Ha più di 200 panchine in serie A, ora “scende” in Promozione | L’allenatore ha scelto di tornare a casa

Dalla Serie A alla promozione, l’esperto allenatore ha scelto di scendere di categoria pur di tornare a casa: il racconto
Dopo una carriera vissuta sui palcoscenici più importanti del calcio italiano, con oltre duecento panchine tra i professionisti, arriva una scelta controcorrente: scendere di categoria e ripartire dal basso. Non è un ridimensionamento, ma un ritorno alle origini, spinto dall’amore per la propria terra e dal desiderio di restituire qualcosa alla comunità che lo ha cresciuto.
La Promozione, lontana dalle luci e dai riflettori della Serie A, diventa così una nuova sfida. Qui contano i rapporti umani, la passione dei volontari, i campi di periferia che profumano di autenticità. Un ambiente dove il calcio non è ancora business, ma rimane soprattutto appartenenza e sacrificio.
C’è anche la voglia di trasmettere esperienza a ragazzi che sognano di crescere e magari un giorno spiccare il volo. Portare conoscenze maturate in contesti d’élite all’interno di uno spogliatoio semplice può rappresentare un valore aggiunto enorme, sia per i giocatori che per la società.
La notizia ha sorpreso molti, ma il segnale è chiaro: non conta solo la categoria, conta il cuore. E in questo caso, il cuore ha indicato la strada di casa, con la promessa di dare il massimo anche lontano dai grandi stadi, per un calcio che resta genuino e vicino alla gente.
Dalle esperienze in A al ritorno a casa: quando il richiamo del cuore è più potente di ogni cosa
Ci sono decisioni che vanno oltre la carriera e le ambizioni professionali: a volte il richiamo delle proprie radici diventa più forte di qualsiasi palcoscenico. Tornare “a casa” significa ritrovare i luoghi dell’infanzia, le persone che hanno accompagnato i primi passi, le emozioni genuine che hanno acceso la passione per il calcio. È una scelta di cuore, che non guarda al prestigio o alla visibilità, ma al valore umano di ciò che si lascia e di ciò che si ritrova.
Allenare nella propria terra significa immergersi in un contesto dove il calcio non è solo sport, ma parte integrante della vita sociale. Significa accettare campi meno curati e strutture più modeste, ma anche abbracciare l’autenticità di un ambiente in cui il sostegno della gente nasce dal legame diretto, dal sentirsi parte di una stessa comunità. È un ritorno all’essenza, dove ogni vittoria e ogni sconfitta hanno un sapore diverso, perché condivise con chi rappresenta le proprie radici. Un allenatore ha recentemente scelto di tornare a “casa”, ma in altre vesti.

Invicta Matera, Luigi De Canio è il nuovo responsabile dell’area tecnica
Nuova avventura calcistica per Luigi De Canio, che torna nella sua Basilicata assumendo il ruolo di responsabile dell’area tecnica dell’Invicta Matera, formazione impegnata nel campionato di Promozione.
L’esperto allenatore metterà a disposizione la sua lunga esperienza per consolidare e sviluppare il progetto del club, con l’obiettivo di dare continuità al percorso già intrapreso e di alzare ulteriormente il livello organizzativo e sportivo. Una figura di grande competenza al servizio di bambini, ragazzi, atleti e tecnici, per diffondere valori, metodo e cultura dello sport all’interno della società materana.