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Ho trovato un amico e un tesoro: tu resti | TUDOR reintegra lo “scarto”: rimane in rosa

Credits: Imago

Juventus, caso aperto sulla fascia sinistra. Una risorsa ritrovata divide dirigenza e allenatore: il suo futuro resta in bilico.

In un’estate bianconera segnata dal nuovo corso di Tudor e da cambiamenti profondi ma silenziosi, una vicenda si sta prendendo la scena più di altre. Non si tratta di una nuova acquisizione, né di un giovane emergente: parliamo piuttosto di un giocatore che sembrava a un passo dall’addio.

Tuttavia oggi, con professionalità e prestazioni convincenti, è riuscito a ribaltare completamente la propria posizione all’interno del gruppo. Esterno mancino di lungo corso, reduce da un’esperienza all’estero che sembrava preludio a una separazione definitiva.

Invece, una preparazione estiva impeccabile e un rendimento sorprendente durante il Mondiale per Club hanno rimescolato le carte in tavola. Tanto da spingere il nuovo tecnico Igor Tudor a riconsiderarne il ruolo, non più come semplice riserva ma come opzione affidabile e, per certi versi, fondamentale nel nuovo assetto della squadra.

Il croato, che ha portato con sé idee chiare e un’identità tattica ben definita, vede in lui una risorsa funzionale: corsa, disciplina, esperienza e duttilità. Doti non semplici da trovare sul mercato, soprattutto a costi sostenibili.

Juve: Roma e Atalanta piombano sul giocatore

Ecco perché l’allenatore avrebbe espresso il desiderio di trattenerlo, anche a fronte di un futuro che, fino a poche settimane fa, sembrava già scritto altrove. Ma la realtà, come spesso accade, è più sfaccettata. Il contratto del giocatore, in scadenza nel 2026, impone alla società una riflessione strategica: prolungare per blindarlo o cedere subito, monetizzando finché c’è margine?

A complicare il quadro ci sono le attenzioni di due club italiani: Roma e Atalanta hanno mostrato interesse concreto, attratti dalla possibilità di inserire in rosa un profilo pronto, rodato e di sicuro rendimento.

Juve, rebus Kostić: Tudor spinge per trattenerlo

Filip Kostić è un elemento che può garantire solidità immediata e peso specifico in un campionato sempre più esigente sul piano fisico e tattico. A Torino si ragiona. La tentazione di valorizzare un giocatore già “interno al sistema” è forte, ma anche l’occasione di realizzare una plusvalenza senza troppi rischi non viene sottovalutata.

Un classico bivio tra presente e futuro, tra esigenze di campo e vincoli economici. E se tutto questo fermento ruota attorno a un solo nome, è perché quel nome ha saputo rientrare nei giochi con forza. Un nome che, fino a poco fa, sembrava sul punto di salutare.