“Ho detto no al CT”: è guerra in nazionale, il giocatore diserta la maglia azzurra

Caos in nazionale: continua tenere banco la vicenda tra calciatore e allenatore
Si sa che nel calcio i momenti di tensione tra le parti possono essere all’ordine del giorno e creare problemi, incrinando equilibri e rapporti all’interno di uno spogliatoio, oppure portare a rotture insanabili tra le figure interessate.
In nazionale, purtroppo, nell’ultimo periodo non sono mancati episodi spiacevoli di questo tipo, i quali hanno condizionato pesantemente la serenità interna del gruppo e portato a dissapori evidenti ancora oggi.
I due protagonisti dello scontro, infatti, ancora oggi continuano a battibeccarsi con frecciatine a distanza, irremovibili dalle loro posizioni e punti di vista.
Di certo tutta questa vicenda non aiuta una nazionale che, come ben noto, non sta vivendo un momento felicissimo, con l’obiettivo Mondiali 2026 ancora tutto da conquistare.
Nazionale, un episodio che ha fatto rumore
Innegabile che la lite tra calciatore e allenatore abbia rappresentato un momento di svolta in negativo per le parti in causa. Nessuna delle due figure ne è uscita bene.
I risultati raccolti ne sono la testimonianza perfetta. Partite non giocate bene, risultati scadenti e un’atmosfera in spogliatoio che ne ha fortemente risentito.

Acerbi dice no a Spalletti: scontro aperto tra le parti
Il momento di svolta e di rottura, che ha dato il via a un vero e proprio scontro, nasce nel giugno scorso. Spalletti convoca Acerbi per il match contro la Norvegia, ma il difensore nerazzurro rifiuta, sentendosi usato solo perché in quel momento ce n’era la necessità, non rientrando più lui da qualche tempo nel giro dei convocati.
Da lì è scoppiato il caos tra le parti. L’ultima risposta di Acerbi è arrivata giusto qualche giorno fa. In un’intervista ha infatti dichiaro di non aver rifiutato la nazionale in sé, bensì la richiesta del CT, dato un rapporto ormai deteriorato e insanabile.