Dalla Serie B alla Promozione: il presidente molla il club sul più bello | Retrocessione di 3 categorie

Una storia bellissima, una vera montagna russa
Una scalata costruita nel tempo, tra fatiche e investimenti, culminata con il ritorno in Serie B dopo mezzo secolo. Poi, la caduta.
Anzi, la rottura. La storia che vi raccontiamo oggi sembra il copione perfetto di una serie Netflix, fatta di gloria, ribaltoni, scontri, personaggi sopra le righe e, ovviamente, un finale inaspettato.
Tutto inizia con un club storico, uno di quelli che hanno vissuto la polvere e l’orgoglio del calcio di provincia. Una squadra che aveva visto giorni migliori ma che, a un certo punto, sembrava definitivamente condannata al fallimento sportivo e societario.
Fino all’arrivo di un uomo solo al comando. Un imprenditore del Nord Italia, con origini pugliesi, dal carattere fumantino e dallo stile decisamente non convenzionale. In pochi anni, il club risorge. Dalla Serie D alla C, e poi, incredibilmente, alla B. Non senza difficoltà, certo: stadi inadeguati, battaglie legali, esclusioni e riammissioni. Ma alla fine la favola prende corpo. Il club ritrova il campionato cadetto dopo 50 anni. Un traguardo epocale per chi ha vissuto il freddo delle domeniche in tribuna nei dilettanti.
Storia fantastica, poi…
Ma come spesso accade nelle favole più assurde, il lieto fine dura poco. La Serie B, tanto attesa, diventa un incubo. La squadra crolla, finisce ultima in classifica e retrocede. Ma soprattutto, esplode la frattura tra il presidente e tutto l’ambiente: società, Comune, tifosi, persino i suoi stessi figli coinvolti nel club. Il personaggio, già noto per le sue uscite colorite e i suoi toni accesi, arriva allo strappo definitivo.
Ed è qui che succede qualcosa che nessuno avrebbe potuto immaginare: il presidente, ormai stanco di tutto, decide di mollare. Non di ritirarsi. Non di vendere e sparire. Ma di ricominciare. Da capo. Da tre categorie sotto.

Lascia Lecco per la Baranzatese: Di Nunno colpisce ancora
È l’estate del 2023 quando Paolo Leonardo Di Nunno, il protagonista di questa storia, abbandona il Lecco dopo la retrocessione dalla B e si presenta alla guida della Baranzatese, squadra del girone A di Promozione lombarda. Una scelta che lascia tutti senza parole: passare dalla ribalta del calcio professionistico ai campi polverosi dei dilettanti.
Eppure, come un copione già scritto, Di Nunno colpisce ancora. La sua Baranzatese domina il campionato: 24 vittorie in 30 partite, miglior attacco (88 gol) e miglior difesa (19 subiti), +14 sulla seconda in classifica. E a trascinare l’attacco c’è Mirko Cavalieri, classe 2001, capocannoniere con 26 reti. Il presidente, noto per le sue esuberanze, festeggia come sa fare lui: parrucca gialla in testa e motorino in mano. Dalla Serie B alla Promozione, con una retrocessione di tre categorie… ma solo all’apparenza. Perché Di Nunno ha lasciato la ribalta quando era al top, ma ha dimostrato che, con la sua follia visionaria, può riportare in alto anche un piccolo club. E a modo suo, ha già cominciato.