Dal Milan di Ancelotti alla serie D: l’attaccante chiude la carriera in provincia

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Ha fatto parte del Milan guidato da Carlo Ancelotti, adesso riparte dai campi di provincia: è ancora decisivo
Il Milan di Carlo Ancelotti, attivo tra il 2001 e il 2009, rappresenta una delle epoche più gloriose della storia rossonera e del calcio europeo. Ancelotti, ex centrocampista del club e uomo di calcio intelligente e pragmatico, seppe costruire una squadra equilibrata, tecnica e matura, capace di dominare in Europa e di esprimere un calcio raffinato ma concreto.
Il fulcro tattico del Milan ancelottiano fu il centrocampo, autentico laboratorio di idee e geometrie. Pirlo, reinventato regista davanti alla difesa, dettava i tempi con la sua visione di gioco, mentre Gattuso garantiva corsa e intensità.
A completare il reparto, la classe di Rui Costa prima e Kaká poi, giocatori capaci di inventare tra le linee. Seedorf, infine, offriva esperienza, intelligenza tattica e imprevedibilità. L’attacco poteva contare su finalizzatori del calibro di Shevchenko, Inzaghi e Crespo, supportati da una difesa solida con Maldini, Nesta, Cafu e Stam.
Sotto la guida di Ancelotti, il Milan vinse due Champions League (2003, 2007), una Serie A (2003-04), una Coppa Italia e diversi trofei internazionali. Emblematiche le finali europee contro la Juventus (vinta ai rigori nel 2003), contro il Liverpool (persa nel 2005 in una delle rimonte più clamorose della storia) e la rivincita del 2007, segnata dalla doppietta di Inzaghi.
Il Milan di Ancelotti, modello di gestione del talento
Il Milan di Ancelotti non fu solo una squadra vincente, ma anche un modello di gestione del talento e dell’equilibrio tattico. La sua eredità ha segnato un’epoca e continua a essere ricordata come una delle massime espressioni del calcio moderno, in cui tecnica, strategia e personalità convivevano armoniosamente in campo.
Di quella squadra ricordiamo numerosi campioni, che hanno lasciato il segno nella storia del calcio. Tanti altri invece, pur non lasciando un segno decisivo, han fatto parte dello storico gruppo allenato dall’attuale CT del Brasile.

Ardemagni riparte dal Pavia
A 38 anni Matteo Ardemagni ha ancora la stessa fame di quando ne aveva 20. L’attaccante, tra i più prolifici in Italia nell’ultimo decennio, non ha intenzione di appendere gli scarpini al chiodo. E’ ufficialmente un calciatore del Pavia, club che milita nel girone B di Serie D.
Dopo l’avventura al Chieti, il calciatore ha deciso di ripartire da una nuova e ambiziosa piazza. Un’occasione di riscatto per l’ex attaccante dell’Ascoli, dopo la scorsa stagione passata con più bassi che alti.