Irruzione folle in Campionato: tifosi in campo contro l’allenatore | Lo hanno aggredito

Pallone Serie A (Imago)
Ennesimo episodio di violenza in un campo da calcio
Altro, ennesimo, episodio di violenza in un campo da calcio. Una partita che sembrava destinata a concludersi tra tensioni e polemiche ha invece preso una piega inaspettata e allarmante. Intorno al 41’ del secondo tempo, con il punteggio fermo sul 2-1, alcuni spettatori sono scesi dagli spalti e si sono diretti con decisione verso il tunnel che conduce agli spogliatoi.
Lì, un membro dello staff tecnico è stato aggredito fisicamente, in una scena che ha lasciato attoniti presenti e addetti ai lavori. L’episodio si sarebbe verificato in un momento già particolarmente acceso, complice una serie di decisioni arbitrali contestate da entrambe le parti. Secondo quanto riportato da fonti ufficiali, l’aggressione sarebbe proseguita anche all’interno degli spogliatoi, quando ormai sembrava che tutto si fosse placato.
Il protagonista della vicenda, un preparatore espulso poco prima, sarebbe stato colpito con calci e pugni, riportando danni materiali e, presumibilmente, anche psicologici. Tra gli aggressori, oltre ad alcuni individui provenienti dalla tribuna, anche un giocatore avversario già espulso in precedenza.
La società coinvolta ha diffuso un comunicato di condanna, esprimendo piena solidarietà al proprio tesserato e auspicando che vengano presi provvedimenti. Anche dall’altra parte è arrivato un segnale distensivo: l’allenatore avversario ha preso le distanze dall’accaduto, manifestando solidarietà e condannando ogni forma di violenza.
Violenza nel calcio, una piaga che non si ferma: quali sono le soluzioni?
Gli episodi di violenza nel calcio continuano a rappresentare una ferita aperta per lo sport. Dalle aggressioni sugli spalti alle risse in campo, passando per gli insulti e le minacce sui social, la cronaca restituisce troppo spesso un’immagine distorta di un gioco che dovrebbe unire e non dividere. Le tensioni tra tifoserie e il comportamento di alcuni protagonisti rischiano di compromettere i valori più autentici del calcio: rispetto, lealtà e passione.
Il problema non riguarda solo le categorie professionistiche, ma anche il calcio dilettantistico e giovanile, dove l’eccessiva pressione e l’incapacità di accettare la sconfitta alimentano atteggiamenti aggressivi. Per invertire la rotta servono educazione sportiva, regole più rigide e un impegno comune di società, istituzioni e tifosi.

Promozione Pugliese, violenza ad Apricena–Noicattaro: aggredito il preparatore dei portieri
Una domenica di calcio dilettantistico si è trasformata in un pomeriggio di violenza durante la sfida del girone A di Promozione Pugliese tra Apricena e Noicattaro, terminata 2-1 per i padroni di casa. Il preparatore dei portieri del Noicattaro, Raffaele Longo, è stato vittima di un’aggressione avvenuta tra il campo e gli spogliatoi. Secondo le ricostruzioni, l’episodio sarebbe iniziato nei minuti finali della gara, quando alcuni spettatori e il capitano dell’Apricena, già espulso, avrebbero colpito Longo con calci e pugni. Il tecnico, dopo aver subito i primi colpi, sarebbe stato raggiunto nuovamente negli spogliatoi, riportando danni personali e materiali.
Il club nojano ha condannato con forza quanto accaduto, esprimendo solidarietà al proprio collaboratore e chiedendo l’intervento delle autorità sportive e civili. Anche l’Apricena, attraverso il suo allenatore Zito, ha preso le distanze dall’episodio, manifestando vicinanza al membro dello staff avversario. Un fatto grave che getta un’ombra sul calcio dilettantistico pugliese e riporta al centro la necessità di promuovere rispetto, sicurezza e valori autentici nello sport.