Home » E’ tutto fatto: il club bianconero cambia proprietà | Svolta per tutto il calcio italiano

E’ tutto fatto: il club bianconero cambia proprietà | Svolta per tutto il calcio italiano

Pallone serie A

Adesso è ufficiale lo storico club bianconero passa di mano. Adesso si prospetta un futuro più tranquillo.

Negli ultimi anni, il mondo del calcio ha dovuto affrontare crescenti difficoltà economiche, accentuate da una gestione spesso poco sostenibile. Molti club, anche storici e con un forte seguito, si sono trovati a fare i conti con bilanci in rosso, stipendi arretrati, mancati introiti da stadio e sponsorizzazioni ridotte. A tutto ciò si è aggiunta una crisi di liquidità che ha reso complesso non solo mantenere le rose competitive, ma anche gestire l’ordinaria amministrazione.

In questo contesto, numerose società calcistiche si sono ritrovate a fronteggiare livelli di indebitamento insostenibili. Spesso causati da anni di spese eccessive a fronte di risultati sportivi altalenanti. Quando la situazione finanziaria diventa critica, una delle soluzioni più frequenti è la cessione del club a nuovi proprietari. Con la speranza che un nuovo corso possa risanare i conti e rilanciare la squadra, sia dal punto di vista economico che sportivo. Questi cambi di proprietà, tuttavia, non sempre avvengono in modo lineare e possono essere accompagnati da incertezze e tensioni con i tifosi.

Il subentro di nuovi investitori, siano essi gruppi imprenditoriali, fondi di investimento o singoli imprenditori, viene spesso presentato come un’occasione di rinascita. I nuovi proprietari arrivano con promesse di riorganizzazione, progetti a lungo termine e strategie più moderne, fondate su sostenibilità, attenzione al settore giovanile e sfruttamento delle tecnologie. Ma il rilancio richiede tempo, e trasparenza. Non basta cambiare gestione per invertire la rotta, serve anche un piano credibile e il coinvolgimento di figure professionali competenti.

Il calcio, oggi più che mai, ha bisogno di tornare a modelli economici sostenibili, capaci di coniugare la passione sportiva con una visione manageriale solida. I passaggi di proprietà, se ben gestiti, possono essere un punto di svolta, ma non devono diventare l’unica via d’uscita per realtà che continuano a vivere al di sopra delle proprie possibilità. La vera sfida è ricostruire il valore dei club partendo dalla base. Con i conti in ordine, i vivai, le strutture e il rapporto con il territorio.

Serie A, sempre più globale: aumentano i club a guida straniera

Negli ultimi anni, la Serie A sta vivendo una profonda trasformazione sul fronte delle proprietà, con oltre la metà dei club ormai in mano a investitori stranieri. Un segnale evidente di come il calcio italiano continui ad attrarre capitali esteri, soprattutto nordamericani, interessati a un mercato ancora ricco di potenzialità nonostante le difficoltà strutturali. Questo fenomeno sta ridisegnando l’identità della massima serie, rendendola sempre più simile ad altri campionati europei dove la presenza di proprietà internazionali è già consolidata. Esemplare è il caso del Milan, oggi controllato dal fondo statunitense RedBird. Anche l’Inter è passata di recente al fondo Oaktree dopo il mancato rimborso di un prestito da parte della famiglia Zhang.

Anche l’Atalanta, realtà storica del calcio italiano, ha aperto le porte a investitori esteri, accogliendo tra i propri soci l’imprenditore americano Stephen Pagliuca. Già co-proprietario dei Boston Celtics. Questo crescente coinvolgimento di gruppi stranieri porta risorse economiche fondamentali per la crescita e la competitività delle squadre italiane ma allo stesso tempo solleva interrogativi sul futuro del legame tra i club e i territori in cui sono nati, oltre che sulla sostenibilità di modelli gestionali sempre più orientati al business globale.

Ascoli Calcio, ufficiale il passaggio alla famiglia Passeri: inizia una nuova era

L’Ascoli Calcio cambia proprietà: il 100% delle quote è passato dalla famiglia Pulcinelli alla famiglia Passeri. A guidare il nuovo corso sarà Bernardino Passeri, imprenditore romano con origini marchigiane, che assumerà la presidenza del club. Il passaggio segna l’inizio di una fase all’insegna dell’etica, della sostenibilità e della valorizzazione dei giovani, con il sostegno istituzionale del sindaco di Ascoli Piceno, Marco Fioravanti, che ha facilitato la transizione tra le due proprietà.

La gestione sportiva sarà coordinata in collaborazione con la società DE Sport, guidata da Andrea Passeri, con un progetto che punta sull’innovazione e sul radicamento nel territorio. In programma anche l’adozione della piattaforma MYSP per lo sviluppo tecnico e formativo, mentre il Gruppo Distretti Ecologici, attivo nell’edilizia sostenibile e già sponsor del club, continuerà a supportare l’Ascoli. La nuova proprietà intende rilanciare lo storico club bianconero con un piano ambizioso e responsabile.