmente in Serie D. Adesso ne è diventato il Presidente.
E così, quando arriva il momento, tornano indietro. Magari non fisicamente, ma simbolicamente. Con un gesto, una parola, una dedica. In questo caso, un omaggio, che regala tanta gioia e tanto amore a chi la passione l’ha sempre messa davanti a tutto.

L’omaggio della LND
È quello che ha fatto Roberto De Zerbi, oggi allenatore di caratura internazionale, protagonista in Premier League, ma cresciuto su quei campi che pochi raccontano. La Lega Nazionale Dilettanti (LND) ha voluto omaggiarlo con una targa speciale per il suo passato da allenatore del Darfo Boario. Un riconoscimento non tanto ai successi professionali, quanto all’uomo che non ha dimenticato da dove è partito.
Con la frase simbolo: “Chi ama il calcio non dimentica le proprie radici”, l’omaggio è diventato qualcosa di più di una semplice cerimonia. È stato un messaggio a tutto il mondo del pallone: la grandezza, quella vera, parte sempre da lontano. De Zerbi ha ricevuto il riconoscimento con emozione. E non ha nascosto l’orgoglio per un premio che, più di tanti trofei, racconta chi è davvero. Un allenatore, certo. Ma prima di tutto un uomo che ama il calcio. E chi ama il calcio, davvero, non dimentica mai da dove ha cominciato.