Credits: Club Deportivo Armeñime
Da Gela a Tenerife, con un biglietto di sola andata, un pallone nella testa e tanti sogni nel cassetto: Valerio De Santis si racconta a SerieD24
Cervelli – del pallone – in fuga? Sì, è la storia di Valerio De Santis, numero dieci dotato di grandi qualità tecniche e tanta passione per il calcio. Dopo ottime prestazioni in Promozione e amichevoli di lusso contro il Catanzaro di Aquilani, Antonini e Iemmello e altre squadre professionistiche decide di partire per Tenerife con un biglietto di sola andata.
La scusa? Un’opportunità di lavoro, ma lui vede solo il pallone nella sua vita: “Sono partito perché c’era una possibilità importante, ma dopo una sola settimana ero già allo stadio distante pochi chilometri da casa per fare un provino”.
Da lì la difficoltà di conciliare la sua passione con i suoi doveri: “Purtroppo i miei orari non combaciavano con quelli delle squadre. Qui giocano di Venerdì ed avevo difficoltà ad allenarmi. Ho smesso per due anni, ma pensando sempre di tornare a calcare il prato verde”.
Dopo un possibile ritorno in Italia, è il destino a riportarlo nella sua nuova casa: “Volevo ricominciare dall’Italia, ma è arrivata una chiamata da Tenerife che poteva farmi comodo. Ho pensato fosse nel mio destino e ho preso la palla al balzo: qui si sta benissimo: il caldo, il calcio, le isole, l’ambiente; ormai è diventata una seconda casa”.
Tra viaggi tra le isole e pallone: questa è la vita di Valerio De Santis: “Qui il calcio si vive bene, le società sono attente a tutti i tuoi bisogno. Dopo la fase di campionato capita di giocare i playoff e viaggiare in varie isole; sono trenta minuti di aereo ma sono sempre esperienze bellissime”.
Adesso il calciatore gioca nell’Armeñime, club che partecipa al campionato di Primera Interinsular G2: “Mi hanno chiamato, dimostrando grande disponibilità. Mi trovo benissimo, poi il Presidente è italiano. La squadra e la società non mi fanno mancare nulla; sono organizzatissimi e rispondono prontamente ad ogni esigenza. Qui tengono molto alla felicità e ai bisogni dei calciatori, ti accompagnano sempre e ti chiedono come tu stia. Si lavora molto sulla testa ed è importantissimo al giorno d’oggi”.
Valerio non esclude un suo ritorno in Italia in futuro: “Come detto prima, qui sto bene, ma se dovesse arrivare un’offerta importante dall’Eccellenza o dalla Serie D la valuterei seriamente”.
Una sola proposta lo farebbe partire “a piedi” da Tenerife: “Certo, se mi chiamasse la squadra della mia città…Sono nato a Gela e torno per le festività, soprattutto da piccolo. Seguo sempre le partite e sarebbe per me un sogno indossare quella maglia”.